[Missione #Esame - 1] Nuclear Mice

- Prova di ammissione all'istruttorato -

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    CITAZIONE
    Riprende da qui

    titolo2
    P h a s e   1:
    Mendelaz_

    Data:// 07/12/2307
    Location:// Oceano Pacifico, nei pressi della costa cinese_
    In volo, ore 07:00 am





    Alcuni spessi banchi di nubi sporadici si stagliavano al di sopra dell'oceano Pacifico, mentre il Mendelaz, aeronave di classe "Garuda", volava placido a velocità di crociera verso la Cambogia.
    Il trasporto supersonico era già atterrato nell'enorme hangar dell'aviomezzo ed ivi aveva sbarcato il proprio carico "irregolare": il maggiore Misato Katsuragi ed il sottotenente Gabriel Tassadar.
    Entrambi si trovavano ora nell'hangar, ad effettuare i check up dell'equipaggiamento - la prima - e le verifiche sullo stato di funzionamento del proprio mezzo - il secondo.

    L'aviogetto era poi stato fatto ri-decollare al fine di rendere la gigantesca aeromobile più leggera, lasciando maggiore e sottoposto in balia dell'enorme hangar della loro nuova "nave da crociera".
    Era veramente grande: venticinque metri di larghezza, per una trentina di altezza e ben oltre sessanta in profondità. Il pilota del velivolo Irregulars doveva essere stato un vero mago per posteggiare in quello stretto corridoio il trasporto supersonico...
    Ma in quel momento il maggiore ed il sottotenente sicuramente non stavano pensando alle prodezze del loro trasportatore.
    Lo Zaku Phantom di Tassadar era in piedi e perfettamente ancorato ai blocchi di stoccaggio sul lato sinistro della struttura rispetto al senso di marcia del mezzo. Non c'erano altri veicoli lì presenti, almeno non nell'hangar principale.
    La tipica cromia del metallo bianco dello Zaku riluceva della luminescenza giallastra delle luci al neon poste sul soffitto del vano di trasporto, mentre gli armamenti - prontamente scaricati dall'aviotrasporto supersonico degli Irregulars - giacevano al suolo, posti in un'apposita rastrelliera disposta parallelamente al terreno su di un altrettanto apposito carrello trasportatore con motore indipendente, per permettere gli spostamenti in hangar.
    Ovviamente il Blaze Wizard Pack era stato momentaneamente tolto e posto ad occupare lo slot di stoccaggio immediatamente sulla destra dello Zaku (la destra di chi dal suolo lo stava osservando).

    Tutto sembrava procedere per il meglio, quando un uomo si avvicinò ai due Irregulars con fare distinto ed anche un poco malizioso.



    - Benvenuti a bordo del Mendelaz! -

    La sua voce era leggermente graffiante, acuta - per il rimbombare che si venne a creare - ma altrettanto accattivante grazie alla tonalità crescente con cui si era introdotto.
    Era un uomo sulla trentina, dai capelli lunghi fin quasi alle spalle di un castano tanto scuro da parer nero; i suoi occhi - stretti costantemente a gelide fessure dall'aria furbesca - erano neri come il carbone, ma altrettanto animati da una luce assai maliziosa e conturbante, capace di incutere fastidio in chi lo poteva osservare.
    A quanto pareva il damerino poteva vantarsi di essere un maggiore, visti i gradi riportati sulle spalline e sul collo della sua divisa da perfetto federale, ma probabilmente, anzi sicuramente, non sarebbe stato lui il carico a cui Tassadar avrebbe dovuto badare.
    L'uomo si stava avvicinando da una lontana porta, posta proprio vicino ai due grossi portelloni che davano sull'hangar secondario verso la prua,
    ed una volta che si fu fermato a circa cinque metri da loro, si presentò.

    - Sono il maggiore Baldini, Aleandro Baldini. Sono stato preposto al vostro supporto da parte del comando di Jaburo.
    Pare che ai piani alti non siano contenti delle vostre bravate... maggiore Katsuragi... -


    L'uomo sorrise spalancando le braccia con un'aria ovviamente fintamente costernata, lanciando di conseguenza un'evidente frecciata al maggiore, che rispose subito prontamente, dimostrando una notevole capacità di autocontrollo.

    - Sono dispiaciuta per quanto accaduto, ma siamo qui per porre rimedio all'incresciosa situazione creatasi. Dopotutto una decina di Ground Type non potevano evitare che ci scottassimo con quelle grosse "patate bollenti"* in quel di Hohung... -

    La donna gli fece il saluto militare e schioccò all'uomo un sorriso in netta risposta alla sua provocazione, successivamente riprese a parlare...

    - Questo alla mia sinistra é il sottotenente Gabriel Tassadar, ex-membro di ZAFT, ora sotto il mio diretto comando. Sarà lui a capo della squadra che sarà sbarcata nel territorio cambogiano. -

    Il maggiore Baldini lo guardò malissimo, quasi schifato, ma la sua espressione - mutatasi in una smorfia di estremo disappunto - tornò normale quando si volse ad osservare il mezzo che il sottufficiale avrebbe utilizzato per capeggiare la spedizione di ricerca delle testate.

    - Così voi siete il serpente... A quanto pare siete proprio disperati per fare affidamento su uomini nati in provetta... -

    L'uomo mise le braccia dietro la schiena, giungendo le mani all'altezza del bacino, per poi voltarsi e camminare verso lo Zaku in stand-by operativo.
    Il tono del maggiore della Federazione faceva intendere di quale stampo fosse il suo orientamento. Lui - a differenza di molti altri - non era abbastanza "tollerante" per poter accettare altre etnie oltre a quelle inneggianti ad un mondo blu e puro...

    - ...Mi rincresce che siate stati convocati qui così celermente -

    Disse fermandosi per poi riprendere...

    - ...ma i nostri nemici, quei luridi spazionoidi... si stanno muovendo assai velocemente... Gradirei sentire cos'ha da dire il nostro serpente al riguardo... prima di presentargli la squadra che lo accompagnerà in questa delicata e pericolosa... missione. -

    Il tono dell'uomo aveva dell'incredibile. Un'immensa quantità di acidume pervadeva ogni sua affermazione, si vedeva da che ramo avessero attinto per quel gradasso. Titans? Blue Cosmos? Era poca la differenza, quando si aveva a che fare con un razzista ottuso e per nulla aperto alla pace.
    Era per uomini del genere che esistevano le guerre.
    Che avrebbe risposto il serpente degli Irregulars?
    Ora la palla passava a lui.


    PoV - Gabriel Tassadar:

    Il viaggio con il trasporto supersonico passa nel migliore dei modi ed hai anche tempo per riposare qualche ora, e Katsuragi oltre ad essere una bella donna é anche una piacevole compagnia, visto che parlate del più e del meno durante l'inizio del vostro viaggio.
    Ti sembra di tornare indietro nel tempo, a quando ancora facevi squadra con i tuoi vecchi compagni, e di conseguenza un senso di amara nostalgia ti avvolge.
    Katsuragi - quando dorme - sembra rivelare le proprie vere emozioni e scorgi, proprio mentre si appisola per qualche istante di fianco al tuo sedile, qualche lacrima che le scende - forse per la tensione, forse per la stanchezza, forse per il suo Shouji - lungo lo zigomo sinistro. Capisci quindi che oltre ad essere una gran bella donna é anche uno dei superiori più umani e veri che ti potevano affidare.

    Una volta atterrati nell'hangar del Mendelaz - gigantesco aviogetto di classe Garuda dalla tinta verdastra - ed una volta che il tuo Zaku assieme ai suoi armamenti vengono sbarcati, ti metti all'opera.
    Un rapido check dei sistemi e verifichi che tutto é a posto, in piena funzionalità operativa, mentre il maggiore tuo superiore si occupa di controllare degli incartamenti inerenti l'equipaggiamento che verrà da te utilizzato: specifiche, stato di operatività ed altre amenità di siffatta tipologia.

    All'improvviso però, proprio quando sei appena sceso dal tuo mezzo dopo aver operato i controlli, arriva un uomo: dice di essere al comando dell'aviogetto e si introduce con fare seccante e pure un poco offensivo nei tuoi confronti. Questo tipo pare sapere il fatto suo, e - se la tua esperienza non ti inganna - é anche una persona di cui ci si può fidare ben poco.
    Che risponderai? Ti lascerai andare alle sue provocazioni oppure...




    Simbolo-tabella-spoiler
    Game-master
    Ok, da questo momento incomincia il tuo esame di ammissione all'istruttorato. Come vedi assomiglia ad una vera e propria quest, in cui dovrai dimostrare di conoscere ciò che ti verrà mostrato e di saper interpretare il tuo personaggio in funzione di un gruppo.
    Non ti verranno date alcune delle spiegazioni che normalmente verrebbero date agli utenti, questo per verificare la tua conoscenza della materia, ma ti verranno comunque date tutte le note di background di cui avrai bisogno per la corretta comprensione dell'ambientazione e delle sue peculiarità.
    Eccoti riportate - prese pari pari dall'esame che stanno disputando i nuovi iscritti - le informazioni base sul trasporto Garuda che Gabriel sta utilizzando per recarsi nella zona delle operazioni:

    Garuda[+]: Aviotrasporto pesante della Federazione Terrestre datato 2301 con la particolare proprietà di fungere da gigantesco idrovolante; lungo 317 metri per un'apertura alare di 524, questo gigantesco trasporto aereo é in grado, nei suoi due enormi hangar (uno frontale ed uno posteriore), di contenere ben 20 mezzi di tipo antropomorfo dell'altezza di circa 20 metri ciascuno. Può contenere, inoltre - su svariati altri piani interni al suo ventre - numerosi aviogetti ed altri mezza da sbarco.
    E' dotato inoltre di svariate torrette di contraerea e di potenti cannoni a raggi frontali per la difesa, ed é infine sospinto da ben 10 motori a getto che gli consentono di volare ad una velocità di crociera moderata, spostando così le 9800 tonnellate del suo peso a pieno carico.

    Hangar del Garuda[+]: Questo é l'hangar posteriore del Garuda. In esso possono essere contenuti ben 20 mezzi di tipo antropomorfo dell'altezza di circa venti metri ognuno. Profondo circa sessanta metri, largo venticinque ed alto sempre circa venticinque metri, esso si estende su diversi piani: il primo, quello superiore (detto anche primo piano), raggiungibile da delle scalette e composto da due camminamenti da cui si può raggiungere l'interno della nave; il piano terra, dove vengono alloggiati i mezzi di tipo antropomorfo; ed in ultimo, ma non per importanza, verso il basso - sotto il piano terra - vi é la parte interna alla fusoliera, dove possono essere alloggiati diversi altri veicoli come aerei ed automezzi.
    I meccanici all'interno dello stabile sono tutti vestiti di una particolare tuta arancione ricoprente tutto il corpo, e sono tutti dotati di berretto con visiera e di piastrina di riconoscimento, su cui é presente il loro rispettivo nome.

    Note:
    (*) Patate bollenti: per "patate bollenti" Misato intende le testate nucleari che sono state sottratte assieme ai prototipi alla base di Hohung.

    Il tempo di risposta é da considerarsi al massimo di una settimana, vista la natura del test che stiamo andando ad affrontare.
    Per eventuali domande inerenti il Background o l'ambientazione chiedi pure, ti verranno date tutte le risposte che cerchi, nell'ovvio limite che la prova impone per non falsare il giudizio che alla fine ti verrà dato.
    Riguardo al regolamento che sarà da utilizzarsi per questo test sarà il medesimo che é in uso attualmente sul forum, in cui si tiene conto del morale e delle abilità ad esso correlate. L'unica differenza é l'invito che ti faccio ad utilizzare il tag spoiler per evidenziare eventuali azioni offensive, difensive, abilità utilizzate, e per elencare i tuoi SP, Morale e le statistiche del tuo mezzo, che al momento opportuno ti farò pervenire tramite congrua scheda.

    Ed ora... Buon gioco! ^__-/

    EDIT: modificato banner iniziale.






    Edited by - Temari - - 12/11/2012, 17:30
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  2. Gabriel Tassadar
     
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    C'era tempo per una riflessione, e forse sarebbe stato opportuno farlo proprio in quel momento. Non aveva molto sonno e l'irregolare ciclo di veglia a cui era stato costretto dalla situazione lo convinse ad insistere sulla sua posizione. Fare conoscenza col Maggiore Katsuragi era stata un'incombenza edificante ed interessante, tanto che la sua mente finì per avvertire un certo grado di confusione, totalmente inatteso eppur piacevole, nell'osservarla durante la discussione. Era tanto tempo che non viveva quella sensazione, quella complicità che si crea tra i commilitoni, quel piccolo mondo che si auto-alimenta nel ventre delle speranze insite in ognuno dei partecipanti. E, persino in quella gruppalità dalla spoglia duale, vi era un fascino magico e completamente avulso dalla logica, una libertà che non si arrendeva ad esser prigioniera della razionalità. Già nella sala briefing, aveva avuto modo d'apprezzare la spontaneità di quella donna, adulta eppur infantile. Ma su quel trasporto, la bellezza del Maggiore era diventata una vera e propria minaccia per la sua psiche, fiaccata dai ricordi e dal sonno, che iniziava ad indugiare troppo sulle somiglianze che la sua mente notava. Già, perchè quella donna vestiva alcune caratteristiche che erano proprie di qualcuno a lui molto caro, sotto le spoglie infantili d'una bambina che giocava a fare il maschiaccio. Eppure, la delicatezza di alcune caratteristiche proprie della signorina Katsuragi era tale da renderla profondamente diversa, come un fiore della medesima tonalità ma dal profumo sconosciuto. Quando lei crollò sotto il peso del sonno, lui non potè far altro che sostare qualche minuto ad osservarla in assoluto silenzio, come se stesse scrutando un'opera d'arte di squisita fattura.
    O forse, come se il suo animo vacillasse a causa di una qualche deprivazione prolungata. Per qualche motivazione, che non colse immediatamente, rimpianse il non aver potuto salutare sua madre prima della missione, gli sviluppi non permettevano perdite di tempo simili e lui ne era assolutamente cosciente. Solo dopo un'attenta riflessione, comprese cosa nella Maggiore aveva aspetto familiare, oltre ai tratti caratteriali in comune con Venusia: si trattava della gentile ed avvolgente sicurezza che era caratteristica tipica di sua madre.
    Quasi il destino volesse sottolineare quella somiglianza, Misato lasciò sfuggire alle sue palpebre una timida lacrima che iniziò a rigarne il viso lentamente, tracciando una linea che pareva voler comunicare al suo compagno quanto la dualità dell'esser donna e soldato fosse dura. Non potè far altro che raccogliere quel pensiero e tenerlo stretto al petto, soffocandolo nella comprensione empatica di cui era sempre stato dotato, affogandolo nelle profondità del suo animo guerriero eppur sognatore. Prese il suo fazzoletto e, con gesto delicato e misurato, asciugò il pianto della donna, ignorando i gradi militari come lei gli aveva chiesto di fare. Solo quando ebbe finito, si rese conto dell'intimità del gesto che si era concesso e, tra se e se, si trovò ad interrogarsi nuovamente. Le parole, sussurrate ed inudibili, non furono altro che lo specchio dei suoi stessi pensieri.



    - Possibile che io mi riduca sempre così, per una donna? -

    Un interrogativo che nascondeva molti più significati di quanti ne sarebbero stati evidenti in un primo momento.
    Per scacciare il rossore, decise che sarebbe stato il caso concedersi qualche ora di riposo a sua volta, finchè poteva.
    Anche perchè non avrebbe voluto passare il resto del suo viaggio ad osservare quel viso incantevole.

    L'arrivo sul Mendelaz lo costrinse a riprendersi dallo stato di torpore, con sommo dispiacere del suo corpo che si stava cominciando ad assestare sulla piacevole tranquillità della fase REM. Il saporaccio che aveva in bocca, inoltre, non facilitava il processo di risveglio. Ringraziò d'avere dell'acqua con se, mentre cominciava lo sbarco al fianco del Maggiore, e cercava di comprendere cosa l'avrebbe atteso a quel punto. Il risveglio doveva esser stato duro per entrambi, infatti si trovarono a fare le loro mansioni senza riprendere i discorsi precedentemente sollevati, totalmente assorbiti dai loro doveri in una meccanica esplicazione degli stessi. Il suo mezzo era stato posteggiato e il suo equipaggiamento era già caricato su appositi sotegni e carrelli, non rimaneva altro da fare se non un controllo generale. Ebbe un moto d'affetto nel vedere il suo Zaku, era passato molto tempo dall'ultima volta che avevano avuto la possibilità di conversare ed era lieto che l'attesa fosse finita. Ovviamente l'aggettivo "molto" era relativo alla sua percezione del tempo al riguardo, abbastanza deformata per quanto riguardava l'amicizia col suo mezzo. Tutti i sensori rispondevano come dovuto e gli armamenti sembravano perfettamente funzionanti, così fece per avvicinarsi al Maggiore, una volta finito il check up. L'occuparsi del suo Zaku aveva lentamente restituito l'operatività al giovane coordinator, così quando potè avvicinarlesi aveva già recuperato il suo consueto sorriso.
    Non fece però in tempo a rivolgerlesi, poichè qualcuno lo interruppe proprio sul nascer della frase.

    - Benvenuti a bordo del Mendelaz! -

    La voce graffiante dell'uomo urtò l'udito del giovane Sottotenente come il suono di unghie trascinate su di una lastra d'ardesia1. Il nuovo arrivato aveva un aspetto curato, per quanto il suo viso non fosse propriamente attraente, forse a causa dell'espressione marcatamente maliziosa che lo faceva divenire alquanto fastidioso. I gradi che portava in bella mostra rappresentavano il suo grado di maggiore e, purtroppo, tale importanza imponeva un rispetto che, a pelle, Gabriel avrebbe preferito serbare.

    - Sono il maggiore Baldini, Aleandro Baldini. Sono stato preposto al vostro supporto da parte del comando di Jaburo.
    Pare che ai piani alti non siano contenti delle vostre bravate... maggiore Katsuragi... -


    La missione stava iniziando con la piega sbagliata, peccato che non avesse alcun diritto ne potere di replicare a quanto stava accadendo. La naturale simpatia che era sorta nei confronti del Maggiore Katsuragi lo portò a nutrire sospetto nei confronti del Maggiore Baldini, ma celò il tutto dietro l'eleganza del suo sorriso pacifico.

    - Sono dispiaciuta per quanto accaduto, ma siamo qui per porre rimedio all'incresciosa situazione creatasi. Dopotutto una decina di Ground Type non potevano evitare che ci scottassimo con quelle grosse "patate bollenti"* in quel di Hohung... -

    Lui invece non fu affatto dispiaciuto nel constatare che la sua compagna aveva optato per una linea di condotta atta al rispetto e perfettamente in grado di tenere testa alla malizia impertinente di Baldini. La imitò nel saluto militare, prestando rispetto a quello che, comunque, era un ufficiale di grado elevato.

    - Questo alla mia sinistra é il sottotenente Gabriel Tassadar, ex-membro di ZAFT, ora sotto il mio diretto comando. Sarà lui a capo della squadra che sarà sbarcata nel territorio cambogiano. -

    Incrociò solo allora il suo sguardo con quello del loro interolocutore, sperando di riuscire a trasmettere sicurezza, invece che fastidio. Aggiunse un saluto di rispetto, sperando di non risultare inopportuno.

    - E' un piacere fare la sua conoscenza, Maggiore Baldini.

    Falso come l'imitazione d'una copia di un duplicato. Peccato che l'ufficiale non se ne sarebbe mai potuto accorgere, la maschera del Sottotenente era praticamente inattaccabile. Il nuovo arrivato rispose alla presentazione con uno sguardo palesemente schifato e vagamente stizzito, per certi versi fu quasi un sollievo: adesso aveva davvero un ottimo motivo per mal digerire quell'ufficiale. Proprio per questo, lasciò che la sua espressione tradisse un certo disappunto quando il suo interlocutore aggiunse.

    - Così voi siete il serpente... A quanto pare siete proprio disperati per fare affidamento su uomini nati in provetta... -

    Ringraziò il suo self-control per non averlo abbandonato proprio in quel momento, l'istinto iniziale sarebbe stato quello di rispondere con una spiacevole battuta sul luogo dove poteva apporre le suddette provette. Rimase in un ostinato silenzio, masticando interiormente l'offesa.



    Sapeva che avrebbe potuto trovare tipi del genere sulla Terra, aveva solamente sperato di non incrociarne per un po' di tempo, purtroppo la fortuna lo aveva tradito. Per lui, che era figlio di genitori coordinator, quella era sicuramente una cattiveria gratuita. Essere trattati come mostri era terribile, senza contare che le differenze tra loro e i cosidetti "Natural" erano minimali. Non si era mai sentito superiore a nessuno, neanche in virtù di quei geni preziosi di cui era portatore, e la posizione razzista del Maggiore Baldini lo feriva profondamente, ma non concesse alla rabbia, seppur evidente, d'emergere. Era un soldato e questo non doveva mai dimenticarlo, neanche di fronte alla stupidità altrui.
    Avvertì un moto di fastidio quando l'ufficiale si avvicinò al suo prezioso Zaku, forse una lieve forma di gelosia o, più probabilmente, una naturale possessività per quello che era il suo fidato compagno di battaglie, ma anche questo rimase quieto dietro alla maschera del bravo Sottotenente. Sperava solo che quello stillicidio finisse prima che la sua copertura s'incrinasse.

