[MAIN QUEST] Deep Blue Sea

Dal profondo divora...

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  1. Kiba31
     
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    OT scusa il ritardo, prometto che d'ora in poi posterò con regolarità OT

    Jinko imprecò a sentire la voce degli uomini della Mirai.
    Branco di porci codardi.
    Sapeva benissimo che non era per gli ordini che non avanzavano. Se la facevano sotto dalla paura, quei buffoni.
    Chiuse il contatto radio con quegli uomini che la mandavano in bestia, mormorando tra sè.

    -bah, mandate una ragazza indifesa da sola, eh bravi, mi raccomando.-

    La voce di Dergam inoltre non la convinse. C'era qualcosa in quel suo "voglio continuare" che non le suonava a modo. Percepiva una paura camuffata da parte del sergente, e per un attimo fu tentata di prendere il Blade Angel, l'Alteisen e tornarsene alla base.
    Tuttavia era decisa a continuare, e completare la missione con successo: non voleva tornare alla base e fallire la sua prima missione sul campo operativo, inoltre voleva dare a Dergam una possibilità. Se non poteva fidarsi dei propri commilitoni, di chi poteva fidarsi?
    Inoltre il maltempo che stava sopraggiungendo non la metteva di buon umore.

    Usò il Blade Angel per uscire dall'acqua, e portarsi in aria con l'Alteisen.
    Seccata, preoccupata e leggermente alterata, Jinko attivò la radio con Dergam.
    -Sergente mi riceve? Ora se è proprio deciso a continuare, si comincerà la missione vera e propria. Sarà probabilmente molto pericolso, quindi faccia attenzione. Molta attenzione. Non sono in vena di riportare al comandante Vegea una targhetta di riconoscimento al suo posto, e non credo lo desideri nemmeno lei. Ora mi segua, avanzeremo verso la Mannan.-

    Jinko attese risposta da parte di Dergam e poi avviò i motori del Blade Angel, per partire verso l'ultima ubicazione nota della Mannan. Considerando le condizioni di quel cadavere, Jinko non era ottimista sulla sorte degli altri uomini, ma era decisa ad andare in fondo alla vicenda.
    La Mannan li aspettava, e non stava bene far attendere il destino.
     
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    P R E L U D E


    * Il viaggio fu relativamente breve, o forse fu l'attesa ad essere più breve del previsto... visto che per Jinko non passò nemmeno un istante a che lei e Dergam videro la Manhannan apparire all'orizzonte.
    Dietro di essa vi era un sole malato e tutt'intorno alla zona vi era una fosca nebbiolina raddensata, che la faceva apparire più come un relitto abbandonato che una struttura in pieno e normale funzionamento.

    image

    Alta oltre i 600 metri, la struttura ferrosa si presentava agli occhi dei soldati come un unico monolitico blocco di ferro puntuto... svettante per tutta la sua vertiginosa altezza quasi fino a toccare le nubi temporalesche che - basse - iniziarono a regalare ai commilitoni la possibilità di intravedere i primi fulmini.
    Il figlio del mare, colosso d'incredibile possanza, imperava sui due Irregulars nella sua spettrale quanto macabra condizione visiva.
    A terra - o per meglio dire sull'acqua - vi era una petroliera ancorata al piccolo molo di attracco sul lato ovest. An Sguabair nan Tuinn (Spazza Onde), il mitologico nome riportato sulla fiancata della nave ancora collegata ai pesanti tubi per il caricamento del greggio all'interno delle cisterne.
    Stando ai dati forniti dalla base e scaricati sul computer di bordo dei loro mezzi, la struttura dispone di diversi piani.
    Il primo - e più facile da raggiungere - di questi é il piano superiore, che é dotato di un piccolo pianale d'atterraggio per mezzi a spinta vettoriale, quindi anche per macchine umanoidi non più alte di 50/70 metri.
    La struttura sembrava deserta, Dergam non proferiva parola, e quest'assenza di comunicazione