    - ...Mi rincresce che siate stati convocati qui così celermente ...ma i nostri nemici, quei luridi spazionoidi... si stanno muovendo assai velocemente... Gradirei sentire cos'ha da dire il nostro serpente al riguardo... prima di presentargli la squadra che lo accompagnerà in questa delicata e pericolosa... missione. -

    Trattenne il respiro per non dire esattamente cosa pensasse in quel momento. Tale radicato razzismo iniziava a rendere acido il suo stesso sangue, mentre la rabbia rimaneva nascosta nell'espressione di controllato fastidio. Espirò solo quando la sua mente fu in grado di elaborare una replica che non comprendesse la parola lurido e altri simpatici concetti pregni di rispetto ed ammirazione per il suo interlocutore.



    Lo sguardo nocciola si tinse d'una patina glaciale che venne, però, repressa insieme a tutto ciò che aveva accantonato sino a quel momento. Aveva bisogno di una camomilla, in fretta.

    - La...

    ...vostra faccia starebbe benissimo sui manifesti contro i Blue Cosmos lo sa?. Trattenne quella frase, ovviamente, ed era solo una delle più carine che avrebbe rivolto volentieri a quel damerino. Eppure, fu solo una breve, impercettibile esitazione nella voce, apparentemente causata dal riposo mancante.

    - ...Missione non si prospetta semplice, hanno un certo vantaggio su di noi e il tempo è dalla loro parte. Stavo riflettendo sulla possibilità di tendere un'imboscata al gruppo addetto al trasporto delle patate bollenti. Però, prima di cominciare ad intavolare una strategia, credo che sia il caso io conosca la squadra e possa esaminare i mezzi ad essa assegnati. Se possibile, ovviamente...

    Si complimentò con se stesso per essere arrivato alla fine della comunicazione senza riempirla di spiacevoli epiteti ed improperi. La missione era cominciata davvero male e sperava, seriamente, che non dovesse continuare così sino alla fine.
    Altrimenti, quella maschera instabile che portava sul viso, si sarebbe inevitabilmente frantumata.



    SPOILER (click to view)
    Pilota.
    Status Fisico: Lievemente affaticato a causa del ciclo di sonno/veglia irregolare.
    Status Psicologico: Innervosito, a dir poco. Si sta sforzando di non reagire male alle provocazioni del Maggiore Baldini.
    Equipaggiamento/Dotazione:

    - Nome arma/oggetto: Pistola d'ordinanza.
    - Status: Funzionante, è una comunissima pistola semi-automatica.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): 15.

    - Nome arma/oggetto: Fascia degli Irregulars.
    - Status: Indossata.

    - Nome arma/oggetto: Divisa di ZAFT.
    - Status: Indossata.

    - Nome arma/oggetto: Pendaglio porta-foto.
    - Status: Indossato. Piccolo pendaglio d'argento un po' scolorito.

    Azioni difensive ed offensive: ///

    Riassunto azioni: Gabriel sbarca, controlla il suo Zaku e si intrattiene in una simpatica discussione con i due Maggiori.

    Note:
    1: Trattasi di una comunissima lavagna :P
     
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    Gruppe*_

    Location:// Hangar del Mendelaz_


    Il serpente aveva toccato uno dei punti focali della situazione.
    Il gruppo.
    Da chi sarebbe stato composto?
    Da quanti membri?
    E sopratutto, che unità avrebbero pilotato?
    La sottile e fine strategia di Tassadar era volta a saggiare l'entità del problema, a vagliare le probabilità di successo, ad arrischiare possibili tattiche e strategie sul da farsi. Baldini non si fece sfuggire la ghiotta occasione di speculare sulla richiesta del serpente che - dalla sua posizione - non poteva rifiutarsi di portare a termine quell'operazione che era a dir poco essenziale per la salvaguardia dei rapporti diplomatici degli Irregulars, oltre che per la salvezza del genere umano, ormai prossimo all'imminente olocausto nucleare.

    - Non ci si sarebbe aspettato niente di meno dal famigerato Serpente... -

    Incorniciando le proprie parole con una punta di lieve sarcasmo, infatti, l'ufficiale della Federazione si era distanziato dal Phantom dell'ex-sottufficiale di ZAFT, per poi portarsi nuovamente davanti ai due membri degli Irregulars e - con ampio e vigoroso gesto della mano sinistra - fare schioccare le proprie dita in direzione del doppio portellone blindato posto proprio dietro di sé, esattamente mentre con nonchalance si godeva lo spettacolo che ne sarebbe uscito fuori.
    A quel gesto - magico interruttore scenico di ogni serratura e porta - proprio come un prestigiatore, il comandante del Mendelaz fece aprire i due immensi battenti metallici alti più di venti metri, che insieme componevano l'ingresso per l'hangar frontale del mezzo.
    Erano gigantesche porte di colore verdastro - come del resto era la livrea esterna del mezzo - avvolte nella loro fase di apertura da una nivea e leggera foschia nella parte bassa, per alcuni centimetri al di sopra del terreno; ciò in funzione dei gas refrigeranti espulsi ai sistemi di raffreddamento devoluti ai complessi meccanismi dei congegni idraulici di apertura.
    Lente, le due enormi ante pian piano si incassarono nelle pareti, liberando l'interezza della foschia che sembrava avvolgere misticamente l'intera area dell'hangar opposto e che - in quegli istanti - celava quelle che all'apparenza sembravano tre enormi sagome nere ed indistinte.
    Una volta che essere furono completamente distinguibili Misato sgranò gli occhi...
    Ciò che le si parò dinnanzi la lasciò letteralmente a bocca aperta per lo stupore.
    No, non era possibile!

    - Ecco! Questo é ciò che la Federazione ha da offrirvi dopo il vostro fallimento in Corea! -

    A queste sprezzanti parole - cariche di una dovuta e quantomai azzeccata vena di ironico cinismo e di malsano divertimento - la foschia che avvolgeva per oltre venti metri l'apertura si diradò, andando a dissiparsi nell'hangar principale dove tutti loro stavano.
    Ciò che ne venne fuori fu l'incommensurabile stizza e l'evidente irascibilità del maggiore Katsuragi.

    screen3

    - MA QUESTO E' UN OLTRAGGIO! -

    Tre macchine, l'una diversa dall'altra, apparvero schierate allineate davanti agli occhi dei presenti.
    La prima, sulla sinistra degli increduli osservatori, era cingolata e dotata di cannoni sulle spalle; priva di braccia atte alla manipolazione, serbava invece al loro posto giganteschi pod per missili e razzi, mentre la sua cromia - di un mimetico verdone scuro - era sicuramente l'aspetto che più la indicava ad una missione come quella.
    La seconda, dal lato diametralmente opposto - sull'estrela destra - sembrava già più umanoide; dotata di un'arma a lunga distanza di dubbia tipologia sulla spalla destra, serbava invece un complessissimo sistema di sensori sulla spalla opposta, mentre la sua cromia giaceva nella contraddizione bicroma composta da una livrea bianca e nera, che ne contraddistingueva la mimetica forestale e/o possibilmente utilizzabile nello spazio.
    La spessa armatura ed il considerevole numero di sensori, nonché la mitragliatrice di origine federale brandita a destra facevano presupporre che anche quell'unità fosse devoluta al supporto a distanza, ma presumibilmente medio/lunga rispetto al ruolo sicuramente più one-way della precedente unità cingolata.
    In ultimo, l'unità centrale: Tassadar sicuramente l'aveva già vista da qualche parte all'interno di qualche database, era vecchia - come del resto parevano antidiluviane anche le altre due unità - ma per concezione questa aveva a dir poco dell'assurdo.
    Due armi: beam saber e beam gun.
    Armatura ridottissima, quasi ridotta al minimo per massimizzare uno ed uno solo degli aspetti che quella macchina doveva evidentemente esaltare.
    La velocità.
    Quella macchina sembrava alleggerita appositamente per garantire una forte spinta vettoriale ed una potenza di sollevamento completamente devoluta ai sistemi di propulsione.
    Propria di uno schema cromatico bianco perla ed arancione su alcuni punti, non sembrava affatto la macchina migliore per quanto concerneva l'aspetto del mimetismo, ma - sicuramente - non era quello il pensiero di chi avrebbe dovuto affrontarla, piuttosto ad impensierire i nemici sarebbe stata la sua incredibile velocità di spostamento che, anche se non garantiva il volo atmosferico, avrebbe anche potuto permettere lunghissimi salti od incredibili accelerazioni.

    Che razza di mezzi erano mai quelli?
    Mezzi di almeno quattordici anni prima!
    Che diamine aveva in mente la Federazione!?
    Il bello però doveva ancora - ahimè - arrivare... un'altra sagoma di circa una ventina di metri era dietro a quei tre modelli posti in piedi davanti all'apertura, ma era assai poco distinguibile...
    screen7
    Sembrava molto simile al modello posto nel centro del terzetto per tipologia, ma la sua cromia e un'armatura di tutto rispetto la facevano apparire come unità molto più simile ad un'unità standard più che ad un mezzo specializzato in uno specifico ambito. Di un colore grigio chiaro - livrea tipica militare - serbava le coccarde della Federazione sulle spalline ed una sensoristica in testa di un cremisi macchiato qua e là da riflessi color benzina.
    Ciò che però - dopo il discutibile siparietto allestito dai federali - sembrò catturare maggiormente l'attenzione dei presenti, fu la comparsa di tre sagome umanoidi che presero ad avanzare al suolo, proprio in direzione del serpente e della propria compagna.

    screen4
    screen5
    Erano allineati ed avanzavano regolarmente gli uni affiancati agli altri.
    Sembravano una squadra per come si muovevano sciolti e coordinati, ma i loro movimenti apparivano assai diversi, ognuno aveva come dire, un suo stile.
    Il primo, posizionato di fronte a Tassarar - immediatamente alla sua sinistra - era un ragazzetto di approssimativamente sedici/diciassette anni, alto sul metro e sessanta dai capelli corvini a spazzola tagliati corti. Sembrava tutto pimpante come fosse stato eccitato da qualcosa...
    era evidente che era appena uscito dall'accademia.
    Sulla destra invece - dall'estremo opposto - figurava un tipo assai singolare: il biondo capello color grano leccato e mediamente lungo, l'aria trasandata e le mani in tasca con tanto di camminata a gambe belle larghe, preannunciavano un tipo assai poco raccomandabile. Alto sul metro e novanta, tanto gigante quanto apparentemente tonto, il tipo aveva occhi azzurri come l'acqua e - con un poco di barba incolta - non guardava nemmeno i presenti, sembrava bellamente farsi gli affari propri.

    Il tipo più interessante però - sicuramente quello da cui si poteva venire maggiormente attratti - era quello in normal suit.
    Era avvolto da una tuta da pilota blu elettrico, non quella classica gialla della Federazione, ma una custom che evidenziava il suo essere un veterano. Tutt'altro aspetto rispetto ai due volti precedenti che - se non fosse stato per la simmetria con cui erano giunti trinati - si sarebbe potuto dire che con quel tipo non c'entravano nulla. Il suo volto - ancora avvolto dal casco - appariva sottile, mentre i suoi capelli - anch'essi d'un biondo cinereo - venivano semi-nascosti dall'elmetto, ed il suo sguardo color nocciola veniva reso ancor più tagliente e gelido dal paio di occhiali che il pilota portava inforcati anche al di sotto della visiera, che in quel momento giaceva aperta.
    Un vero ghiacciolo, in poche parole.

    screen6

    Fermatisi tutti e tre a pochi metri da Tassadar e da Katsuragi (costantemente furente e quasi inorridita al primo sguardo) il buon comandante del Mendelaz, sornione ed incurante della potente battuta del maggiore degli Irregulars, fece per introdurre i presenti.

    - Beh questi sono i suoi uomini Tassadar... -

    Anche se lo sguardo dell'uomo in alta divisa federale si fece per un istante sorpreso e leggerissimamete contrariato... dov'era il quarto membro della squadra? In effetti i mezzi erano quattro...
    ma una voce tradì la posizione di quest'ultimo, con una chiarezza ed una delicatezza che ebbe a dir poco dell'incredibile.

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    - SECONDO ME MORIREMO TUTTI! -

    screen8
    Con una vena di divertito sarcasmo e con quel tocco di estrema e positiva lungimiranza, il quarto ed ultimo membro aveva fatto la sua apparizione.
    Aveva sugli occhi un ultimissimo modello di proiettore virtuale di immagini, capace di fiondarti alla velocità della luce in un altro universo psichedelico con un semplice click...
    ed era una ragazzina!
    Giaceva seduta proprio sull'estrema sinistra della posizione di Tassadar, esattamente vicino al piede a manca del suo Zaku bianco perla.
    Come vi fosse arrivata senza farsi notare e da quanto fosse lì ad ascoltarli ed a godersi lo spettacolo era un mistero, ma una cosa era certa: il suo visino da adolescente e la sua espressione maliziosa tradivano una certa sicurezza che rasentava il ridicolo.
    Tolti gli occhiali olografici si rivelò in tutta la propria infantile bellezza: capelli platinati, occhi smeraldini e pelle chiara. Le sue labbrine sottili erano incurvate in un sorrisino saccente di sufficienza, mentre il suo esile corpicino immaturo permaneva ancorato (deretano compreso) alla ringhiera di un sistema di elevatori, il tutto nel mentre giageva avvolta da quella che apparentemente sembrava una normal suit nera come la morte.
    Un abberrante accostamento se si pensava alla sua tenera età...
    quanti anni aveva, quindici? Sedici al massimo?
    In braccio teneva il casco della tuta, mentre Misato pareva questa volta allibita e - nel contempo - invece il comandante del Mendelaz sembrò andare su tutte le furie.

    - Sottotenente Hasakura Sakuya! Quando imparerai un pò di sana disciplina! -

    Il tono stizzito e l'evidente figuraccia che quella ragazzina gli aveva fatto fare fecero godere Misato fin nel profondo mentre - e lo fece con gusto! - si fece scappare una sonora risatina d'approvazione coprendosi la bocca con la mano destra.

    - Mpf... -

    Ciò che aveva dell'inquietante, però, era la frase detta dalla biondina... "moriremo tutti"... pronunciata da una ragazzina così giovane, con uno sguardo così fermo e convinto poi...
    era a dir poco inquietante.
    Come se non bastasse, ad appesantire ancor di più la situazione, la giovane Sakuya - era questo il suo nome - prese a guardare Gabriel tanto intensamente da sembrare maniacalmente attratta da lui.

    Assurdo.

    Con due colpi di tosse però...

    - Ahem... -

    ...il maggiore Baldini riprese il controllo della situazione ripartendo da capo con le presentazioni, mentre il sottotenente saltò giù dal tubo su cui era poggiata per poi allinearsi - sulla sinistra di Gabriel - ai tre tipi messi in fila davanti ai due Irregulars.

    - Come dicevo... questa é la vostra squadra Tassadar: avete già fatto la conoscenza del sottotenente Hasakura... -

    Che l'uomo presentò indicandola sempre con la mano sinistra a palmo aperto, permettendole così di esprimersi.

    - Sottotenente Hasakura Sakuya ai suoi ordini... Signor serpente... -

    L'espressione maliziosa del suo sguardo rimaneva perennemente ancorata al volto di Tassadar, anche mentre Baldini proseguì il giro di presentazioni con un tono assai più scocciato di prima, indicando questa volta il ragazzino dai capelli neri.

    - Questo davanti a lei é il soldato Hayase Setsuna, uno dei nostri nuovissimi acquisti! -

    Questi, inchinandosi imbarazzato espresse tutto il proprio carattere da perfetto novellino...

    - Yoroshiku onegai shimasu** -

    ...adoperandosi nel classico modo di fare tipico dell'etnia nipponica nel presentarsi ai propri nuovi commilitoni.
    Alehandro a seguire proseguì poi con le formalità, passando questa volta direttamente all'ultimo membro sulla destra, saltando chi stava nel mezzo, e con una punta di soddisfazione continuò le presentazioni.

    - Ed eccovi il sergente Jonathan Joseph Storm, ottimo pilota EWACS e cecchino. -

    Il tipo - circa sulla trentina - fece un passo in avanti facendo un eclatante occhiolino in direzione di Misato - che si voltò inorridita - per poi rivolgersi verso Tassadar con un saluto assai poco conforme alle aspettative...

    - Yoooo! Ehi bello! Vediamo di darci dentro eh! Facciamogli il culo a quegli Zeoniani di merda! -

    ...ma una voce gelida e secca come il ghiaccio seguì quella del sergente con fare estremamente seccato.

    - Parli sempre troppo e troppo spesso a sproposito, Storm... -

    Baldini colse l'occasione, con un tocco di sano orgoglio personale per vantarsi dell'ultimo membro non ancora presentato, che aveva appena preso parola autonomamente.

    - Ed ecco la mia punta di diamante, il vanto della squadra... Il sottotenente Gary Hawks! Reduce dalle due guerre di Blody Valentine, ex-membro del Blue Cosmos ora riconvertitosi ai ranghi federali per l'accorpamento della squadriglia numero sessantuno della Phantom Pain. Il mio vanto personale quanto a professionalità, freddezza e... -

    -Signore... -

    Lo interruppe il tipo in normal suit blu.

    - Parlate pure sottotenente... -

    Disse Baldini fiducioso che dalle sue parole fuoriuscisse qualcosa di buono...

    - ...non ho intenzione di farmi comandare da un dannato Coordinator... -

    La situazione parve precipitare.
    Che diavolo di squadra era mai quella!?
    Baldini sembrò per un attimo sconcertato, ma se qualcuno lo avesse guardato con attenzione avrebbe potuto scorgere sul suo volto un sorriso quantomai divertito.
    Che diavolo aveva architettato la Federazione assieme all'Alleanza!?
    E che cos'avrebbe fatto Gabriel?
    Come avrebbe gestito quella squadra così eterogenea?
    Ma non era tutto... a rincarare la dose, come se non fosse stato abbastanza, un dolce uccellino del malaugurio non poté trattenersi dal commentare quella situazione così estremamente ridicola e quantomai imbarazzante...

    - Lo avevo detto io... che moriremo tutti! -

    ...appunto.


    PoV - Gabriel Tassadar:

    Vi hanno dato mezzi vecchi di ben quattordici anni per poter svolgere i vostri compiti... ma sono impazziti!?
    Assurdo, roba così antiquata per svolgere una missione tanto delicata...
    ...roba che se avessi avuto dei Windam o dei Jegan a quest'ora saresti già più sicuro! Ed invece... questo é quello che avrai a disposizione.
    Misato sembra essere furiosa e Baldini sembra goderne, cosa significa tutto ciò?
    Ma il peggio deve ancora arrivare!
    Quattro mezzi antiquati per altrettanti piloti tutti particolari!
    Il primo é un ragazzetto alle prime armi.
    Il secondo é un fanfarone.
    Il terzo un ex-Blue Cosmos...
    e, dulcis in fundo, l'ultima é una ragazzina che ha la particolare propensione a vedervi tutti nella tomba...
    Non male come inizio!
    A quanto sembra però, c'é qualcuno che ha deciso di non partecipare a questa missione, o - quantomeno - di non avere te come capo-squadra...
    Che farai?




    Simbolo-tabella-spoiler
    Game-master
    Il primo compito di questo test é riconoscere tutti e quattro i modelli in gioco. Ciò dovrà trasparire tramite le deduzioni di Gabriel, il quale dovrà (essendo lui un veterano) conoscere i modelli presentati dalla Federazione per la missione e capire perché effettivamente Misato sembra così sconcertata ed infuriata riguardo al fatto che vi sono stati assegnati questi mezzi. Più l'analisi sarà approfondita, migliore sarà la valutazione.
    Puoi utilizzare ogni metodo a tua discrezione per riconoscere i mezzi, l'importante é il risultato visto che, nell'istruttorato, ciò che conta é saper dare agli addestrandi tutte le informazioni necessarie affinché essi utilizzino loro veicoli - quali che essi siano - nel migliore dei modi.

    Note:
    (*) Gruppe: Dal tedesco "Gruppo".
    (**) Yoroshiku Onegai Shimasu: "Abbiate cura di me" oppure "prendetevi cura di me" in Giapponese. E' una frase spesso utilizzata sui luoghi di lavoro quanto nei ranghi militari in oriente per pregare un proprio sempai (o superiore) di aiutare - o semplicemente di istruire - un proprio compagno.















    Edited by - Temari - - 12/11/2012, 17:32
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  4. Gabriel Tassadar
     
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    Era una persona molto calma e riflessiva, a volte veniva persino accusato di essere gelido e privo di sentimenti, specialmente quando impartiva ordini. Ciononostante non si era mai azzardato a rischiare la vita dei suoi uomini più del dovuto, infatti poche volte le sue operazioni avevano avuto perdite eccessive. Talvolta, era riuscito persino a riportare la sua squadra al completo e in quelle occasioni aveva capito che, in fondo, non c'era cosa più bella che scongiurare il probabile percorrendo la via dell'impossibile. Ma quello era il passato, quando ancora serviva ZAFT.
    In quel momento, doveva solo pensare alla sua missione e non importava quante difficoltà avrebbe affrontato: avrebbe recuperato le patate bollenti.
    Ad ogni costo.

    - Non ci si sarebbe aspettato niente di meno dal famigerato Serpente... -

    I modi di Baldini erano stati provocatori sin dall'inizio, si poteva quasi dire che oramai ci stava facendo il callo e, sinceramente, cominciava anche ad anestetizzarsi di fronte al suo comportamento. Non aveva avuto a che fare molto spesso con persone di tale arroganza e sufficienza nei confronti dei Coordinator, ma su PLANT era qualcosa di cui si discuteva così spesso da esservi preparato. Inoltre, c'erano piccole prostituzioni alle quali si sarebbe volentieri piegato pur di ottenere un successo in quella missione. Troppe vite erano in ballo per permettersi discussioni inerenti il proprio orgoglio personale.
    Purtroppo non era a conoscenza dell'incredibile tiro mancino che gli era stato riservato...

    - Ecco! Questo é ciò che la Federazione ha da offrirvi dopo il vostro fallimento in Corea! -

    Dopo aver aperto il portellone che nascondeva i mezzi a sua disposizione, contorniando il tutto con teatrali gesti e sorrisi divertiti, Baldini aveva lanciato l'ultima oltraggiosa dichiarazione che avrebbe preceduto il disvelamento d'un segreto angosciante.
    Ebbene si, la Federazione aveva fornito dei veri rottami, spacciandoli per armi. Delle macchine talmente antiquate da lasciarlo senza parole per più di qualche istante.
    image

    - Deve essere uno scherzo... -

    Sussurrò tra se se mentre il Maggiore Katsuragi esprimeva il suo disappunto in maniera ben più plateale.

    - MA QUESTO E' UN OLTRAGGIO! -

    Se fossero stati in maggiore intimità e in una situazione di calma e pace, si sarebbe sicuramente soffermato ad osservare la purezza delle espressioni di disappunto sul volto della avvenente Katsuragi, purtroppo per lui qualsiasi pensiero di questo genere doveva essere escluso dalla sua mente sino a fine missione.
    Era meglio concentrarsi su cosa gli era stato così gentilemente offerto. Quattro Mobile Suits, di modello tutt'altro che all'avanguardia. In confronto il suo Phantom era un lusso di tutto rispetto.
    Sulla sinistra vi era quello che, a prima vista, doveva essere un Guntank. Sfogliando accuratamente nella sua memoria cercò di rimembrare che razza di carro fosse. Il modello doveva essere il RMV-1 Guntank II, se i suoi ricordi sul design e l'armamento non erano errati. La torretta semovente, inoltre, non era presente sui primi modelli di Guntank e questo era un indizio importante. Altro particolare che lo portò ad optare per questa classificazione fu l'assenza di mani in favore dei lanciamissili. Ricordava infatti che si era optato per rimuovere le classiche braccia grazie all'implementazione della torretta che rendeva indipendenti il torso e i due cannoni principali. Era un Mobile Suit che necessitava di due piloti, uno per il fuoco nella torretta in cima e l'altro per il movimento nella base, ed era stato sviluppato poco dopo la fine della Guerra di un Anno.
    Quello sulla destra era più semplice da ricordare, essendo un Guncannon che, invece di avere un secondo cannone sulla spalla sinistra, aveva un sistema di sensori. In verità, quello che aveva sulla spalla destra differiva dalle tipiche bocche di fuoco della linea Guncannon, poichè era un Beam cannon a fuoco rapido. I sensori servivano appunto a guidare il fuoco del Beam con precisione. Più leggero dei modelli classici di Guncannon, era munito di razzi che potevano assisterlo in un balzo. Era anche equipaggiato con un Beam Rifle ed era palesemente un'unità pensata per il supporto ad ampio raggio. RX-77-4 Guncannon II era il suo nome, sviluppato verso la fine della Guerra di un Anno.
    Al centro figurava quello che, a prima vista, appariva come un RGM-79L GM Light Armor, una evoluzione del classico RGM-79 GM progettata per gli attacchi mordi e fuggi. L'armatura ridotta al minimo, privata in particolare degli spallacci e delle caviglie, favoriva una maggiore accelerazione e manovrabilità. Due sole armi: beam saber e beam gun. La pistola, a quanto rimembrava, non era male in quanto a potenza ma non aveva molte munizioni. Un mezzo interessante, in se, ma molto specializzato. Il periodo di sviluppo era sempre quello della fine della Guerra di un Anno, ne era abbastanza sicuro, ed un particolare interessante che ricordava a tal proposito fu che molti ex piloti di Fighters lo trovarono la scelta più congeniale come Mobile Suit, proprio grazie alle sue caratteristiche di movimento.
    Infine, parzialmente nascosto dagli altri tre, appariva un quarto mezzo. Non sarebbe stato facile identificarlo ad una prima occhiata, ma il Serpente preferì comunque cercare di carpire quante più informazioni possibili. Indubbiamente apparteneva alla famiglia degli RGM-79 GM, ma aveva alcuni aspetti che lo confondevano. Per qualche attimo penso che fosse un RGM-79C GM Kai, ma poi ci furono determinati particolari che lo convinsero a cambiare idea. Non fu tanto la colorazione, quanto la curiosa posizione della Beam Saber e alcune parti della testa. Improvvisamente gli venne in mente di un modello relativamente raro, appartenente a quella famiglia, chiamato RGM-79N GM Custom. Era un Mobile Suit a prestazioni indubbiamente migliori di quelle dei suoi parenti ed era stato affidato solo ad Ace Pilots, volendoli preservare. Infatti, proprio a causa delle migliori capacità, era un mezzo decisamente costoso e non ne furono prodotti molti. I suoi punti di forza erano la grande manovrabilità, derivante dall'alto numero di propulsori equipaggiati, insieme alla possibilità di utilizzare Beam Rifles servendosi del potente generatore installato all'interno.
    Se non aveva sbagliato nell'identificazione, almeno quest'ultimo veicolo sarebbe stato di buon valore ed avrebbe dovuto utilizzarlo al massimo delle sue potenzialità per compensare le mancanze degli altri tre. Le sorprese che Baldini aveva in serbo, però, erano tutt'altro che terminate e il Serpente avrebbe avuto pane per i suoi denti anche con i membri della squadra. Considerando le sue deduzioni riguardo le quattro unità, si sarebbe aspettato almeno 5 piloti, ma quelli che si palesarono furono solo 3, ed l'impatto iniziale fu tutt'altro che positivo. Il primo sembrava un ragazzo appena uscito dall'accademia, niente di male in questo, ma non era certo qualcuno di affidabile per una missione così delicata. Il secondo appariva poco sveglio e decisamente poco incline alla disciplina, il rischio era dovergli far capire con le cattive che i comandi andavano eseguiti alla lettera, ma cercò di non essere così pessimista. L'ultimo, almeno, lasciava intravedere un'aria professionale e, per certi versi, raccolse il suo interesse in maniera profonda. Non riuscì ad evitare di osservarlo accuratamente, attratto da qualche caratteristica del suo viso parzialmente nascosto dal casco. Tralasciò certi pensieri, alzando involontariamente un sopracciglio nel constatare l'immagine della sua squadra, e si volse verso il Maggiore Katsuragi. L'espressione di lei non lo rincuorò affatto.

    - Beh questi sono i suoi uomini Tassadar... -

    Avrebbe voluto ringraziarlo per l'ovvietà ma tenne per se il veleno, gli sarebbe potuto servire più tardi. Baldini, dopotutto, stava facendo l'impossibile per spingerlo ad una reazione e premiarlo non sarebbe stato affatto la scelta giusta: certe persone andavano lasciate cuocere nel loro brodo, a sua opinione. Solo con i risultati in mano si sarebbe ricordato di segnalare il comportamento poco professionale dell'ufficiale della Mendelaz.
    Persino l'antipatico Maggiore, però, si trovò contrariato nell'osservare la mancanza di qualcuno all'appello. Il pilota vacante non tardò a farsi udire con la sua delicata voce da usignolo... Del malaugurio.

    - SECONDO ME MORIREMO TUTTI! -

    - Non mi stupirebbe troppo con questi presupposti... -

    Si lasciò sfuggire il Sottotente Tassadar, sotto voce. La frustrazione iniziava a colpire duramente il suo self-control e quella piccola liberazione fu inevitabile. Voltò lo sguardo ad incontrare la graziosa figura che aveva commentato aspramente il loro destino e non potè nascondere di essere vagamente contrariato dal constatare che si trattava, a tutti gli effetti, di una ragazza molto giovane. E molto graziosa, a dirla tutta, ma questo rientrava sempre nelle cose che era meglio lasciar scivolare in fondo ai suoi pensieri, insieme a tutti gli altri commenti che aveva dovuto trattenere: di piacevoli e spiacevoli.

    - Sottotenente Hasakura Sakuya! Quando imparerai un pò di sana disciplina! -

    Si trovò, involontariamente, a sorridere della divertente figuraccia che la giovane pilota aveva imbastito per Baldini, una piccola vendetta della quale non sarebbe mai stato sufficientemente grato.

    - Mpf... -

    Doveva ammettere di trovare decisamente simpatica l'attitudine del sottotenente Hasakura, probabilmente perchè gli ricordava un poco la sua adorata Venusia. Quante volte la sua irriverenza aveva strappato il sorriso a lui e Julius in passato...
    Strizzò gli occhi per tornare presente a se stesso.
    Affogare nei ricordi sarebbe stato solo l'ennesimo degli errori, così cercò di tornare a concentrarsi sulla missione. Concesse un cenno col capo, divertito, all'irrispettosa pilota che aveva cominciato a divorarlo con gli occhi. C'era abituato e la cosa passò sotto la sua attenzione senza essere davvero notata. Dopotutto l'assurdità della situazione era già pronunciata, quel tocco allegro e iettatorio fu più divertente che sconfortante.

    - Ahem... -

    Sembrava che Baldini avesse ingoiato un rospo, sarebbe stata una visione fantastica se solo fosse stata reale.

    - Come dicevo... questa é la vostra squadra Tassadar: avete già fatto la conoscenza del sottotenente Hasakura... -

    Gli occhietti vispi della ragazza tornarono ad incrociare quelli del Serpente, il quale non potè esimersi dal sorriderle ancora una volta. La trovava buffa, non poteva farci assolutamente nulla.

    - Sottotenente Hasakura Sakuya ai suoi ordini... Signor serpente... -

    - Onorato di conoscervi Sottotenente, sarà un piacere per me averla nella mia squadra.

    Il tono era caldo, diretto ed avvolgente. Erano le parole del serpente incantatore, quelle che l'avevano portato ad essere li in quel momento, era l'arte oratoria per cui era sempre stato portato. Quella stessa magia che aveva lasciato dietro di se così tanti amici nella sua vita...

    - Questo davanti a lei é il soldato Hayase Setsuna, uno dei nostri nuovissimi acquisti! -

    - Yoroshiku onegai shimasu** -

    Sorrise, la giovinezza della recluta era un altro aspetto che non potè evitare di farsi andare a genio, aveva sempre valorizzato tutte gli aspiranti soldati di cui si era occupato, per quanto gli dolesse doverlo condurre direttamente su di un campo di battaglia.

    - Senz'altro soldato, conta pure su di me.

    Spire suadenti che potevano divenire avvolgenti come una coperta o costrittorie come una corda, tutto sostava nel tipo di interazione che il Serpente voleva avere con chi aveva di fronte.

    - Ed eccovi il sergente Jonathan Joseph Storm, ottimo pilota EWACS e cecchino. -

    EWACS1? Un esperto di ricognizioni e sensori. Ottimo, sarebbe stato utile tenerlo presente in futuro, ammesso che non avesse sbagliato nel determinare il significato dell'acronimo. Ricordava anche un mezzo chiamato RGM-79EW EWAC GM, ma era improbabile che Baldini si riferisse ad esso ed anche in quel caso si trattava di un mezzo di ricognizione.

    - Yoooo! Ehi bello! Vediamo di darci dentro eh! Facciamogli il culo a quegli Zeoniani di merda! -

    Un po' informale... Ma almeno sembrava simpatico. Forse si sarebbe potuto risparimiare l'ammiccamento nei confronti del Maggiore Katsuragi però non si poteva certo avere tutto dalla vita.
    Repentinamente, l'unico soldato che non era stato ancora presentato si premurò di rimetterlo in riga.

    - Parli sempre troppo e troppo spesso a sproposito, Storm... -

    Duro, efficace ed efficente. Era sicuramente l'uomo che ispirava maggiore fiducia nel quartetto e non ci voleva molto a capire che il suo livello di professionalità era su tutt'altro rango rispetto ai suoi compagni.

    - Il nostro compito è recuperare l'obbiettivo, non è necessario spargere più sangue del dovuto. E' comunque un piacere averti con noi Sergente.

    Trovò il tempo di commentare in risposta a Storm, prima che il Maggiore Baldini passasse all'ultimo soldato a sua disposizione, gonfiando il petto come un pesce palla di fronte all'orgoglio che questa mansione doveva ispirargli.

    - Ed ecco la mia punta di diamante, il vanto della squadra... Il sottotenente Gary Hawks! Reduce dalle due guerre di Blody Valentine, ex-membro del Blue Cosmos ora riconvertitosi ai ranghi federali per l'accorpamento della squadriglia numero sessantuno della Phantom Pain. Il mio vanto personale quanto a professionalità, freddezza e... -

    -Signore... -

    Qualcosa suggerì al Serpente di preoccuparsi riguardo ciò che il Sottotenente avrebbe voluto aggiungere.

    - Parlate pure sottotenente... -

    - ...non ho intenzione di farmi comandare da un dannato Coordinator... -

    Bene.
    Avrebbe dovuto ricordarsi di segnare quella giornata sul calendario come una di quelle che sarebbe meglio passare a letto, se mai fosse riuscito a sopravvievere a quell'ordalia...

    - Lo avevo detto io... che moriremo tutti! -

    ...Come volevasi dimostrare.

    Un altro si sarebbe fatto prendere dalla rabbia, dal panico o, semplicemente, avrebbe preso a pugni il sorrisetto cinico sul volto di Baldini. Gabriel rimase immobile per un istante, riordinando tutti i dati di cui era entrato in possesso ed offrì al sottotenente Hawks uno sguardo granitico, mentre argomentava la sua risposta.

    image

    - E invece lo farete, se ci tenete a completare questa missione. Posso supporre che, essendo lei un ex membro del Blue Cosmos, abbia delle riserve nei miei confronti. Cionostante io sono incaricato della guida di questa operazione e sono intenzionato a portarla a termine con successo. Possibilmente senza perdite.-

    Sull'ultima frase sottolineò uno sguardo in direzione della giovane Hasakura, seppur addolcendolo appena dalla durezza che aveva offerto ad Hawks, tornò poi ad osservare il pilota che aveva mostrato malcontento nei suoi confronti.

    - E lei, anzi Tu... Hawks, farai esattamente quel che ti ho detto. Se ti dirò di buttarti al centro del fuoco nemico lo farai, se ti ordinerò di farti saltare in aria insieme al tuo mezzo farai anche questo e, infine, se ti dirò di baciarmi i piedi non esiterai un istante. -

    Se fossero state parole vibrate con l'astio che potevano dimostrare, sarebbero state incredibilmente aggressive: la cosa inquietante fu la gelida e rilassata calma con cui gli occhi glaciali di Tassadar comunicarono quanto pensava. Riflessivo, indubbiamente... Infiammabile, inevitabilmente. Il sorriso con cui concluse la sua esposizione avrebbe fatto venire i brividi persino al più cocciuto dei veterani, perchè era palese che non stesse affatto scherzando.

    - Ovviamente mi auguro di non dover usufruire di questi tre comandi. -

    Aggiunse, allegramente. Con la stessa maschera che avrebbe indossato se si fosse mai trovato ad assassinare un bersaglio inconsapevole.

    - Domande? -

    Sibilò infine, sperando di essere riuscito a prendere per bene la leadership della situazione. Perdere tempo ad educare i terrestri al rispetto e alla tolleranza era qualcosa che non poteva permettersi in quel momento. Oh, non c'era dubbio che l'avrebbe fatto volentieri in un secondo tempo.
    Le specifiche tecniche dei piloti le tralasciò per qualche minuto, era molto più importante osservare le loro reazioni alla sua fredda sfuriata prima di pensare a come organizzare un attacco.
    Per altro, trovò un certo gusto nel replicare proprio al pupillo di Baldini, una sorta di vendetta trasversale. Dopotutto, i serpenti non sono creature infide?




    SPOILER (click to view)
    1: Gabriel ha pensato che la siga EWACS si riferisse all'acronimo Early Warning And Control System.
     
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    P h a s e   3:
    Sbarco_

    Location:// Hangar del Mendelaz, raggiungimento del punto di sbarco effettuato_



    Le affermazioni del Serpente erano fredde, come le spire che avvolgono la preda prima di strozzarla.
    Hawks aveva affilato lo sguardo, stava quasi per digrignare i denti e saltare addosso al bel sottotenente quando qualcuno gli fece allampanare gli occhi.
    Nessuno dei presenti poteva immaginarlo, anzi, forse qualcuno che poteva farlo c'era,
    ma se ne stava zitta zitta con il suo bel sorrisino d'angelo dipinto sul visetto malizioso...
    Sakuya sapeva...
    Sapeva che il Maggiore Katsuragi sarebbe esplosa di rabbia verso Baldini.
    Dopotutto, ad un ghiacciolino freddo freddo come Gabriel, doveva pur contrapporsi una focosa
    t e s t a d i c a z z o
    come il bel maggiore...
    che - camminando a passi lunghi ed affrettati - prese per il colletto l'ufficiale alleato per poi urlargli contro.

    - COSA CAVOLO SIGNIFICA TUTTO QUESTO!? -

    Lo sguardo della donna trafisse quello dell'uomo, che apparve per la prima volta realmente intimorito...

    - NOI CERCHIAMO DI EVITARE UN OLOCAUSTO NUCLEARE...
    E VOI CI DATE QUESTO SCATOLAME!? -


    Alehandro, con la sinistra, si liberò bruscamente dalla presa schiaffeggiando verso l'esterno le mani della Katsuragi, per poi osservarla con sguardo di sfida e risponderle a tono, non senza prendere a sudare copiosamente.
    Il clima si stava debitamente surriscaldando.

    - Tsk... la sua reputazione la precede maggiore... irascibile ed assai poco femminile... -

    Misato stava per tirargli un pugno...

    - CHE COSA!? -

    ...quando qualcuno si intromise con la propria saccente vocina...

    - Suvvia maggiore Baldini! Non è bene criticare l'operato altrui! Dopotutto il passato è passato, no? Pensiamo alla nostra missione adesso! Voglio proprio vedere se il signor Tassadar saprà tenere a bada... -

    E Sakuya fece una pausa, voltandosi verso Hawks...

    - ...il cagnolino della Phantom Pain! -

    Misato e Baldini videro Hawks voltarsi di scatto verso la ragazzina e caricare il pugno destro...

    - Tu! Dannata... -

    - ADESSO BASTA HAWKS! Devi farmi rimpiangere di averti scelto per questa missione!? -

    Il pupillo di Baldini si rimise sugli attenti senza più emetter fiato, tra le parole di Tassadar ed ora del maggiore Baldini, non stava affatto facendo una bella figura...
    Storm dal canto suo... non poté esimersi né contenersi... dal commentare la scena in cui "pupilloscassapalle Hawks" veniva ripreso da Baldini...

    - Oh! Oooooh! Il Ghiacciolo che viene scongelato per bene! Hi Hi Hi! -

    Ma il risultato fu che Baldini si infervorò anche verso quest'ultimo...

    - E LEI FACCIA SILENZIO STORM!
    Se i federali hanno da rimproverarsi qualcosa, non è certo l'eccessiva freddezza del sottotenente Hawks, ma l'inadempienza di certi soggetti come lei! -


    - Roger! Cazziatone ricevuto ed assimilato! Signore! -

    Baldini stava per avere un rigurgito di rabbia ma si contenne, se pur una coppia di vene prese a far capolino sulla sua fronte, pulsanti e gonfie tanto da volergli quasi scoppiare in faccia.
    Fu poi nuovamente il sottotenente Hasakura a prender parola, questa volta voltandosi con le mani giunte dietro la schiena - all'altezza del bacino - verso il quartetto di mobile suits, dando così le spalle a Tassadar, il quale poté così avere una delicata - ed assai imbarazzante - panoramica sul suo bel sederino tondo tondo di ragazzina ed avvolto ben bene dalla normal suit color antracite.

    - Hawks, che ne dici di darmi il tuo Light Armor? Sono convinta che, se anche ti do il mio Custom, tu te la farai sotto dalla paura e farò fuori mille nemici più di te!
    ...
    Nemmeno il novellino sul Guntank e quel maniaco di Storm sul Guncannon mi staranno dietro!-


    E lo disse con quell'espressione angelica, che sapeva tanto incantarti quanto farti girare i cosiddetti, se ad uscir dalle sue labbra erano parole così cariche di provocazione.
    Ma Hawks, stufo di fare la figura dell'idiota, sfoderò invece un sorriso tronfio e rispose per le rime al sottotenente sua compagna.

    - A me sta bene... -

    E mentre il povero Setsuna rimaneva in disparte a causa della sua timidezza e Storm - chiamato in causa - si voltava verso Sakuya senza aver capito un accidente di quel che stava dicendo (a causa del fatto che si stava stappando un orecchio da del probabile cerume) la scenetta venne bruscamente interrotta da una sirena intermittente, seguita da un avviso trasmesso tramite gli altoparlanti del Mendelaz.

    - Si avvisa il personale di bordo e la squadra di intervento
    che siamo giunti al punto di sbarco.
    -


    Baldini, plateale e tronfio di se stesso come al solito, sorrise al serpente degli Irregulars allargando le braccia, di fronte ad una Katsuragi più sconcertata e preoccupata che altro.

    screen10

    - Forza squadra speciale, ditevi quel che dovete dirvi e partite alla volta del vostro obbiettivo!

    E mi raccomando... -


    Fece una pausa, voltandosi e sistemandosi i capelli con la mancina.

    screen11

    - ...recuperatele quelle importanti testate. -

    Fece l'occhiolino a Tassadar, per poi guardare Hasakura e Hawks, che però rimanevano fissi - una - con il volto verso ai mobile suits e - l'altro - verso "l'attuale" superiore.
    Poi si voltò ed abbandonò l'hangar così come ci era entrato, da una porta lontana nella parete nord.

    Misato si massaggiò il naso all'altezza degli occhi... aveva il mal di testa.
    Tassadar era assolutamente un buon elemento, ma con una squadra così...
    Era preoccupata per l'esito della missione.
    Nel frattempo, con una piroetta, la dolce ragazzina si era voltata verso il serpente e, quasi come una bambola di porcellana, aveva imporporato le gote per poi rivolgergli uno di quei sorrisi mefistofelici che dio solo sapeva cosa volevano esprimere...
    Quindi... il GM Custom era di quella ragazzina!?
    E adesso aveva scambiato addirittura il proprio mezzo con quello di Hawks...
    Assurdo... che avesse davvero tanto potenziale nascosto?

    - Sottotenente... -

    Era Misato, avvicinatasi a lui dopo aver lasciato andare Baldini al di fuori dell'hangar.

    - Si prepari, io come da accordi la seguirò dalle strumentazioni di bordo per quanto possibile.
    Le ricordo il punto di rifornimento a Sankor e che se dovesse scoprire qualcosa, o lasciare segnalazioni di soccorso, io resterò qui in ascolto... -


    Poi si avvicinò a Gabriel parlandogli all'orecchio...

    - E se quel bastardo di Baldini dovesse mettermi i bastoni tra le ruote... lo prenderò a calci nei gioielli tanto forte da fargli sognare di essere su di una colonia, al sicuro nello spazio! -

    ...terminando con uno splendido occhiolino degno della bellissima donna che era.
    Il tutto per la somma gioia di Storm, che aveva letteralmente la bave alla bocca, inquietando il povero Hayase che - evidentemente per la giovane età - sembrava ancora inesperto con le donne...

    - Ehm... sergente... -

    Hawks e Hasakura invece sembravano impassibili, in attesa di un ordine dal loro superiore.
    Fin adesso, nessuna domanda...
    Professionisti? Oppure... novelli maniaci suicidi!?
    Tutto faceva supporre per la seconda ipotesi.

    - Allora!? -

    E Sakuya non poté trattenersi dal combinarne un'altra delle sue...
    mostrando il suo adorabile sorriso, poggiando poi il viso sulla mano destra,
    come il più crudele degli angeli.

    screen12

    - Andiamo a morire? -

    La situazione non prometteva affatto bene...

    proprio no.


    PoV - Gabriel Tassadar:

    Dopo un pò di baraonda arriva il segnale di sbarco, dovrai portar fuori la squadra... se così puoi chiamarla, atterrando in pieno territorio cambogiano fuoriuscendo dal ventre del Mendelaz, attraverso la parte anteriore che - aprendosi a guscio verso l'esterno - darà poi la possibilità a tutta la squadra di scendere verso il terreno e quindi verso la zona delle operazioni.
    Apparentemente nessuno vuole farti domande, ma in quanto a parole... ne fanno un pò troppe per essere definiti veri professionisti, o - quantomeno - "un gruppo compatto".
    Che farai?
    Devi muoverti, altrimenti i tempi della missione si allungheranno eccessivamente e le testate vi sfuggiranno via da sotto il naso.
    Gli elementi che hai a disposizione sono:
    Sakuya sul GM light armor
    Hawks sul GM Custom
    Storm sul Guncannon II
    e
    Hayase sul Guntank II (che probabilmente ha i comandi commutati in cabina per essere pilotato in singolo)...
    Che formazione userai per procedere nel territorio cambogiano?
    Al solo pensarci... ti viene il mal di testa.




    Simbolo-tabella-spoiler
    Game-master
    Bene, procediamo con la trama, visto che siete arrivati al punto di sbarco dovrete effettuare un'operazione di discesa all'interno del territorio cambogiano.
    A Gabriel tocca definire la tipologia della formazione, le unità da posizionare e come procedere lungo il tragitto che dovrà portare la squadra "al passo" dal luogo di atterraggio che si trova a Phnom Penh verso il punto di rifornimento a Sankor. Il tutto seguendo il fiume Mekong prima fino a Sankor per poi arrivare alle rive del lago Tonle Sap.

    E' ovvio che - prima dello sbarco vero e proprio - Gabriel dovrà comunicare le proprie decisioni alla squadra, la quale, nel prossimo post, effettuerà il salto dalla prua della nave verso il territorio cambogiano.
    Siccome il ventre del garuda è sì largo, ma si restringe verso prua, sarà possibile far scendere una sola unità per volta. Starà a Gabriel definire l'ordine di discesa ed il conseguente posizionamento con cui procedere a terra.

    - Cartina della Cambogia con punto di rifornimento

    - Cartina della Cambogia ingrandita e dettagliata

    Note:
    Dal prossimo post verranno qui inserite oltre alle eventuali note testuali anche informazioni sul territorio.

    EDIT: Sostituito l'hosting delle immagini con quello relativo al dominio.















    Edited by - Temari - - 12/11/2012, 17:56
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  6. Gabriel Tassadar
     
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    - COSA CAVOLO SIGNIFICA TUTTO QUESTO!?
    NOI CERCHIAMO DI EVITARE UN OLOCAUSTO NUCLEARE...
    E VOI CI DATE QUESTO SCATOLAME!? -


    A volte si raggiunge il fondo senza neanche rendersene conto e, sopratutto, senza poterci fare assolutamente nulla. Non era pentito dello scatto che aveva avuto nei confronti di Hawks: indubbiamente aveva sortito l'effetto voluto e, forse, avrebbero visto il giovane e gelido Sottotenente comportarsi un po' più cautamente da quel momento. Certo era che Misato non si era trattenuta a sua volta, scaricando per intero la sua frustrazione su Baldini. Condivideva in pieno i suoi argomenti ma era già passato a cercare delle soluzioni, dopotutto non avrebbe avuto alcun senso lamentarsi. Trattenne il ghigno che, naturalmente, stava per comparire sul suo viso nel notare la bella Maggiore intenta ad aggredire l'altro direttamente. La risposta stizzita era alle porte.

    - Tsk... la sua reputazione la precede maggiore... irascibile ed assai poco femminile... -

    Su questo aveva molto da ridire: Misato era una delle militari più sensuali che avesse mai incontrato e non c'era alcun dubbio che fosse estremamente femminile. C'era da dire, però, che lui era abituato a Venusia e che quindi sarebe stato in grado di vedere femminilità in qualsiasi amazzone. Non avrebbe voluto ammetterlo a se stesso ma c'era indubbiamente qualcosa che non andava in quella missione, era già la seconda volta che si perdeva in elucubrazioni sull'aspetto fisico delle donne da lui incontrate. Questo poteva significare solo due cose: o Katsuragi ed Hasakura erano qualcosa di eccezionale, oppure la stanchezza iniziava a fargli strani scherzi.
    Altrettanto prevedibile sarebbe stata la replica di Misato di fronte alla stizzita risposta di Baldini, la quale arrivò repentinamente, come previsto, per dare colore a quel siparietto che era appena cominciato.

    - CHE COSA!? -

    Stavano per arrivare alle mani e la cosa non gli piacque, fortunatamente ci pensò l'uccellino del malaugurio a distrarre la situazione con una piacevole interruzione...

    - Suvvia maggiore Baldini! Non è bene criticare l'operato altrui! Dopotutto il passato è passato, no? Pensiamo alla nostra missione adesso! Voglio proprio vedere se il signor Tassadar saprà tenere a bada... -

    ...Che però non prometteva assolutamente nulla di buono. Purtroppo, l'istante seguente il timore divenne realtà, regalando ai presenti una battuta di spirito che rischiava di incendiare definitivamente gli animi.

    - ...il cagnolino della Phantom Pain! -

    Il risultato, alla fine, fu che la scena rimase la stessa ma con attori invertiti. Fortunatamente c'era già qualcuno impegnato a sedare ogni rissa, per una volta apprezzò seriamente gli intenti del loro ospite.

    - Tu! Dannata... -

    - ADESSO BASTA HAWKS! Devi farmi rimpiangere di averti scelto per questa missione!? -

    Purtroppo iniziava a mostrarglisi un velo di mal di testa di fronte a tutta quella confusione, doveva davvero smetterla con le letture notturne o il suo ciclo di veglia sarebbe stato seriamente compromesso. In realtà quell'emicrania aveva poco a che vedere con la sua stanchezza, era abituato a non dormire per periodi anche molto lunghi, ma preferiva evitare di attribuirla agli eventi che gli si erano presentati di fronte altrimenti sarebbe stato difficile mantenersi concentrati. In qualche maniera finì per estranearsene un poco, in modo da riordinare le idee.

    - Oh! Oooooh! Il Ghiacciolo che viene scongelato per bene! Hi Hi Hi! -

    - E LEI FACCIA SILENZIO STORM!
    Se i federali hanno da rimproverarsi qualcosa, non è certo l'eccessiva freddezza del sottotenente Hawks, ma l'inadempienza di certi soggetti come lei! -


    Evidentemente non era l'unico ad avere delle riserve nei confronti del Sottotenente Hawks. Questo era un fattore da tenere a mente, non voleva che un unico elemento creasse difficoltà d'azione una volta sul campo di battaglia: sono quel genere di errori che costano davvero caro. Sospirò, contento che i bollenti spiriti fossero stati calmati e sfruttando l'attimo per cercare di intavolare uno straccio di strategia. La prima cosa che doveva capire era la collocazione della squadra sui mezzi: aveva delle mezze idee ma sarebbe stato opportuno appurare le sue intuizioni prima di fare gravi errori. Purtroppo il suo elucubrare fu nuovamente interrotto da un paio di chiap chiacchiere da parte della giovane Hasakura.

    - Hawks, che ne dici di darmi il tuo Light Armor? Sono convinta che, se anche ti do il mio Custom, tu te la farai sotto dalla paura e farò fuori mille nemici più di te!
    ...
    Nemmeno il novellino sul Guntank e quel maniaco di Storm sul Guncannon mi staranno dietro!-


    - A me sta bene... -

    La situazione stava precipitando. Avrebbe preso immediatamente la parola per scongiurare quella follia ma fu letteralmente arginato dagli altoparlanti della Mendelaz che comunicarono loro l'imminente arrivo a destinazione.

    - Si avvisa il personale di bordo e la squadra di intervento
    che siamo giunti al punto di sbarco.
    -


    Sospirò nuovamente, il tempo stringeva e lui doveva farsi venire in mente qualcosa. E di corsa. Aveva pochi mezzi, non sapeva quanti fossero i nemici e come fossero equipaggiati, ci mancava soltanto che i suoi soldati cominciassero a fare stupide scommesse. Non era un gioco, lo sapeva bene. Ricordava quanto fosse terribile osservare quelle bare avvolte nelle bandiere e sapere che erano una tua responsabilità.

    - Forza squadra speciale, ditevi quel che dovete dirvi e partite alla volta del vostro obbiettivo!

    E mi raccomando...recuperatele quelle importanti testate. -


    Facile a dirsi, ma non si aspettava certo uno slancio di comprensione o di sensibilità da lui, così si limitò a fargli il saluto marziale prima che sparisse, cercando di mantenersi almeno educato. Inspirò, rilassandosi una volta che fu definitivamente scomparso: adesso rimaneva solo Hawks con cui avere a che fare ed era sicuramente migliore avere un solo problema di fronte. Purtroppo, stava ignorando che anche i sorrisi della giovane Hasakura potessero essere annoverati tra le difficoltà. Peccato che lui li trovasse inenarrabilmente carini e non potè far altro che rispondere con la stessa moneta alla ragazza.
    Iniziava a chiedersi se fosse davvero certo di quanto avesse fatto in ambito sentimentale sino a quel giorno, la stanchezza lo stava davvero assalendo o c'era qualcosa di profondamente sbagliato in ciò che stava accadendo? La cosa strana era che, normalmente, si sarebbe sentito seccato dall'interesse di una ragazza nei suoi confronti, specialmente se così reiterato. Era davvero al somiglianza con Venusia a renderlo così debole, oppure doveva pensare ad uno sconvolgimento più profondo?

    - Sottotenente... -

    La voce di Misato, la quale era tutt'altro che innocente nelle sue elucubrazioni essendo stata la prima ad averlo fatto dubitare di se stesso in questo senso, sebbene in maniera più passiva, lo riportò alla realtà della missione.

    - Si prepari, io come da accordi la seguirò dalle strumentazioni di bordo per quanto possibile.
    Le ricordo il punto di rifornimento a Sankor e che se dovesse scoprire qualcosa, o lasciare segnalazioni di soccorso, io resterò qui in ascolto... -


    La professionalità della sua compagna lo rincuorò, così non potè fare a meno di sorriderle con aria grata e poi annuire con convinzione. La donna si avvicinò a lui ancora un poco, come per sussurrargli un segreto. Esitò, poteva sentire il respiro caldo della Maggiore sulle sue orecchie ma stavolta riuscì a reprimere gli ormoni, rinchiudendoli da qualche parte.

    - E se quel bastardo di Baldini dovesse mettermi i bastoni tra le ruote... lo prenderò a calci nei gioielli tanto forte da fargli sognare di essere su di una colonia, al sicuro nello spazio! -

    Indubbiamente la frase lo aiutò a contenersi, visto che si trovò totalmente impegnato nel trattenere le risate che, nonostante tutto, furono ben visibili nella sua espressione.

    - La ringrazio Maggiore... Conto su di lei. -

    Con il tono di chi tentava disperatamente di ingoiare la sua stessa ilarità. L'occhiolino che lei gli restituì non fece altro che sottolineare la questione. Adesso non restava altro da fare che mettere in riga i suoi uomini e cercare di tirarne fuori qualcosa di buono.

    - Allora!? -

    Le parole di Sakuya lo spinsero a rivolgersi alla sua squadra, pronto a comunicare le poche decisioni che aveva già preso. Si infranse però sul dolce e diabolico sorriso che lei gli rivolse, non riuscendo ad anticiparla nella battuta che l'attimo seguente le sfuggì dalle labbra delicate come boccioli.

    - Andiamo a morire? -

    Era il caso di prendere in mano le redini della questione, prima che il tutto si complicasse davvero troppo. Sospirò profondamente e si rivolse ai suoi uomini, senza la più minima esitazione sul viso. Ripensò alla prima volta in cui gli era stata affidata una squadra, gli sembrava quasi che fossero passati secoli ma, in verità, non era trascorso che qualche anno. In compenso, ricordava ancora come si faceva.

    image

    - Non vi sarà alcuno scambio di Mobile Suit. -

    Esordì, con la sua voce gelida ed impostata, il leader che era in lui stava già emergendo con assoluta decisione, travolgendo ogni altra parte di se. Ogni secondo che passava li allontanava dalla loro meta e lui voleva stringere i convenevoli al minimo.

    - Non sappiamo quanti siano i nemici, dove siano di preciso e come siano equipaggiati. Ognuno guiderà il mezzo con cui è abituato ad operare e darà il massimo fin da subito. Dalle nostre azioni non dipendono solamente le nostre vite, ma milioni di altre. E non ho intenzione di assistere ad un Olocausto Nucleare, pertanto noi recupereremo le Patate Bollenti con la massima efficenza. -

    Privo di emozione, privo di pietà ed indubbiamente "noioso". Il fine giustifica i mezzi, il messaggio nascosto nel Principe di Machiavelli che era anche il suo modus operandi durante le missioni. Sebbene l'obbiettivo comprendesse la sopravvivenza dei suoi uomini, a differenza di quello che si sarebbe potuto pensare.

    - Inoltre vorrei evitare perdite, come ho già detto. Pertanto Hasakura starà sul Custom e Hawks sul Light Armor. Questo non è un gioco. -

    Non voleva certo essere un rimprovero, ma un avvertimento. Sperava soltanto che i suoi uomini comprendessero e non volessero protestare. Non credeva che sarebbero stati così indisciplinati da scambiarsi a sua insaputa, doveva scommettere sul proprio carisma e sulla propria capacità di convincerli delle sue ragioni. Chiuso quel capitolo, si portò nuovamente con gli occhi sulla sua squadra: lo sbarco era imminente e doveva comunicare le sue decisioni.

    - Il primo a scendere sarò io, col mio Zaku. Il mio mezzo e quello di Hasakura sono quelli meno specializzati, pertanto saremo il primo e l'ultimo a scendere. Io sarò in testa per poterci meglio coordinare. Dopo di me si lancerà Storm. Occhi aperti Sergente, mi raccomando... Faccio affidamento su di lei. Il terzo sarà Hayase, essendo quello con minore esperienza mi aspetto che tutti lo aiutate al massimo delle vostre capacità. Poi scenderà Hawks ed infine Hasakura. Tutto chiaro spero. -

    Si concesse un'ultima pausa prima di aggiungere le parole che avrebbero concluso il suo discorso. Osservò la squadra con rinnovato affetto, provando a superare ogni divergenza col suo sorriso delicato e speranzoso. Qualcosa gli diceva che non l'avrebbero deluso e che la loro missione sarebbe riuscita. Non sapeva dire cosa la causasse, ma era una sensazione che non riuciva a scrollarsi di dosso. E ne era felice.

    image

    - Ce la faremo. Non importa come, ma sono certo che ce la faremo. Adesso, vi prego, fatemi vedere l'eroe che si nasconde in ciascuno di voi. Andiamo e scongiuriamo l'Apocalisse. -

    Cinque cavalieri contro il caos incombente, cinque guerrieri contro l'ignoto. Eppure, in certi casi, persino una sola persona può fare davvero la differenza.



    SPOILER (click to view)
    Pilota.
    Status Fisico: Lievemente affaticato a causa del ciclo di sonno/veglia irregolare.
    Status Psicologico: Riflessivo, non è facile ma sta cercando disperatamente di mantenersi calmo.
    Equipaggiamento/Dotazione:

    - Nome arma/oggetto: Pistola d'ordinanza.
    - Status: Funzionante, è una comunissima pistola semi-automatica.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): 15.

    - Nome arma/oggetto: Fascia degli Irregulars.
    - Status: Indossata.

    - Nome arma/oggetto: Divisa di ZAFT.
    - Status: Indossata.

    - Nome arma/oggetto: Pendaglio porta-foto.
    - Status: Indossato. Piccolo pendaglio d'argento un po' scolorito.

    Azioni difensive ed offensive: ///

    Riassunto azioni: Gabriel ascolta e poi comunica le sue decisioni dopo qualche scambio di battute.

    Note:
    Mi ero dimenticato di mettere lo specchietto il turno precedente, ma non che fosse cambiato assai dal post ancora precedente :P
     
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    Altitudine_

    Location:// Hangar del Mendelaz, raggiungimento del punto di sbarco effettuato_



    Le parole del serpente spezzarono con il loro morso glaciale il goliardico clima della combriccola.

    - Non vi sarà alcuno scambio di Mobile Suit. -

    Lo sguardo era penetrante ed il tono perentorio, quello di un leader inflessibile.
    Esattamente ciò che ci si aspettava da un tipo del genere.

    - Non sappiamo quanti siano i nemici, dove siano di preciso e come siano equipaggiati. Ognuno guiderà il mezzo con cui è abituato ad operare e darà il massimo fin da subito. Dalle nostre azioni non dipendono solamente le nostre vite, ma milioni di altre. E non ho intenzione di assistere ad un Olocausto Nucleare, pertanto noi recupereremo le Patate Bollenti con la massima efficenza. -

    Hawks ed Hasakura scattarono sugli attenti, simulando la reazione che ogni perfetto soldato dovrebbe avere a tali parole, pregne del più fermo convincimento.
    Gabriel però non poteva immaginare cosa stava frullando nella mente della giovane ragazzina...
    E nel frattempo proseguiva nella sua spiegazione/assegnazione dei compiti.

    - Inoltre vorrei evitare perdite, come ho già detto. Pertanto Hasakura starà sul Custom e Hawks sul Light Armor. Questo non è un gioco.
    Il primo a scendere sarò io, col mio Zaku. Il mio mezzo e quello di Hasakura sono quelli meno specializzati, pertanto saremo il primo e l'ultimo a scendere. Io sarò in testa per poterci meglio coordinare. Dopo di me si lancerà Storm. Occhi aperti Sergente, mi raccomando... Faccio affidamento su di lei. Il terzo sarà Hayase, essendo quello con minore esperienza mi aspetto che tutti lo aiutate al massimo delle vostre capacità. Poi scenderà Hawks ed infine Hasakura. Tutto chiaro spero. -


    Sakuya, sgranando gli occhi e sporgendosi leggermente in avanti, si lasciò andare ad un commento del tutto appropriato alla situazione...

    - Uffi... che guastafeste signor Tassady... -

    *Faccino imbronciato*

    - Ed io che volevo farle vedere come si pilota davvero un Mobile Suit... Pazienza... straccerò Hawks due volte di più allora! -

    La ragazzina - tetra peggio della morte - sfoggiò uno dei suoi radiosi sorrisi, immergendosi a piene mani in quel "gioco" che Gabriel stava in tutti i modi cercando di evitare.
    La situazione aveva a dir poco del paradossale, Hasakura quanti anni aveva?
    Pressappoco potevano essere sui quindici... ad occhio.
    Eppure... dimostrava una finezza nel parlato ed una sottigliezza del tutto fuorvianti da quest'idea...
    Peccato che le possibili elucubrazioni del sottotenente degli Irregulars vennero nuovamente e bruscamente interrotte dal secco...

    - Nossignore!! - - Nossignore! - - Nossignore! -

    ...Sfoderato dagli altri tre membri del gruppo, scattati sull'attenti al termine del suo discorso.

    Poi, come fulmini, tutti i membri si diressero verso i rispettivi mezzi, lasciando a Gabriel il diritto di potersi dedicare alla propria unità, che sarebbe stata poi la prima ad effettuare il lancio dalla prua del Mendelaz.

    Ed infatti, proprio quando tutto sembrò andare come doveva, un'altra comunicazione soggiunse attraverso gli altoparlanti, mentre Misato si affrettava ad abbandonare il fondo dell'Hangar per dirigersi - attraverso le apposite scalette laterali sulla sinistra - al piano superiore.

    - Apertura hangar frontale! Apertura hangar frontale!
    Si avvisa la squadra di intervento di portarsi in posizione di lancio.
    Si avvisa la squadra di intervento di portarsi in posizione di lancio.
    -


    Gracchiante e meccanica, la voce disturbata dalle alterazioni elettromagnetiche aveva dato via alle operazioni di sbarco.
    I Mezzi pian piano presero ad attivarsi l'uno dopo l'altro, mentre alcuni inservienti liberavano il passaggio, consentendo quindi al Phantom bianco perla del serpente di procedere, al passo, verso la prua della nave.
    Tassadar non se ne era accorto, ma il suo mezzo nel frattempo era stato sganciato dai blocchi di ancoraggio della parete e portato in centro hangar.
    Una volta lì gli era stato posizionato sulla schiena il Blaze Wizard Pack, che non solo gli avrebbe dato maggiore spinta, ma che conteneva anche numerosi missili, utili senza dubbio per la missione.
    Il beam rifle, i quattro caricatori aggiuntivi, le quattro granate ed i due beam tomahawk, erano accuratamente stati riposti nei loro alloggiamenti in via del tutto preventiva, mentre il portellone del cockpit era stato appositamente lasciato aperto per permettere un immediata operazione di lancio.
    A Tassadar la scelta di indossare o meno la tuta di pilotaggio, che comunque avrebbe trovato all'interno del cockpit per ogni evenienza.
    Nel frattempo, tutti i suoi uomini erano scomparsi dalla sua vista.

    Tempo di rendersi conto delle condizioni di eccellenza del proprio Zaku, che un rumore clangoroso ed un'intensissima raffica di vento investirono orecchie e corpo del giovane sottotenente degli Irregulars.
    Una sirena intermittente prese ad urlare all'interno dello stabile in movimento, mentre il portellone anteriore veniva aperto da appositi ingranaggi.
    Il cielo era sereno, e vi era un sole che spaccava letteralmente le pietre.
    Un clima piuttosto soleggiato, che forse - assieme all'impervia zona cambogiana - avrebbe potuto comportare notevoli difficoltà, per quanto riguardava la veneranda età dei "ragazzoni1" in dotazione alla squadra.

    Era dunque il momento.
    Doveva partire alla volta della missione.
    E Quando si sarebbe trovato con i piedi del mezzo a fronteggiare il vuoto del cielo sottostante il Mendelaz, avrebbe dovuto affrontare correnti d'aria moderate, ad un'altitudine stabilizzata circa cinquemila metri.
    La zona sottostante ripercorreva esattamente le orme del fiume Mekong, che avrebbero dovuto seguire atterrando nei pressi della sua riva destra, proprio in mezzo all'area mediamente boschiva.
    Come sarebbero discesi i suoi compagni?
    Senz'ombra di dubbio avrebbero avuto modo di dimostrargli
    che genere di eroi erano.


    PoV - Gabriel Tassadar:

    Pare che Sakuya sia un tipino particolare, e per quanto ridicolmente giovane, sembra possedere quel ché di stravagante atto a destare non tanto interesse quanto inquietudine. Un macabro punto di domanda, l'unico pezzo della scacchiera impossibile da inquadrare del tutto.
    La comunicazione giunge repentina, l'hangar anteriore viene aperto ed hai finalmente la possibilità di portare fuori la squadra. A te decidere - una volta a terra - come procedere lungo le sponde del fiume, sempre che qualcosa non vada storto prima...




    Simbolo-tabella-spoiler
    Game-master
    Contrordine, vista la situazione allungo di un breve post per permettere a Gabriel di dirigersi verso il proprio mezzo ed iniziare le operazioni di sbarco, visto che è il primo a scendere.
    Gli altri lo seguiranno nel prossimo post, entrando finalmente nel vivo della missione.
    Da questo momento dovrai inserire i parametri del mezzo, i tuoi SP ed infine il morale, esattamente come concordato nel primo post.
    Ti farò pervenire al più presto la scheda del tuo mezzo in zona amministrativa, così che tu possa adeguatamente consultarla.


    - Cartina della Cambogia con punto di rifornimento

    - Cartina della Cambogia ingrandita e dettagliata

    Note:
    (1) Ragazzoni: termine utilizzato in riferimento al parco mezzi della squadra di intervento capitanata da Tassadar.

    Note ambientali:
    Tempo atmosferico: Soleggiato, temperatura circa 30° Centigradi
    Altitudine: 5000 metri
    Vento: circa 20 nodi; direzione nord/nord-est
    Zona di sbarco: Riva destra del fiume Mekong, nei pressi della zona nord della città di Phnom Penh
















    Edited by - Temari - - 12/11/2012, 17:58
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  8. Gabriel Tassadar
     
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    Era giunto il momento di mostrare che non era solo abile con le parole, ma anche con i fatti. Il tempo stringeva e gli ultimi eventi si consumarono di fronte a lui con rapidità crescente, dandogli una spaventosa visione di quanto i membri della sua squadra fossero solamente dei colossali punti interrogativi nella sua mente. Non era sicuro di poter prevedere davvero le loro azioni e così s'era aggrappato alla pretesa mentale che si comportassero come macchine, eseguendo gli ordini alla lettera. Fu un'illusione che si spezzò facilmente di fronte alla schiettezza di Hasakura.

    - Uffi... che guastafeste signor Tassady... -

    Al di la del curioso epiteto, ciò che lasciò perplesso il Sottotenente fu la sicurezza con cui la giovane Sakuya aveva scavalcato la sua aria professionale, appositamente vestita per evitare disfuzioni di tale carico. Per certi versi, si trovò a pensare che l'avesse fatto di proposito.

    - Ed io che volevo farle vedere come si pilota davvero un Mobile Suit... Pazienza... straccerò Hawks due volte di più allora! -

    Era stata davvero una pretesa assurda quella di sperare che tutto potesse andare liscio e che i suoi piloti avrebbero abbandonato le stravaganze dei loro caratteri per combattere efficacemente al fine di recuperare le testate.
    Promemoria per lui: niente è mai così semplice.
    La ragazza sembrava avere una tempra niente male, specialmente per una persona che aveva l'aria dell'adolescente in piena crisi ormonale. Questo poteva significare solo due cose: la prima possibilità era che Hasakura mostrasse un'età inferiore a quella effettiva; la seconda possibilità era che fosse, in realtà, dotata di una forza mentale straordinaria e, pertanto, difficilmente imbrigliabile. Questa seconda opzione lo spaventava enormemente di fronte alla delicatezza del compito che li attendeva oltre il portellone della Mendelaz.

    - Nossignore!! - - Nossignore! - - Nossignore! -

    Le parole del resto della squadra tuonarono nella stanza, restituendo il loro leader ad elucubrazioni più pratiche: avrebbe dovuto tenere conto del carattere d'ognuno di loro se voleva tornare alla base degli Irregulars vivo e con le testate nucleari in tasca. Li osservò schizzare verso i loro mezzi subito dopo e, in qualche maniera, si sentì spinto a fare altrettanto. Un automatismo che faceva fatica a comprendere ma che non faceva altro che definire il suo senso del dovere. Essere in comando non lo rendeva niente più di un semplice soldato, esattamente come i suoi sottoposti.

    - Apertura hangar frontale! Apertura hangar frontale!
    Si avvisa la squadra di intervento di portarsi in posizione di lancio.
    Si avvisa la squadra di intervento di portarsi in posizione di lancio.
    -


    Balzò sul suo Zaku, prendendosi il tempo necessario ad indossare il suit prima di cominciare qualsiasi operazione. Una volta seduto ai comandi e pronto alla partenza si concesse un lungo sospiro, il cockpit gli donava una certa tranquillità e sicurezza, tante volte era riuscito a compiere il suo dovere a bordo di quel mezzo e non aveva intenzione di interrompere la sua striscia positiva in un momento così delicato.
    Il mondo esterno fece la sua comparsa di fronte a lui proprio quando aveva appena finito di verificare il suo armamento e le condizioni del mezzo: non restava altro da fare se non prepararsi ad incontrare il Destino. Un fato che aveva in viso un sole abbagliante ed un fiume come strada.
    Volto idealmente il capo a cercare con gli occhi i suoi compagni, le persone che gli era stato consigliato di portare all'Inferno con lui. Se fossero tornati, se fossero stati sconfitti, o anche solo se una parte di loro sarebbe deceduta... Dipendeva sopratutto da lui.
    Parlò loro, senza che il comunicatore vocale potesse portare le sue parole a chi erano rivolte, quasi un promemoria dolce con cui volgersi alla battaglia.

    image

    - Non mi interessa chi siate, cosa pensiate e perchè siete qui. Io voglio solamente una pace nella quale vedere prosperare qualcosa. Non desidero altro che tornare con voi, vincitore. Quindi, non deludetemi. Un sacrificio ci attende. E voglio ridere con voi tutti di questa missione, una volta compiuta. Come veri amici, come bravi compagni... -

    Una punta di malinconia sfuggì di fronte a quella dichiarazione senza pregiudizio, accanto a quel dolore sordo che continuava a martellare la sua anima da troppo tempo ormai. Per quei compagni che non aveva potuto salvare, per quell'amico che non aveva neanche potuto stringere tra le braccia, per quell'amore interrotto dagli spietati passi della guerra.
    Calò il casco sul viso ed accese il comunicatore subito dopo, per narrare quel che, invece, avrebbe dovuto dire a tutti coloro che erano in ascolto.
    Quello era il suo lavoro, quella la maschera che il serpente avrebbe dovuto indossare tra la pelle e l'elmo.

    - Operazione Nuclear Mice, inizio. Buona fortuna a tutti. -

    Lo Zaku si portò in posizione di lancio e attese l'ordine.
    Solo allora si lasciò cadere nel cielo della Cambogia per inseguire un sogno che fuggiva, nascosto in quella terra così lontana da Plant. Un bellissimo sogno di pace e libertà che rischiava di tramutarsi in un incubo di morte ed oppressione.
    Strinse i comandi quasi potesse infondere forza al suo stesso mezzo, cavalcando il vento che lo accarezzava mentre cadeva verso lo spettacolo visivo rappresentato dal territorio che si accingeva a violare con i suoi piedi di metallo scintillante.
    Sorrise quasi, avvertendo il peso del suo mezzo all'interno dell'atmosfera, e presupponendo un grado di sfida estremamente elevato in quella missione che appariva suicida già sulla carta.
    Sussurrò ancora, silenziando il comunicatore il tempo sufficiente per esprimere una domanda che lo affliggeva sin da quando gli era stata affidata quella missione.

    - Taichou... Vi fidate così tanto di me? -

    Il Comandante Vegea aveva voluto lui, proprio lui, tra tanti uomini a sua disposizione. Lui che era appena arrivato, lui che era un oggetto misterioso in quella base dove si muoveva con fare stentato. Lui, che era un traditore della sua patria.
    Perchè?
    In quel momento in cui vento sfiorava l'armatura del suo Zaku, quasi volesse allungare invisibili tentacoli per abbracciarne la forza, la domanda divenne improvvisamente pesante.
    Pesantissima.
    Ma la risposta, purtroppo, sarebbe giunta solamente quando avrebbe avuto quelle testate tra le dita. O forse, non sarebbe mai davvero arrivata.
    Di fronte al vuoto che l'attendeva, strinse i denti convincendosi dell'unica possibile spiegazione che gli veniva in mente.
    Era li perchè poteva farcela.



    SPOILER (click to view)
    Pilota.
    Status Fisico: Lievemente affaticato a causa del ciclo di sonno/veglia irregolare.
    Status Psicologico: Preoccupato, riflessivo e vagamente perplesso di fronte alla forza di certi pensieri che non fanno molto per aiutarlo.
    Equipaggiamento/Dotazione:

    - Nome arma/oggetto: Pistola d'ordinanza.
    - Status: Funzionante, è una comunissima pistola semi-automatica.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): 15.

    - Nome arma/oggetto: Fascia degli Irregulars.
    - Status: Indossata.

    - Nome arma/oggetto: Divisa di ZAFT.
    - Status: Indossata.

    - Nome arma/oggetto: Pendaglio porta-foto.
    - Status: Indossato. Piccolo pendaglio d'argento un po' scolorito.



    Azioni difensive ed offensive: ///

    Mecha
    Status strutturale: Perfettamente funzionante ed integro.
    Equipaggiamento/dotazione:
    Qui invece é dove verrà segnato il numero di armi o sistemi che la macchina possiede, sia strutturalmente (di base) che tramite equipaggiamenti opzionali aggiunti se in dotazione al momento.
    Dovranno essere segnalati inoltre lo status delle armi e le loro eventuali munizioni come riportato qui di seguito:


    Equipaggiamento opzionale:

    MMI-M633 beam assault rifle
    [immagine]
    Descrizione: Beam rifle standard di ottima potenza. La sua valenza si nota sopratutto sull'ingente quantitativo di munizioni trasportabile dall'unità, la quale - oltre al caricatore standard in dotazione all'arma - monta ben quattro riserve addizionali all'interno degli scudi agganciati alle spalle.
    Tipologia: Fucile a raggi
    Danno: 1900
    Raggio: Lungo
    Munizioni: 15 per caricatore (1 + 4 caricatori addizionali)
    Morale: N/A



    Armamento fisso:

    2 x MA-M8 beam tomahawk
    [immagine]
    Descrizione: Due asce a raggi contenute all'interno degli scudi agganciati alle spalle del mezzo. Esse possono essere sia utilizzate per il combattimento corpo a corpo che lanciate verso gli obbiettivi con effetto boomerang.
    Tipologia: Lama a raggi
    Danno: 1000 (Moltiplica il danno per 2 se colpisce per effetto boomerang)
    Raggio: Corto (Medio se lanciata)
    Energia: N/A
    Requisiti: N/A (Se una viene lanciata si necessita di 110 Morale, se vengono lanciate entrambe di 120 Morale)


    4 x Hand Grenade
    Descrizione: Come lo ZAKU Warrior, il Phantom ha la possibilità di dotarsi di quattro granate da montare sul gonnellino, una coppia per lato. Possiede diverse tipologie di granate, e la loro tipologia e quantità sono decise dal pilota al momento dell'impiego in missione, prima di partire.

    ZR20E high explosive grenade
    Descrizione: Una classica granata esplosiva. Differentemente dalle altre granate però possiede un potere offensivo maggiorato dalla qualità del materiale esplodente.
    Tipologia: Granata altamente esplosiva
    Danno: 2300
    Raggio: Medio se lanciata.
    Munizioni: 1.

    ZR11Q flash grenade
    Descrizione: Granata accecante utilizzata per disturbare i sistemi ottici del nemico. Acceca ed il più delle volte impossibilita il nemico nei movimenti.
    Danno: N/A (Acceca il nemico o gli impedisce di vedere chiaramente il bersaglio impossibilitandolo il più delle volte a reagire.)
    Raggio: Medio se lanciata.
    Munizioni: 2.
    ZR13Q smoke grenade
    Descrizione: Granata fumogena ideale per coprire una ritirata o per creare diversivi e cortine di media grandezza. Ideale per occultare il movimento di circa quattro mezzi di dimensioni media.
    Danno: N/A (Crea una cortina fumogena di circa 100 metri di diametro entro la quale è impossibile distinguere ad occhio le forme.)
    Raggio: Medio se lanciata.
    Munizioni: 1.

    2x Shoulder Shield
    Descrizione: Scudi di media grandezza posti sulle spalle del mezzo. Dotati ognuno di anti-beam coacting resistono per un complessivo di 5 colpi ognuno prima di essere distrutti. riducono il danno della metà se utilizzati in difesa. Possono anche essere utilizzati per attaccare con violente spallate poiché dotati ognuno di tre speroni metallici, ideali per arrecare danni ad unità vicine e per divincolarsi da situazioni problematiche in corpo a corpo.
    Tipologia: Scudo/Speroni fisici.
    Danno: 800
    Raggio: Corto



    Armamento opzionale fisso:

    Blaze Wizard Pack
    [immagine]
    Questo back pack consente un consistente aumento dell'agilità nello spazio, dove trova la sua più utile e congrua applicazione (+2 Agilita' nello spazio), all'interno della struttura sono montati 28 missili divisi in due rastrelliere da 14 ciascuna, poste a loro volta sulla cima delle due gondole propulsive (il Blaze Wizard Pack consente, vista la sua mole, un aumento dei PS pari a +200).

    28 x AGM138 "Firebee" guided missiles
    Descrizione:
    Tipologia: Missili auto-guidati
    Danno: 1750 (14 missili); 3500-(28 missili) - [ogni missile infligge 125 danni, si possono sparare da un minimo di 1 missile fino a un massimo di 28]
    Raggio: Lungo
    Munizioni: 28
    Requisiti: 115 Morale (se si vogliono sparare più di 14 missili)



    Sistemi:

    - Sistema di mantenimento vitale -
    Approvvigionamento di ossigeno:
    Una scorta di ossigeno che dura per 48 ore prima di esaurirsi.

    Regolazione interna della temperatura:
    La temperatura dell'abitacolo può essere adeguatamente regolata sia manualmente che automaticamente per mantenere evitare eccessivi sbalzi di temperatura all'interno del cockpit.

    Sistema di pressurizzazione e chiusura stagna della cabina di pilotaggio:
    L'abitacolo è pressurizzato e stagno, pertanto l'aria in esso contenuta non può uscire a meno che il pilota stesso on depressurizzi l'ambiente aprendo così il portellone che - essendo blindato - non consente nemmeno all'acqua di penetrare all'interno del cockpit.

    Regolazione automatica dell'approvvigionamento d'ossigeno in caso di perdite:
    In caso di danneggiamento e di conseguenti perdite di pressione e fuoriuscite di ossigeno, il sistema è dotato di un'autoregolazione dell'approvvigionamento dell'ossigeno all'interno dell'abitacolo, che verrà ridotto al minimo in modo da mantenere il più possibile in vita il pilota tramite un'adeguata temperatura che, se pur minima, garantirà i parametri basici per il mantenimento vitale.

    - Sensori ottici a lungo raggio -
    Sistema di puntamento:
    Sistema di individuazione dei bersagli in movimento, riconosce automaticamente le unità nemiche, è possibile escludere il puntamento automatico ed effettuarlo manualmente, evitando di sparare ad eventuali unità identificate come nemiche ma agenti sotto un profilo friendly.

    Sistemi di ingrandimento ottico fino a 50x:
    Il complesso sistema di lenti dello ZAKU Phantom consente un elevato grado di precisione nel puntamento a lunga distanza. La portata massima dei sensori è di 3000 metri, oltre i quali non sarà possibile inquadrare l'obbiettivo.

    Filtri ottici anti-riflesso ed anti-abbagliamento:
    Gli schermi all'interno del cockpit sono dotati di appositi filtri contro l'abbagliamento causato dalle luci naturali e dai riflessi causati dal rifrangersi della luce solare. Evitando comunque l'abbagliamento della vista, questo sistema non evita l'ovvio occultamento visivo causato dall'esplosione di granate flash/abbaglianti.

    Visione ad infrarossi:
    Consente di identificare fonti di calore a seconda della temperatura del corpo oggetto di visualizzazione. Gli schermi verranno commutati istantaneamente in una modalità entro la quale ogni zona sarà contraddistinta da una scala cromatica il cui gradiente andrà da dei colori freddi (blu, azzurro, verde) per le zone la cui temperatura sarà fredda e da dei colori caldi (rosso, arancione e giallo) per le zone la cui temperatura sarà identificata come sensibilmente calda rispetto alla temperatura ambientale.

    Sensore di movimento:
    Tramite un sistema di riconoscimento delle forme è possibile identificare possibili corpi in movimento e targettarli come bersagli utili.

    - Sensori di prossimità -
    Questi sensori identificano possibili corpi ostili in rapido movimento entro un certo raggio di interesse. Il raggio dei sensori è di 500 metri ed avverte tramite un forte e ritmico cicalare l'arrivo di un attacco nemico molto rapido (un fendente di spada ravvicinato, un colpi a raggi sparato da lontano, colpi di mitragliatrice sparati sempre da lontano). Detto sistema non preserva però completamente la vita del pilota che il più delle volte non reagisce prontamente al suo attivarsi venendo di conseguenza colto di sorpresa.

    - Sistema di auto-bilanciamento -
    Sistema capace di auto-regolare l'assetto sia in atmosfera che nello spazio, consentendo l'adattarsi della postura del mezzo mediante un apposito giroscopio alla zona di operatività.

    - Radar -
    Identifica corpi in movimento aventi un certo spettro radar, il raggio dei sensori è 3000 metri, soffre di malfunzionamenti da parte di particelle Minovsky.

    - Kit di sopravvivenza -
    Kit medico: Forbici, bisturi, 2 fiale di antibiotici, 2 fiale di anti-infiammatori contro le infezioni, 5 metri di bende sterili, una boccetta di Disinfettante, Ago, filo, 2 siringhe di adrenalina e 3 dosi di reintegrante per proseguire in missione nonostante la stanchezza o la spossatezza.

    Coperta termica:
    Coperta argentata 2 metri x 2 metri, protegge dal freddo entro i 30° sotto zero.

    Tenda biposto:
    Tenda gonfiabile di dimensioni simili a quelle di un piccolo zainetto di 40 centimetri x 40. Può essere trasportata tramite una cinghia mono-spalla e gonfiata/sgonfiata tramite un apposito sistema a batteria.

    Razioni:
    4 barrette reintegranti per garantire pranzo e cena durante due giorni di stazionamento, all'interno del kit si trova anche una borraccia d'acqua, la quantità è anch'essa livellata per un consumo adeguato al consumo delle razioni.

    Razzi di segnalazione:
    Due comunissimi razzi di segnalazione rossi. Si accendono premendo la parte interiore fortemente e generano per diversi minuti (circa venti) un intenso bagliore rossastro/rosato, capace di essere visibile anche da notevole distanza grazie al proprio spettro ottico ed alla sua notevole temperatura.




    Azioni difensive ed offensive: ///.


    Riassunto azioni: Gabriel si prepara al lancio e, dopo una breve comunicazione, si sgancia dalla Mendelaz.

    Note:
    Credo di dover scegliere le 4 granate a mia disposizione ed ecco cosa ho deciso:

    2x ZR11Q flash grenade
    1x ZR13Q smoke grenade
    1x ZR20E high explosive grenade

    La scelta del MMI-M633 beam assault rifle immagino sia obbligata ma va benissimo, avrei comunque optato per esso.
    Dovrebbe esserci tutto.

     
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    Lo ZAKU Phantom si era tuffato all'interno delle correnti ventose della Cambogia, il suo enorme peso lo stava costringendo al suolo ad una velocità incredibile e nel frattempo, dietro di esso, gli altri elementi della squadra stavano effettuando le operazioni di discesa...



    Come rapidi oggetti in caduta libera i membri della squadra di intervento si erano lanciati nel vuoto dei cieli cambogiani verso la loro missione.
    Il Gungannon di Storm stava facendo volteggi degni di una ballerina... anzi stava proprio imitando il balletto di una ballerina! Era a dir poco senza speranza... Hayase invece si stava cappottando più volte in cielo, incapace di tenere l'assetto del proprio Guntank II nonostante le ripetute simulazioni che aveva alle spalle. La cosa che però sicuramente sorprese di più, fu l'arrivo inaspettato di un GM Light Armor in piena fase propulsiva, che non solo superò Storm ed Hayase - picchiando verso il suolo - ma persino il sottotenente Tassadar.

    - YAHOOOOOOO!!! -

    Era Hasakura!
    Che a bordo del Light Armor stava schizzando verso il terreno come un proiettile impazzito, da oltre quattromila metri d'altezza.
    Incredibile.
    Hawks, per contro, era in coda al gruppo con il Custom, l'unico mezzo effettivamente ad aver mantenuto un assetto di volo che potesse definirsi davvero tale in quella circostanza.
    Era pazzesco, il GM di Hasakura stava zigzagando con la spinta propulsiva attiva come fosse stato un circense in preda alle proprie acrobazie.
    Destra, sinistra, capriola aerea ed infine, diversi secondi dopo... atterraggio.
    Da un certo punto di vista c'era da rimanere esterrefatti da tanta maestria, ma - da un altro canto - era assai problematico che Hawks e Sakuya si fossero scambiati di mobile suits.
    Ciò complicava soltanto le operazioni, e - per giunta - visto che erano in piena zona calda fare uno scambio mezzi avrebbe solo peggiorato la situazione.

    - Wow! ma la ragazza è pazza! -

    Commentò Storm divertito, riacquistando l'assetto di volo ottimale per poi continuare la discesa verso il suolo.

    - A-aaaaaah....A-AAAAAAAAAAAAAAAAH!!!! -

    Hayase non riusciva a stabilizzarsi, per questo le uniche parole che riusciva a comporre non erano altro che lamenti inconsistenti, composti da gridolini e suoni assai strozzati.
    Nel frattempo, l'unico che stava facendo il suo dovere era Hawks, che - per contro - pareva l'unico su cui fare reale affidamento... salvo il fatto che sembrava avesse disubbidito agli ordini sullo scambio dei mezzi.

    - R-Ragazzo... -

    Disse il veterano come fosse stato in qualche modo dolorante, sospingendo il proprio Custom di fianco al mezzo del giovane, per poi afferrarlo con le mani del GM e stabilizzarne la caduta, forzandone la ripresa dell'assetto di discesa verticale.

    - Vedi di fare sul serio, altrimenti morirai ancor prima che la missione sia cominciata... -

    Le comunicazioni radio intasavano di voci il cockpit del serpente, che come nascosto all'interno della sua tana doveva solo attendere il momento giusto per sbucare fuori ed addentare il nemico zeoniano.
    Peccato che davanti alla sua tana immaginaria - la gigantesca piana cambogiana - vi fossero quattro imprevisti che avrebbero potuto minare la sua sapiente tattica guerresca.

    Una volta giunto al suolo, senza riscontrare problemi nella discesa, Gabriel trovò Hasakura.
    Il GM Light Armor aveva le braccia ai fianchi, proprio come se avesse avuto qualcosa di cui vantarsi.
    Effettivamente poteva dirsi che fosse la prima arrivata al concorso sull'irresponsabilità... mentre a seguire si erano giustamente classificati tutti i suoi compagni.
    Silenziosa non emise gemito, attendendo il probabile commento del suo leader.
    Nel frattempo anche il Guncannon IV era atterrato, piegando notevolmente le proprie gambe nell'atterraggio coadiuvato dai potenti propulsori installati nei suoi piedi; anche il GM Custom pilotato da Hawks aveva effettuato l'operazione senza problema alcuno, mantenendo un assetto perfetto e riacquistando subito la postura eretta imbracciando la machinegun in dotazione.
    Hayase invece, azionando i propulsori posti sotto il ventre della parte cingolata del Guntank, si era andato ad impantanare all'interno di un acquitrino piuttosto profondo, sollevando dapprima una grossa pioggia di fanghiglia ed acqua dovuta all'impatto con il suolo, per poi far sgommare i cingoli nella superficie acquitrinosa dello stagno per cercare di uscirne. Inutile dire che il continuo ripetersi dell'operazione non portò alcun giovamento, anzi, fece sprofondare il mezzo ancor più nella melma dove i suoi sistemi di trazione non potevano far giustamente presa e dove, a tutti gli effetti, Hayase si era infossato.

    - Dannazione... Dannazione! -

    I cingoli muovendosi a vuoto facevano schizzare in cielo un'enorme quantità di fango, rendendo il fuoriuscire da quell'enorme pozzanghera acquitrinosa sempre più difficile, e la situazione iniziale del gruppo assai imbarazzante...

    - Ops!... ne abbiamo già perso uno! ♥ -

    Dagli altoparlanti Sakuya proruppe facendosi ampiamente sentire dal gruppo, mentre la vegetazione attorno a loro non prometteva un territorio estremamente florido per l'avanzamento dei mezzi.

    Mekong-1

    La zona era cosparsa di arbusti bassi, dell'altezza massima di cinque o sei metri, il resto del possibile sentiero praticabile - di fianco al fiume - era composto da fanghiglia e da terra battuta ricoperta di erba bassa; probabilmente ciò era dovuto alla vicinanza degli argini che - a quanto pareva - rendevano la zona estremamente umida e difficile da praticare.
    Sulle rive - proprio alla sinistra del gruppo - erano facilmente distinguibili piccoli assembramenti di casupole affacciate direttamente sulle acque del fiume. Lo stato di abbandono suggeriva l'assenza di civili in zona, ma la prudenza non doveva essere mai troppa in situazioni del genere.
    Potevano essere ancora rifugiati all'interno di quelle baracche, e se Zeon avesse attaccato, probabilmente molti civili avrebbero potuto morire.

    La situazione non prometteva, sin dalle prime battute, niente di buono.

    PoV - Gabriel Tassadar:

    In chissà quale modo Sakuya è riuscita ad impossessarsi del GM Light Armor, con il quale in volo - durante la discesa - ha superato tutti, te compreso. E' incredibile il controllo che riesce ad avere di quel mezzo anche se, più che lodare le sue notevoli capacità di pilotaggio, sarebbe da ammonire l'insubordinazione portata dal suo infrangere l'ordine tassativo di non operare il cambio di mezzo. Che cosa sarà successo mentre tu eri all'interno del Phantom e mentre gli altri mezzi si preparavano per la discesa?
    Adesso però il problema è un altro: il Guntank è impantanato per la probabile inesperienza di Hayase, cosa farai? Se Zeon per giunta attaccasse ora alcuni civili potrebbero andarci di mezzo...




    Simbolo-tabella-spoiler
    Game-master
    Operazione di sbarco eseguita, avete alcuni problemi, da ora dovrai postare come da accordo le statistiche del mezzo come ho segnalato nel precedente post attraverso il pratico spoiler segnalato nel regolamento provvisorio utilizzato dai ragazzi di The Promised Peace.
    Ricordati di aggiungere:
    HP
    ARMATURA
    ENERGIA
    AGILITA'

    Tuoi SP ed il MORALE che di base è 100

    - Cartina della Cambogia con punto di rifornimento

    - Cartina della Cambogia ingrandita e dettagliata

    - Cartina del posizionamento del gruppo

    Note ambientali:
    Tempo atmosferico: Soleggiato, temperatura circa 30° Centigradi
    Altitudine: 50 metri sul livello del mare
    Vento: Assente
    Zona di sbarco: Riva destra del fiume Mekong, nei pressi della zona nord della città di Phnom Penh.















    Edited by - Temari - - 12/11/2012, 18:07
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  10. Gabriel Tassadar
     
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    - YAHOOOOOOO!!! -

    Se si fosse trovato in una situazione più tranquilla, avrebbe seriamente preso in considerazione l'idea di abbattere il Light Armor con le sue mani. L'avrebbe comunque scartata, ma per motivi differenti da quelli che, in quel momento, lo costrinsero ad un profondo sospiro mentre ancora era impegnato a cadere verso il terreno.
    In quella situazione non poteva, semplicemente, permettersi neanche di pensarci in maniera ironica.
    Normalmente, si comportava come una persona relativamente calma, sebbene sfidare la sua pazienza potesse essere un rischio che si poteva pagare caro. La sua limitata pazienza era già stata messa alla prova numerose volte in pochissimo tempo.
    Toccò il terreno con gran fracasso, facendo tutte le manovre necessarie ad attutire la caduta e si preparò a difendersi immediatamente, temendo la possibilità di una imboscata particolarmente ben costruita o di un colpo di sfortuna estremamente affilato.
    Si guardò intorno, come ricognizione, prima di dire o pensare a qualsiasi altra cosa, era quello il suo dovere. Appurata l'assenza di una minaccia improvvisa, la primaria preoccupazione divenne quella di recuperare Hayase. Non era un caso che stesse ignorando Hasakura e la sua posa plastica, se le avesse detto qualcosa immediatamente sarebbe stato solo peggio e, inoltre, avrebbe mostrato uno scarso controllo sulla questione. Per questo, decise di preparare le zanne, per colpire al momento più opportuno e, magari, far comprendere ad Hawks e Sakuya che lui, di certo, non stava scherzando.

    - Hayase, se continui a mettere potenza sui cingoli finirai solo più a fondo.

    Gelido e pratico come ci si sarebbe aspettato dall'ufficiale al comando di quella operazione.

    - Hawks, dammi una mano a tirarlo fuori. Hasakura, Storm, copriteci.

    Si fece il più vicino possibile al Guntank II, senza finire a sua volta nel fango, e cercò di afferrare qualsiasi parte utile del mezzo impantanato, sperando che il Custom lo supportasse.
    Se l'operazione non fosse riuscita, si sarebbe preso un po' di tempo per riflettere su di una possibile soluzione, approfittandone per parlare con i due ribelli del gruppo. Se l'operazione fosse riuscita, ovviamente, avrebbe fatto la stessa cosa anche se con maggior rilassamento a livello temporale.

    - Complimenti Hasakura, davvero una discesa degna di nota.

    Sibilante e riflessivo il modo di incedere del serpente, il quale cerca lentamente di incantare la sua preda prima di portarla alla distanza che desidera. Prima di mostrargli quanto le sue zanne possano essere velenose.

    - Hai mai pensato di darti al mondo dello spettacolo o a quello circense? Sicuramente otterresti grande successo. Salvo che... Tu non ti sostituisca al domatore di leoni all'ultimo momento.

    La frecciata aveva una duplice valenza: mettere Hasakura sufficientemente in difficoltà dal farla desistere di fronte ad altri comportamenti simili (di questo dubitava fortemente, ma il gioco valeva la candela) e, contemporaneamente, far capire ad Hawks che la sua posizione non era migliore.

    - Non so come siete abituati ad operare, ma io non amo le insubordinazioni e, sinceramente, non credo di poter affidare la mia vita a persone che non sono in grado di seguire un semplice ordine. Ancor di più...

    Trattenne la bile sulle labbra, prima che si tramutasse in una fiumana in grado di fare a pezzi l'animo dei suoi compagni: doveva bacchettarli, non umiliarli. Pertanto tenne per se i commenti più acidi nel tentativo di mantenere il tono su di un livello accettabile.

    - ...Esiterei nell'affidare a voi la vita di tutte le persone che contano su di noi, in questo momento. Se l'operazione dovesse fallire ci sarebbero milioni di vittime. Provate a pensare come se ci stessero osservando in questo momento; che effetto farebbe loro vedere uno dei fantomatici salvatori giocare a fare la ballerina volante...

    Ovviamente, non si era certo dimenticato di Storm, quella frase era tutta per lui.

    - ...O un'altro proporsi in acrobazie totalmente insensate e pericolose? E cosa penserebbero nel vedere come i soldati prendono poco sul serio gli ordini di colui che dovrebbe comandarli?

    Domande retoriche, alle quali non c'era risposta e non voleva che ve ne fosse. Il tono non era di quelli che ammetteva repliche. Ancor prima, però, che si potesse pensare ad una forma di riflesso per quelle frasi, Gabriel mosse un'altro pezzo sulla scacchiera, per provare a tenere a bada i due membri più problematici. Voltò il suo Zaku in modo che osservasse il Custom ed il Light Armor...

    - Per voi sono solamente un leader improvvisato, imposto. Non posso certo chiedere cieca fedeltà o obbedienza assoluta. Pertanto, a voi due il cui orgoglio è troppo forte e troppo preponderante, offro uno scambio. Non me ne vogliano Storm ed Hayase, per i quali vi saranno parole di merito se rimarranno fedeli all'etichetta, ma per voi due so che questo sarebbe insensato o poco importante.

    Le spire del serpente scivolarono intorno ai suoi due bersagli, stuzzicando quelle corde che sapeva essere li, nascoste sotto la pelle e dietro lo sguardo. Era una proposta troppo allettante per due persone con personalità forti come Hasakura e Hawks, per questo risultava un'esca di indubbio interesse.

    image

    - Se dovessimo sopravvivere e ottenere successo nella missione... Non solo ignorerò il vostro comportamento senza farne rapporto e senza scomodare gli organi competenti... Ma farò qualsiasi cosa mi chiediate, ammesso che sia in mio potere.

    Obbiettivamente, anche se avessero chiesto la sua vita, la sua umiliazione, il suo Zaku, o qualsiasi altra cosa... Lo scambio valeva la candela. Dopotutto lui era solo uno, le anime che dipendevano dalla missione erano... Incalcolabili. Se fosse stato necessario un sacrificio... Lui lo avrebbe fatto.

    - Affare fatto?

    Comprare l'obbedienza di una squadra indisciplinata mettendo se stesso come oggetto di scambio, un'azione folle ma dettata da un desiderio troppo grande per essere ignorato.
    Troppo importante, per mettersi a riflettere sulle conseguenze.



    SPOILER (click to view)
    Pilota.
    Status Fisico: Lievemente affaticato a causa del ciclo di sonno/veglia irregolare.
    Status Psicologico: Nervoso, cerca disperatamente di recuperare il controllo sul resto del gruppo.
    Equipaggiamento/Dotazione:

    - Nome arma/oggetto: Pistola d'ordinanza.
    - Status: Funzionante, è una comunissima pistola semi-automatica.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): 15.

    - Nome arma/oggetto: Fascia degli Irregulars.
    - Status: Indossata.

    - Nome arma/oggetto: Divisa di ZAFT.
    - Status: Indossata.

    - Nome arma/oggetto: Pendaglio porta-foto.
    - Status: Indossato. Piccolo pendaglio d'argento un po' scolorito.



    Azioni difensive ed offensive: ///

    Mecha

    PUNTI STRUTTURA: 3700
    ENERGIA: 120
    ARMATURA: 1000
    AGILITA': 34 (36 con Blaze Wizard Pack - fattore di agilità sfruttabile solo in ambiente spaziale)
    MORALE: 100
    SP: 35SP

    Equipaggiamento:

    - Nome arma/sistema: MMI-M633 beam assault rifle
    - Status: Perfettamente funzionante.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): 15/15. (1 + 4 caricatori addizionali)

    - Nome arma/sistema: 2x MA-M8 beam tomahawk
    - Status: Perfettamente funzionanti.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): ///

    - Nome arma/sistema: ZR20E high explosive grenade
    - Status: Perfettamente funzionanti.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): 1/1

    - Nome arma/sistema: ZR11Q flash grenade
    - Status: Perfettamente funzionanti.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): 2/2

    - Nome arma/sistema: ZR13Q smoke grenade
    - Status: Perfettamente funzionanti.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): 1/1

    - Nome arma/sistema: 2x Shoulder Shield
    - Status: Perfettamente funzionanti.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): ///

    - Nome arma/sistema: AGM138 "Firebee" guided missiles
    - Status: Perfettamente funzionanti.
    - Munizioni (solo se arma da fuoco): 28/28



    Azioni difensive ed offensive: ///.

    Riassunto azioni: Gabriel cerca di tirare fuori Hayase dal pasticcio, facendosi aiutare da Hawks. Poi si rivolge alla squadra offrendo uno scambio ai due membri più riottosi.

    Note: Spero di non aver sbagliato ancora con lo spoiler, mi ci devo abituare ancora.
     
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    La situazione volgeva verso un punto fermo, il veleno del letale morso di Gabriel era entrato in circolo nel sistema nervoso di entrambe le sue prede.
    Hawks rimase in silenzio, così come anche Hasakura inizialmente.
    Poi...

    - Non ho intenzione di fare uno stupido scambio con lei, voglio libertà di operare al fine di terminare questa missione. E' tutto. Quello che desideravo l'ho già ottenuto. -

    Hawks fece muovere il fucile mitragliatore del suo Custom battendolo tre volte sul palmo della mano sinistra del proprio mezzo parlando quindi per primo. Tutto ciò faceva perfettamente intendere che ciò che desiderava era avere il mezzo migliore di quell'accozzaglia di rottami, il suo obbiettivo era sopravvivere.
    Il commento che seguì dopo però lasciò tutti di stucco.

    - Un bacio! ♥ -

    Sakuya aveva fatto la sua richiesta e tutti, Storm, Hayase e pure Hawks, sbiancarono per l'irrazionalità e la sciocchezza desiderata dalla ragazzina.

    - Ehi! perché non lo dai a me baby!? -

    L'immancabile Storm - che aveva nel frattempo preso posizione in copertura al gruppo - non aveva perso occasione di farsi sentire ma Hawks...

    - Razza di-...! È solo una bambina! Fai schifo Storm! -

    Hawks era un militare duro, uno di quelli d'etichetta, e non ammetteva certi comportamenti troppo... come dire... maliziosi.

    - Un bacio caldo e appassionato tra lei ed il sottotenente Hawks~ ♥ -

    Niente e nessuno si mosse durante il suono prorompente della parola "BACIO" all'interno della frase pronunciata da Sakuya, che bellamente aveva ignorato gli sproloqui degli altri. Non tanto per la sua essenza ed il suo implicito significato, quanto per il fatto che a baciare Gabriel non sarebbe stata la bella ragazzina insubordinata ma il suo acerrimo rivale... lo splendido e glaciale Gary Hawks.

    Nel frattempo che tutto taceva l'ex-Phantom Pain, probabilmente scioccato, aveva aiutato con il Custom a tirare fuori Hayase dal fango, il quale - puntualmente scioccato anche lui - non aveva azionato fortunosamente i cingoli lasciandosi così sospingere fuori dal pantano (per fortuna almeno una era andata!).

    Poi la reazione omofoba dell'ex-uomo del Blue Cosmos eruppe con effetto nettamente ritardato, probabilmente montatagli nel cervello mentre per lo stupore si era arreso più immediate contingenze.

    - COSA!?
    Non farò mai una cosa del genere! Scordatelo ragazzina! -


    Ma Sakuya ignorò bellamente la risposta del sottotenente rivolgendosi direttamente al serpente...

    - Vedi? Già gli piaci, Tassady... ♥
    Allora,
    affare fatto? -


    E mentre Hasakura ammiccava a quella che era stata la sua richiesta, il resto del gruppo restava immobile finalmente pronto per pattugliare la zona.
    Inutile dire che Storm si lasciò andare alla più grassa e dolorosa risata che potesse fare.

    - AHAHAHAHAHAHAAH!!!! Sto mal- AHUAHUAHUAHUAHU Aiut-AHUAHUAHUHU!
    Ghiacciolo che-AHUAHUAHUAHUAHUAHU!!!!


    E mentre il lascivo pilota della Federazione moriva nell'abitacolo del proprio Guncannon, il Serpente si ritrovava quasi da solo, contro la presenza così forte che aveva di fronte. Era come un'energia, quella che poteva percepire a pelle da quella ragazzina, una di quelle sensazioni che ti danno l'impressione che chi ti sta di fronte non è chi vuole sembrarti.

    - Se poi farai il bravo comandante, potrei addirittura innamorarmi ~ ♥ -

    Ed infine...
    Poteva avvertirlo, il ghigno divertito di Hasakura, un ghigno stranamente distorto,
    a tratti terrificante.

    screen13

    - Ammesso che io sia abbastanza virile per te~ !-

    Stoccata.
    Se il serpente aveva zanne affilate, Sakuya sapeva sicuramente dove andare a colpire per mandare tutto a puttane.
    Tutti rimasero in silenzio.
    La faccenda si complicava ulteriormente.

    PoV - Gabriel Tassadar:

    Hai con successo tirato fuori dal fango Hayase assieme ad Hawks e probabilmente con la tua uscita ti sei tenuto buono quest'ultimo. È la richiesta di Hasakura che però spiazza tutti, te compreso, anche se un po' potevi aspettartelo da una personalità così eccentrica...
    Hawks non è poi così male come uomo, ma è l'asserzione così pungente di Sakuya a minare la stabilità del gruppo, come l'avrebbero presa quella sua uscita finale? Come avrebbero reagito davanti ad un comandante avente certe preferenze? Se desideravi una certa stabilità, dei compromessi, e delle soluzioni... beh dovrai affrettarti a trovarne di buoni, perché a quanto pare la ragazzina con cui hai a che fare sta giocando al gatto col topo ed il felino purtroppo non sembri essere tu al momento.




    Simbolo-tabella-spoiler
    Game-master
    Piccola nota: non serve che nello spoiler posti tutte le armi ed i sistemi del mezzo, posta solo quelli che realmente utilizzi (quando li utilizzi) altrimenti lo spoiler diventa grande una vita e mezza XD
    Spero comunque che il post ti piaccia e ti diverta, si va avanti! ^__-
    Aggiornata anche la cartina con il posizionamento dei mezzi nella scena.

    - Cartina della Cambogia con punto di rifornimento

    - Cartina della Cambogia ingrandita e dettagliata

    - Cartina del posizionamento del gruppo

    Note ambientali:
    Tempo atmosferico: Soleggiato, temperatura circa 30° Centigradi
    Altitudine: 50 metri sul livello del mare
    Vento: Assente
    Zona di sbarco: Riva destra del fiume Mekong, nei pressi della zona nord della città di Phnom Penh.















    Edited by - Temari - - 12/11/2012, 18:11
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  12. Gabriel Tassadar
     
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    Se avesse avuto modo di riflettere con calma avrebbe trovato estremamente disturbante il fatto che nessuno dei presenti sembrasse prendere troppo sul serio la loro missione. Apparentemente, i suoi compagni non si rendevano conto del fatto che, dalle loro azioni, dipendevano milioni di vite e men che meno sembravano ascoltare le sue parole. Ma non aveva tutta questa fortuna, così rimase ancorato al difficile compito di riuscire a trovare un modo per comunicare con il suo gruppo. L'errore che stava facendo, purtroppo, era il mettersi al loro livello, ma non v'era molta alternativa considerando quanto sembrassero immuni all'autorità militare e alle promesse di retribuzioni negative.
    Si rese conto del suo errore solo dopo aver lanciato la sua lenza, nella speranza di catturare i due riottosi con un una strategia inaspettata. Hawks, quantomeno, sembrava essere abbastanza soddisfatto della sua infrazione e pareva ragionevolmente disposto a trattare.

    - Non ho intenzione di fare uno stupido scambio con lei, voglio libertà di operare al fine di terminare questa missione. E' tutto. Quello che desideravo l'ho già ottenuto. -

    Ma quella era proprio la motivazione per la quale si era abbassato al trattare, concedergliela sarebbe equivalso al vanificare ogni suo sforzo.

    - Come ho già detto, questa libertà non ti verrà accordata. Mi aspetto che ti attenga agli ordini da ora in poi, visto che hai avuto il tuo giocattolino. -

    Per quanto non lo sembrasse, quell'espressione era carica di una minaccia molto più sottile delle precedenti. Sarebbe stato persino disposto ad abbatterlo insieme al Custom, se fosse stato necessario, e questo cominciava a trasparire dal suo tono. Sperava che Hasakura cogliesse quanto il suo mezzo fosse in pericolo, e magari provasse a collaborare in tal senso.
    Eppure, fu proprio lei a spiazzarlo più di tutti.

    - Un bacio! ♥ -

    - Ehi! perché non lo dai a me baby!? -

    - Razza di-...! È solo una bambina! Fai schifo Storm! -

    La discussione sarebbe stata ancora recuperabile, a quel punto. Dopotutto non era niente di grave ciò che gli era stato chiesto. E, ammettiamolo, non avrebbe avuto grandi difficoltà ad accettare l'idea fino in fondo. La piega che avrebbe preso, però, sarebbe stata drammatica.

    - Un bacio caldo e appassionato tra lei ed il sottotenente Hawks~ ♥ -

    Pensò ad uno scherzo, inizialmente. Volle crederlo con tutte le forze. Certo, dare un bacio ad Hawks, per quanto avrebbe preferito darlo ad un cinghiale piuttosto, era un prezzo accettabile per avere il controllo su quelle teste calde. Quel che temeva era qualcosa di sottointeso nelle parole della ragazza, che presto sarebbe emerso. Il resto del gruppo , ovviamente, aveva preso la questione in maniera abbastanza prevedibile.

    - COSA!?
    Non farò mai una cosa del genere! Scordatelo ragazzina! -


    - Vedi? Già gli piaci, Tassady... ♥
    Allora,
    affare fatto? -


    - AHAHAHAHAHAHAAH!!!! Sto mal- AHUAHUAHUAHUAHU Aiut-AHUAHUAHUHU!
    Ghiacciolo che-AHUAHUAHUAHUAHUAHU!!!!


    La sua mente scattò in avanti, cercando di arginare ogni possibile danno che quelle parole potevano causare, trovando almeno due scappatoie soddisfacenti, ma non fu sufficientemente rapido.
    Le due stoccate seguenti furono in grado di metterlo seriamente in difficoltà...

    - Se poi farai il bravo comandante, potrei addirittura innamorarmi ~ ♥ -

    Questo era palesemente uno scherzo, eppure toccava delle corde che non era il caso di sfiorare. Dopo quello che era successo con Venusia, era divenuto terribilmente sensibile nei confronti delle donne, iniziava ad accorgersene proprio in quei momenti.
    Fortunatamente, o sfortunatamente considerando il caso, fu la stessa Hasakura a tirarlo fuori d'impaccio.

    - Ammesso che io sia abbastanza virile per te~ !-

    gabrielstupito

    Si concesse un istante di profonda incredulità.
    Questa frase spostava il focus con decisione, portando quanto detto in precedenza nella sfera delle provocazioni. Da un lato gli avrebbe permesso di reagire prontamente, dall'altro però il fatto che Sakuya sapesse qualcosa di lui lo inquietava. Specialmente perchè questo poteva voler dire solamente una cosa: la ragazza aveva qualche capacità empatica straordinaria. Newtype forse, poichè l'unica persona che sapesse del suo segreto era su PLANT e trovava difficile che si conoscessero.
    Si costrinse a riflettere, prima che la situazione gli sfuggisse drammaticamente di mano. Non osava neanche pensare a cosa sarebbe potuto accadere se il gruppo avesse preso per vere le parole di Hasakura, considerando la diffusa omofobia di molti ambienti militari, e non era disposto a rischiare. Ragionò in quei pochissimi secondi che gli erano concessi per sfatare quanto assunto. Negare avrebbe ottenuto lo stesso effetto che aveva causato Hawks poco prima, quindi era meglio cercare di ammortizzare la discussione e prenderla in mano. Magari puntando proprio sull'orgoglio di quella bambina. Dopotutto, erano soldati, e un po' di pugno di ferro non avrebbe fatto male.

    - Ho offerto me stesso, non Hawks. Pertanto non posso accogliere questa richiesta. -

    Gelido come la morte, affilato come un rasoio e secco come il ghiaccio. Non mostrava alcuna esitazione o segno del colpo incassato, mantenendo il sangue freddo che era tipico del suo comportamento.

    - In compenso, potrei mostrarti privatamente i vantaggi dell'innamorarsi di me... -

    Se si fosse fermato a questo, sarebbe sembrata semplice spacconeria, ma era proprio quello che desiderava gli altri supponessero per un istante. Proprio prima di assestare il morso letale.

    - ...Oppure il tuo fiore deve esser ancora colto, Sottotenente Hasakura? In tal caso ti consiglierei di evitare argomenti che non comprendi. -

    Non era solito aggredire personalmente i propri sottoposti, per quanto la situazione l'avesse richiesto in determinati casi. In quel frangente, però, spostare l'attenzione sull'aspetto femminile di Sakuya poteva essere la risorsa vincente. Per quanto i soldati del gentil sesso fossero comuni, lei era da sola in un gruppo di uomini e le sarebbe stato necessario mostrare una straordinaria integrità mentale per resistere a tale insinuazione. Dopotutto era lei che aveva sfruttato la sua femminilità sino a quel momento, sembrava giusto ripagarla con la stessa moneta, nonostante non fosse nel suo stile. Nel mentre, era anche giunto il tempo di riprendere le redini del comando.

    - E adesso, a meno che la Sottotenente non voglia raccogliere immediatamente il suo premio, sarà il caso di non perdere altro tempo. -

    Sperava di aver quietato il continuo chiacchiericcio della sua unità, avevano seriamente cose più importanti da fare che starsene a mordersi la coda l'un l'altro. Specialmente
    se si andavano a toccare questioni che era meglio tralasciare in una truppa militare.
    Si era dimostrato freddo ed impassibile, ordinato e riflessivo come un buon leader. Eppure, dentro all'intimità del suo abitacolo, fu costretto ad afferrarsi la mano sinistra per farla smettere di tremare.




    Pilota.
    Status Fisico: Lievemente affaticato a causa del ciclo di sonno/veglia irregolare.
    Status Psicologico: Seriamente nervoso, sta iniziando a perdere le staffe.
    Equipaggiamento/Dotazione:
    - Pistola d'ordinanza (15 colpi, semi-automatica).
    - Fascia degli Irregulars.
    - Divisa ZAFT.
    - Pendaglio porta-foto.

    Azioni difensive ed offensive: ///

    Mecha

    PUNTI STRUTTURA: 3700
    ENERGIA: 120
    ARMATURA: 1000
    AGILITA': 34 (36 con Blaze Wizard Pack - fattore di agilità sfruttabile solo in ambiente spaziale)
    MORALE: 100
    SP: 35SP

    Equipaggiamento utilizzato: Nessuno.

    Azioni difensive ed offensive: ///.

    Riassunto azioni: Gabriel, dopo aver tirato fuori Hayase dal guaio, si occupa di rispondere ad Hasakura e Hawks.

    Note: Vediamo se stavolta ho capito con lo spoiler :).
     
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    [Si consiglia di scaricare la canzone a questo Link e di ascoltarla quando indicato nel post. Non è obbligatorio ma - per chi non risultasse eccessivamente disturbante - potrebbe aumentare la resa emotiva delle scene.]

    P h a s e   7:
    A conscience that goes to pieces_

    Location:// Riva Est del fiume Mekong, punto di sbarco_



    L'unità la bevve bene.
    Un minuto di profondo, inquietante e straordinario silenzio cadde drasticamente - però - su di loro.
    Il mondo al di fuori era stato come arginato alla loro sola presenza.
    Non una parola, da parte di nessuno.
    Le precedenti affermazioni avevano lasciato terra bruciata.
    Solo ad un certo punto, Hawks, fece avanzare di un passo il Custom nella direzione designata dal piano.

    - Ha ragione. E' inutile perdersi in chiacchiere stupide. Avanziamo. -

    Gelido come la lama di un rasoio, l'ex-Blue Cosmos aveva così rotto il ghiaccio. Lasciando però quell'alone d'inquietudine che solamente un Tassadar - accorto ed evidentemente toccato dalla situazione - poteva cogliere.
    Ma non era finita. Come al solito la situazione era drammaticamente destinata a volgere verso l'idiozia.

    - Ehi! Avete sentito dell'altro ieri!?
    Della missione per cui siamo finiti nella merda! Ecco!
    Pare che degli imbecilli si siano fatti fottere le testate nucleari e dei prototipi da sotto al naso...
    ma si può essere più dementi!? Cioè... se c'ero io avrei sicurament-!


    - FA SILENZIO!
    Stupido ubriacone imbecille! Libera il canale dalle tue farneticazioni... -


    Hawks aveva arginato l'immancabile stupidità di Storm che - come al solito - ci aveva messo del suo nel palesare l'errore che era stato imputato, tra l'altro, agli Irregulars.

    - Ehi Hawks! Vaffanculo!? Stavo solo... AAAAAAAAAAH che palle...

    Il pilota federale però non poteva non rispondere all'ammonimento del cosiddetto "ghiacciolo" che per tutta risposta lo lasciò sfogare senza dirgli più nulla... tanto quello che voleva lo aveva ottenuto. Ciò che lo seccava maggiormente però, era dare ragione a quel dannato Coordinator che si ritrovava come capo missione.
    La cosa assurda era che tra tutte le questioni di cui si poteva discutere, doveva essere tirata fuori proprio una di quelle che poteva appesantire maggiormente la mente del già stressato Gabriel...
    Come se già tutto quello che era successo fino a quel momento non fosse stato abbastanza.
    La vegetazione era bassa ed arduo era nascondervisi all'interno, ma avanzare non era affatto difficile, anzi, persino Hayase - che si era ben rimesso in carreggiata - faceva masticare al suo Guntank II il terreno boschivo davanti a sé.
    Se qualcuno avesse provato a tender loro un'imboscata - o viceversa - la situazione avrebbe finito drasticamente per trasformarsi in uno scontro a volto scoperto.
    Privo di coperture.
    Tutti si erano finalmente messi in marcia all'ordine di Gabriel, tutti tranne qualcuno.

    Sakuya.
    Ancora intrappolata tra le spire di un serpente troppo, ma troppo velenoso per il suo giovane animo...
    a sua volta rinchiuso in una prigione fatta di incubi.


    [Si consiglia, da qui in poi, la lettura accompagnata dalla canzone che si trova ad inizio post da scaricare.]


    - ...Oppure il tuo fiore deve esser ancora colto, Sottotenente Hasakura?
    In tal caso ti consiglierei di evitare argomenti che non comprendi. -



    - ...Oppure il tuo fiore deve esser ancora colto, Sottotenente Hasakura?
    In tal caso ti consiglierei di evitare argomenti che non comprendi. -






    - ...Oppure il tuo fiore deve esser ancora colto, Sottotenente Hasakura?
    In tal caso ti consiglierei di evitare argomenti che non comprendi. -


    - ...Oppure il tuo fiore deve esser ancora colto, Sottotenente Hasakura?
    In tal caso ti consiglierei di evitare argomenti che non comprendi. -



    - ...Oppure il tuo fiore deve esser ancora colto, Sottotenente Hasakura Sakuya?
    In tal caso ti consiglierei di evitare argomenti che non comprendi. -






    - ...Oppure il tuo fiore deve esser ancora colto, Sottotenente Hasakura?
    In tal caso ti consiglierei di evitare argomenti che non comprendi. -


    screen13

    - TU NON COMPRENDI! -


    ***


    Faceva freddo.
    L'odore del sangue fresco la faceva uscire di testa.
    Le dita di mani e piedi erano strette talmente tanto da far diventar bianche le nocche,
    mentre disperatamente si aggrappava per la rabbia a quella roba.
    L'oscurità nel suo cuore non poteva essere più grande, anche se lei aveva creduto in quella luce.
    Quella pallida luce lontana che aveva cercato di afferrare.
    Senza riuscirci.
    La vita era una sfida.
    Una scommessa.
    Che ti allevia il dolore come il più caldo e sensuale dei baci...
    ...O ti danna l'esistenza come la più terribile delle torture.
    La stanza buia.
    I suoi occhi lucenti nell'oscurità immonda.
    I suoi denti a stringersi la pelle del braccio destro, lacerandola.
    Sangue.
    Doveva versarne almeno un pò...
    doveva farlo uscire.
    Altrimenti avrebbe finito col farla esplodere.
    ma...

    ...esplose ugualmente.



    ***

    - Unità nemi-! -

    La comunicazione di Hayase non arrivò nemmeno per intero.
    Sakuya, rimasta indietro, sparì alla vista di tutti schizzando in avanti prima ancora che qualcuno se ne potesse accorgere, passando ad un millimetro sulla destra dal Phantom di Tassadar.

    Impossibile.
    Aveva mosso il Light Armor come un fulmine, sfoderando una potenza propulsiva fuori dal comune, dirigendosi verso i nemici.
    Infatti, alcuni mobile suits di Zeon erano comparsi in lontananza a neanche un chilometro da loro, emergendo da delle trincee scavate nel terreno, celati da delle coperte termiche contro la rilevazione dei sensori.
    Come aveva fatto Sakuya ad intuire quale fosse la loro posizione!?
    Il tempo che Hayase proferisse quelle parole via radio e già era strage.

    La ragazza stava facendo tutto da sola.

    screen13

    Un salto, pochi e velocissimi colpi...
    ...e si erano trasformati in palle di fuoco.
    Colpi semplici, precisi, velocissimi.
    Al di fuori delle capacità umane da quanto erano stati rapidi ed istantanei.
    Una cosa mai vista.

    Ma non era ancora finita.
    Il gruppo di Zeon era composto da una decina, forse una quindicina di unità.
    E Sakuya...

    screen13

    ...esattamente come una macchina, non risparmiò nessuno.
    NESSUNO...
    E con rapidità disumana si volse verso la metà che rimaneva dei nemici per poi farla definitivamente a pezzi.

    - NESSUNO PUO'! -

    screen13

    Destra, sinistra, dal basso, con piroette e rotazioni...
    Distrusse con precisione chirurgica ogni singola unità in poco meno di tre secondi.
    Muoveva il GM come fosse stato un essere umano, ad una velocità di reazione inimmaginabile per chiunque.
    Superiore persino ad un Coordinator.
    Diverse volte superiore ad un Coordinator...

    I mezzi esplodevano uno dopo l'altro distruggendo foresta, trincee e persino le baracche dei civili.
    E mentre tutti si erano arrestati ad assistere a quella carneficina, Sakuya prese a ridere.

    - ...Eh eh eh... -

    Una risata argentina, divertita e drammaticamente estasiata.

    Una forza inimmaginabile.
    Un incubo di fronte agli occhi di Gabriel, Joseph, Gary e Setsuna.
    Il Serpente aveva evidentemente toccato un tasto fin troppo dolente nelle corde della ragazza...
    Forse.

    - Eh eh eh eh eh... AH AH AH AH AH AH! -

    screen13

    - Già proprio nessuno...
    E' proprio divertente...
    Il massimo...

    Eh eh eh... -


    E mentre la ragazza ridacchiava e sussurrava frasi sconnesse all'interno del proprio abitacolo - incurante del canale radio completamente aperto - il Serpente degli Irregulars poté osservare, stagliarglisi di fronte, quello che probabilmente era il più temibile e mostruoso di tutti i suoi nemici... se gli si fosse rivoltato contro.

    Od anche il più straordinario e formidabile di tutti gli alleati.
    Tutto stava a lui adesso.

    Era chiaro.
    Era una sfida.
    Gabriel poteva sentirlo nell'aria.
    E avrebbero perso tutti sarebbero morti tutti, contro una cosa del genere.
    Ne era assolutamente certo.

    ...

    Nel frattempo le baracche dei civili erano state distrutte, i corpi della gente affollata e nascosta lì dentro bruciavano come carboni ardenti... di fronte alla furia distruttiva del mostro che Tassadar aveva risvegliato.

    screen19

    - Desolata Gabriel...

    Desolata... Desolata... Desolata...

    Le falene bruciano... se si avvicinano troppo al fuoco.

    Anf... Anf... Anf...

    Ed ora? ... Cosa vogliamo fare di bello? -


    Il Light Armor, stagliatosi ora davanti alle fiamme che esso stesso aveva generato, puntò la propria beam gun scarica contro al Phantom di Tassadar.
    Gabriel poteva sentire il freddo senso di minaccia invisibile che intercorreva in quel gesto.
    Il veleno del serpente era stato accolto con gioia dalla vittima, che lo aveva tramutato in un'ambrosia con la quale beffarsi del rettile.

    - BANG! -

    Il suono della voce di Sakuya risuonò unicamente nel cockpit di Gabriel, nessun altro a sentirla.
    Era stata in canale unicamente con lui.
    Per tutto il tempo.
    Lui poteva doveva saperlo.
    Voleva che LUI la vedesse.
    Che se ne accorgesse.
    Voleva fargli vedere quanto in realtà il suo morso poteva solo che mettergliela contro.

    Non si gioca col fuoco Gabriel.
    Non fare la falena biricchina...


    L'arma puntata venne poi fatta roteare in stile cowboy e riposta sul lato destro del gonnellino, imitando il miglior Clint Eastwood in "Per un pugno di dollari".
    Chi era Hasakura Sakuya?
    Un corpo di bambina, dal cuore di donna e dall'animo fragile come il cristallo.
    Frantumatosi in mille pezzi.
    Un affascinante, incredibile, assurdo ed inspiegabile...
    mostro.

    PoV - Gabriel Tassadar:

    Assurdo.
    Non credi ai tuoi occhi.
    Ciò che vedi non rientra nella logica delle possibilità umane.
    Non solo ha previsto l'arrivo del nemico prima che Hayase rilevasse i contatti ostili sui sensori, ma li ha anche distrutti facendo una strage in poco meno di tre secondi.
    Muove il suo GM come fosse un essere umano e non prova remore o pietà per nessuno, nemmeno verso coloro che - nella furia della battaglia - l'hanno implorata.
    Ha anche ucciso una vastità incredibile di civili abusivi, senza provare il benché minimo rimorso, o forse, senza nemmeno rendersene conto.
    Ora ti sta di fronte.
    Ora sta nuovamente parlando con te.
    Vuole SOLO te.
    Ti sfida.
    Ti cerca.
    Vuole farti vedere che il tuo veleno contro di lei non può nulla.
    Cosa vuole da te?

    Chi è in realtà Hasakura Sakuya?
    Hai la sensazione che questo sia solo un piccolo assaggio di quello che in realtà questa figura nasconde dentro di sé.
    E la tua mano tremante, d'improvviso, ti ricorda che l'amore è il motore del mondo:
    esso è motivo di vita...
    ed è anche motivo di morte.



    Simbolo-tabella-spoiler
    Game-master
    Dedico questo post a Lark, che è a casa con l'appendicite infiammata e che spero guarisca presto >__<
    Questo però è anche il nostro regalo di Natale per te Gabriel! Dacci dentro bello! Spero che ti piaccia il post e che ti divertirai nel rispondere (noi non vediamo l'ora!)!

    Ed ora passiamo al resto!
    Aggiornata anche la cartina del posizionamento del gruppo! (scusa la scala, non esprime a pieno la distanza che intercorre tra voi ed il GM di Sakuya al momento. Immagina che sia circa a 700 metri di distanza circa.
    Le parti tratteggiate arancioni sono le fiamme, che lambiscono tanto le acque del Mekong quanto le immediate vicinanze del GM di Sakuya.

    - Cartina della Cambogia con punto di rifornimento

    - Cartina della Cambogia ingrandita e dettagliata

    - Cartina del posizionamento del gruppo

    Note ambientali:
    Tempo atmosferico: Soleggiato, temperatura circa 30° Centigradi
    Altitudine: 50 metri sul livello del mare
    Vento: Assente, brusco spostamento d'aria generato dalle innumerevoli esplosioni create dal GM di Sakuya.
    Zona delle operazioni: Riva destra del fiume Mekong, poco più in là della città di Phnom Penh.















    Edited by - Temari - - 12/11/2012, 18:20
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  14. Gabriel Tassadar
     
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    Il silenzio era sempre stato il suo compagno.
    Simile ad una coperta leggera con la quale coprire qualsiasi cosa non si volesse ricordare, o considerare. Era sempre stato un sostegno profondo, persino di fronte alla comprensione di sua madre ed alla sua gentilezza.

    Dopotutto chi poteva davvero capirlo?
    Chi poteva percepire quel mostro che, silenzioso, s'agitava come un verme all'interno del suo corpo, divorando ogni suo sentimento?


    In vita sua non aveva mai versato una lacrima per dolore fisico o mentale che fosse, rimanendo stoico senza la minima reazione.

    Non prima di quel maledetto giorno in cui tutto quello che aveva imparato era andato in pezzi.

    Sin da bambino la sua capacità di percepire ciò che gli accadeva intorno era ovattata, limitata. Quasi a lui mancasse qualcosa, un fondamentale che gli era stato negato. Eppure non importava, non era davvero qualcosa di serio finchè continuava a rispecchiare l'ideale di sua madre con tale accuratezza e non riteneva che fosse niente di anormale.
    Ma quel giorno comprese che qualcosa in lui doveva essere seriamente sbagliato.

    ***

    Il tono delicato del pianto di Venusia gli rimbombava nella testa, come l'eco di tutte quelle sofferenze che non aveva mai compreso appieno. Il freddo che era all'interno del suo cuore di bambino era qualcosa che avrebbe potuto spaventare anche il più saldo degli studiosi, se solo qualcuno l'avesse potuto scorgere.
    Era un attore, straordinario ed ineccepibile, ma c'era solo una cosa che davvero non gli riusciva di imitare: quelle lacrime calde che bagnavano il viso di una bambina che aveva appena perso suo padre.
    Quella sofferenza cadeva nel vuoto del suo spirito senza produrre un suono.

    - Gabry, perchè non piangi anche tu? -

    Domanda sin troppo conscia di bambini che avevano una mente dannatamente troppo geniale per la loro età. Eppure, qualcosa era andato storto in lui, così pieno di doti eppur privo d'una caratteristica tanto semplice.

    gabrielbimbo

    - Se piango anche io chi ti consolerà? -

    Ineccepibile, logica, perfetta.
    Vuota.

    - Ma io non voglio essere consolata, io voglio che tu soffra con me... -

    Fu il suono del rancore di lei a produrre un eco sin troppo profondo in quel momento, tale da scuotere qualcosa nel suo animo, capace di far vibrare quei frammenti di ego che gli erano rimasti impigliati al buio del suo spirito. Fu in quell'istante che comprese quanto ci fosse di sbagliato in lui, per comprendere un desiderio così illogico senza averne empatia.
    Per questo cercò dentro di se, cercò profondamente il ricordo di un sorriso che l'aveva toccato, superando quella barriera di ghiaccio insensibile nel quale si era nascosto.
    E per la prima volta quel mostro strisciante ed ingordo s'era quietato, lasciando la sua anima facesse rumore.
    Un suono davvero troppo intenso.

    ***

    C'erano voluti anni, c'erano volute due persone per sciogliere quel muro.
    Eppure, dopo tutti quel tempo, aveva capito che voler bene a qualcuno voleva dire soffrire con lui.
    E forse, in quell'attimo sin troppo lungo, aveva davvero desiderato voler bene a Sakuya.

    ***

    Era successo tutto troppo velocemente. Ancora stava cercando di riprendersi dalla sofferenza che si era autoinflitto per aver colpito così duramente Hasakura, quando si erano trovati ad avanzare verso la loro meta. E ancora una volta, come se non riuscisse a stare al passo con i suoi stessi pensieri per via di quel morso sin troppo stancante, quando il tutto accadde si era ancora trovato fermo a riflettere su come, per una volta, fosse d'accordo con Hawks sullo zittire Storm e la sua boccaccia troppo querula.

    Per non ricordare il peso di quel fallimento degli Irregulars che era stato posto sulle sue spalle come una croce tremendamente pesante.

    - TU NON COMPRENDI! -

    Un lampo, un battito di ciglia, un respiro troppo lungo.
    E poi le fiamme.

    - NESSUNO PUO'! -

    Una risata, la morte, una voce cristallina che vomitava la propria follia in quel canale dove solo lui poteva udirla. La distruzione, la rabbia e il rancore erano concetti limitati per definire ciò che si era consumato di fronte al suo Zaku, di come quel fiore sbocciato troppo presto avesse mostrato i denti per divorare la mano che l'accarezzava.

    - Desolata Gabriel...

    Desolata... Desolata... Desolata...

    Le falene bruciano... se si avvicinano troppo al fuoco.

    Anf... Anf... Anf...

    Ed ora? ... Cosa vogliamo fare di bello? -


    Un veleno che era stato un carburante sin troppo potente, un'arma dal doppio taglio che si era rivoltata alla mano che la stringeva con forza, troppa, per essere accettabile.
    Quale essere si farebbe privare di se stesso per un qualsiasi fine, puro e cristallino che fosse?

    gabrielocchisgranati

    - ...Imp...ossibile... -

    E la risposta che spazzò via ogni suo pensiero, come un singolo proiettile ben piazzato.

    - BANG! -

    ***

    - La verità è che voi non provate nulla! -

    L'ira di quel soldato era stata uno schiaffo senza pietà mirato direttamente a ciò che quel muro di ghiaccio non avrebbe potuto più proteggere. Il tempo era passato, e la brezza calda di una bambina troppo mascolina insieme al fuoco di un amore proibito avevano sciolto ogni sua difesa.
    Così quelle parole l'avevano preso dritto nel cuore come una lama affilata.

    Tu-tum. Tu-tum.

    Le dita del gelo erano state strappate da quella carne una dopo l'altra, con Yakin-due a fare da Zenit di una caduta libera simile alla scalata d'un monte dalla vetta irraggiungibile.
    Così, quando aveva messo a repentaglio la vita di tutti i membri della sua squadra in una manovra ad alto rischio, il ritorno di frusta era stato tale da farlo tremare.
    Ma non aveva esitato neanche quella volta.

    Tu-tum-tu-tum-tu-tum-tu-tum.

    Il battito della colpa era accelerato come il suo pensiero.

    - Questa è la guerra Soldato. -

    E che le sue parole fossero state dure tanto per quella giovane recluta quanto per se stesso, sarebbe rimasto un segreto ben custodito in spire di serpente eccessivamente strette per poter essere sciolte.

    ***

    Fu così il silenzio fu nuovamente il suo miglior compagno in quel momento, mentre fronteggiava silenziosamente il Light Armor senza muovere un muscolo, senza osar trarre un respiro.
    Erano in pericolo, qualcuno avrebbe potuto scorgere le fiamme, uno dei nemici avrebbe potuto raccogliere l'allarme.
    Ma non importava, c'era qualcosa di fondamentale che andava sistemato immediatamente.
    Aprì il cockpit senza esitare, mentre lasciava che il silenzio scivolasse via dalle sue labbra per permettergli di impartire l'unico ordine che aveva senso in quel momento.

    - Controllate che nessun nemico si avvicini, io e Hasakura abbiamo bisogno di conferire, adesso... -

    Che fosse un ordine pericoloso non era importante. Era indubbiamente un comando che non aspettava replica.

    Spaventoso più per se stesso che per gli altri...

    C'era troppo di importante in quell'eco che, dolente, aveva squassato il suo petto con un tonfo secco così simile ad un peso che cade nel vuoto.
    Per questo raggiunse il terreno, facendolo giungere ai piedi del Light Armor senza esitazione alcuna, con una luce determinata e spaventosa negli occhi.
    Quegli occhi che non avevano mai davvero provato qualcosa, dunque?

    Sguardo di un'anima risvegliata a forza e troppo ferita per non essere inumana e mostruosa, come quel verme che nelle sue vene aveva sempre continuato ad attendere, per divorarne ogni stilla d'anima.

    gabrielseed

    - ...Faccia a faccia. -

    Se era una sfida lui l'aveva raccolta, raddoppiando la posta senza esitazione.
    Avrebbero parlato, li di fronte a quel massacro senza tregua o forse dentro il cockpit del Light Armor, non gli interessava davvero.
    Non era importante neanche se l'avrebbe ucciso a mani nude o si sarebbe limitata a calciarlo via col suo MS.
    C'era una sola cosa che contava: la determinazione a non lasciare che quella richiesta d'aiuto cadesse nel vuoto assoluto che si portava dentro da quando era nato.



    Pilota.
    Status Fisico: Lievemente affaticato a causa del ciclo di sonno/veglia irregolare.
    Status Psicologico: Difficile da definire, è stato colpito nel profondo e la reazione è stata fortemente emotiva.
    Equipaggiamento/Dotazione:
    - Pistola d'ordinanza (15 colpi, semi-automatica).
    - Fascia degli Irregulars.
    - Divisa ZAFT.
    - Pendaglio porta-foto.

    Azioni difensive ed offensive: ///

    Mecha

    PUNTI STRUTTURA: 3700
    ENERGIA: 120
    ARMATURA: 1000
    AGILITA': 34 (36 con Blaze Wizard Pack - fattore di agilità sfruttabile solo in ambiente spaziale)
    MORALE: 100
    SP: 35SP

    Equipaggiamento utilizzato: Nessuno.

    Azioni difensive ed offensive: ///.

    Riassunto azioni: Gabriel si prepara al confronto con Sakuya.

    Note: Mi dispiace per il post particolarmente pesante e spezzettato da continui flashback, ma la situazione mi ha dato modo di mostrarvi un pezzetto dell'interno di Gabriel, quella parte del personaggio che non avevo potuto scrivere nella scheda e che tenevo in serbo per il gioco :). Il fallimento empatico di Gabriel è stata la scintilla per rievocare sin troppo da poter nascondere, pertanto non ho esitato nel produrmi in questo post che dedico come regalo di Natale, buon anno ed Epifania allo Staff di RW, in particolare a Lark che è/è stata convalescente.
     
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    P h a s e   8:
    Contradiction_

    Location:// Riva Est del fiume Mekong, nei pressi del GM Light Armor di Hasakura_



    L'ordine perentorio giunse caustico ed inamovibile al gruppo subordinato al Serpente.

    - Controllate che nessun nemico si avvicini, io e Hasakura abbiamo bisogno di conferire, adesso...
    ...Faccia a faccia. -


    Non ammetteva repliche, ed il caposquadra Irregulars non si accorse nemmeno dei commenti immancabili di Storm, dei richiami di Hawks e delle paure di Hayase, che volarono nell'aria inascoltati mentre egli scendeva dal proprio Zaku Phantom madreperla.
    Aveva un solo obbiettivo in mente, e quindi discese, ebbro di una possanza mai dimostrata fino ad allora.
    Carico di una fortezza diversa da ogni altra, profonda e pesante di qualcosa,
    che forse nemmeno Gabriel stesso poteva comprendere a pieno;
    quella determinazione incrollabile che lo avrebbe spinto verso Hasakura anche se lei gli avesse sparato contro, tentando di ucciderlo.
    I passi degli stivali della sua normal suit sprofondavano nel fango delle sterpaglie cambogiane, passo dopo passo il bianco della sua tuta di volo si tingeva di trame marroncine, macchie di innegabile sporco.
    Il bianco latteo e candido del suo vestiario pian piano - tra schizzi graffianti e spruzzi vari - venne avvinto dalla cromia del terriccio, dei filamenti d'erba resi appiccicosi dalla fanghiglia umida e bagnata.
    Questo, fino a quando la terra battuta non si fece strada sotto alla suola degli stivali infradiciati della tuta, fin quando il GM Light Armor non fu irto nei suoi diciotto metri d'altezza dritto dritto davanti ai suoi occhi, così vuoti e così ricolmi di determinazione allo stesso tempo.

    La sorpresa fu che il cockpit del modello da produzione di massa si aprì dispiegandosi verso il basso, con un cigolante sfrigolare di paratie metalliche e qualche leggero sbuffo di valore.
    L'intera paratia ventrale a copertura del cockpit si abbassò, mostrando un abitacolo stretto ed angusto, una prigione metallica popolata da due schermi parietali vecchio stile e da un unico altro monitor monoblocco posizionato sul portello.
    Lì, ad attenderlo, Sakuya lo osservava come una regina, seduta sul proprio trono a gambe accavallate e braccia conserte, forte di un guardo non dissimile da quello che avrebbe potuto scorgere in un'austera dominatrice, in una fiera in fase di caccia...
    la signora della foresta.
    La sua tigre personale.

    La falcata di Gabriel però non parve arrestarsi, anzi, il tragitto che lo separava da Sakuya fu inspiegabilmente favorito - e quindi azzerato - dalla discesa dell'argano, che avrebbe consentito al caposquadra di giungere fin dentro al loculo metallico dentro al quale la ragazza restava seduta come una vittoriosa guerriera, innegabile signora di quelle lande desolate, conquistatrice e devastante flagello delle anime dei nemici da lei appena spezzate.

    L'argano lo tirò su, fin sopra alla pesante paratia metallica corazzata dell'abitacolo - ora quasi posizionata perpendicolarmente all'asse del mezzo - sulla quale dovette arrampicarsi per poi ergersi in piedi.
    Solo da lì la poté vedere con chiarezza,
    finalmente.

    Hasakura Sakuya, racchiusa nel suo metro e sessanta e seduta proprio di fronte a lui.
    Le gambe accavallate l'una sull'altra, il piede destro ad ondeggiare sinuoso nell'aria quasi ad incitare atti di spudorata venerazione, gli occhi intrisi di malizia ed ebbri per l'avvenuta vittoria, per la dimostrazione di forza subitaneamente scolpita nei corpi ancora fumanti dei nemici abbattuti.
    Un sorriso, splendente delle fiamme che tutt'attorno li avvolgevano, era dipinto sul suo volto di fata, contornato da quel caschetto di selvaggi capelli platinati, baluginanti del lucore rossastro e tremulo delle lingue di fuoco danzanti loro attorno.

    screen21

    - Sei venuto ad implorare il mio perdono Gabriel? -

    Laconica, la ragazza reclinò la testa verso la sua destra facendola ciondolare, mentre l'espressione sbarazzina da perfetta lolita le incorniciava l'ovale del viso in maniera perfetta, come in un quadro d'autore, un'opera d'arte malata e pregna di quel istintivo disturbo che l'anticonformismo che sprigionava portava con sé.
    Poi, evidentemente non saziata dalla propria performance dannatamente provocatoria, la gamba destra ciondolante ed accavallata sulla sinistra venne lentamente ed elegantemente alzata verso il Serpente, per poi - con gesto sensuale e perverso - essere diretta con la punta del piede verso il suo petto.

    screen20

    - Solo se mi adorerai potrò perdonarti e giocare ancora con te... -

    Gli occhi della fiamma che Tassadar aveva di fronte si strinsero a fessure, mentre le lingue di fuoco che imperavano nel mondo a loro circostante vi si rispecchiavano dentro, animandoli di un sinistro e torbido danzare di strali sanguigni.

    - Tanto nessuno ci sentirà per mooooolto tempo...
    Saremo soli per almeno due o tre ore. ♥ -


    Sicura di sé, dannatamente sensuale e decisa nel parlato, la cui voce suadente era quantomai priva d'incertezza alcuna.
    Le affermazioni di Sakuya erano l'assoluta verità.
    Mentre l'odore ferroso del cockpit - frammisto al sentore d'ossigeno puro pompato dal sistema d'aerazione - inondava le narici di Gabriel.
    Niente si aggirava nel raggio di trenta chilometri.
    L'afrore di giglio selvatico che il corpo algido di Hasakura emanava si spandea nell'aere, in modo fin troppo naturale e contraddittoriamente controverso per non dare risalto al disegno d'orrore dalle tinte assurdamente candide di quel fiore indomabile che aveva di fronte.
    Un orrore che Gabriel conosceva fin troppo bene.
    Lo stesso terribile aspetto che aveva il mostro insensibile che giacea silente e sopito dentro lui stesso.

    PoV - Gabriel Tassadar:

    Non badi minimamente a ciò che fanno i tuoi uomini.
    Non te ne importa nulla.
    Cammini, a lunghe falcate nel fango sporcandoti.
    No.
    Tu sei già sporco.
    Di un lordume profondo ed invisibile che solo tu potresti scorgere.
    Il lindo biancore della tua tuta lordato dal fango e dalle sterpaglie non è altro che la metafora di te stesso.
    E quando arrivi dinnanzi a lei la vedi.
    La medesima contraddizione.
    L'innocenza devastata dalle fiamme.
    La falena che danza impazzita a diretto contatto con il fuoco...
    che lentamente ne sta consumando le ali.



    Simbolo-tabella-spoiler
    Game-master
    Altro giro altro regalo! Post ispiratissimo che mi è sceso giù tutto d'un fiato ghgh XD
    Spero che ti sia piaciuto!
    Piccola nota: ho auto-concluso che camminavi incurante di ogni cosa fin dentro al cockpit fino ad interagire in privé con il personaggio di Sakuya.
    Ho volutamente omesso nel post ogni parte relativa all'esterno (e quindi agli altri personaggi) per ovvi motivi legati alla profondità dell'interazione che or ora ti coinvolge con il personaggio di Sakuya.
    Dimmi cosa fai che a seconda della tua risposta potrebbe esserci un time skip.
    Buon Post!

    - Cartina della Cambogia con punto di rifornimento

    - Cartina della Cambogia ingrandita e dettagliata

    - Cartina del posizionamento del gruppo

    Note ambientali:
    Tempo atmosferico: Soleggiato, temperatura circa 30° Centigradi
    Altitudine: 50 metri sul livello del mare
    Vento: Assente, qualche leggera folata di vento.
    Zona delle operazioni: Riva destra del fiume Mekong, poco più in là della città di Phnom Penh.















    Edited by - Temari - - 12/11/2012, 18:22
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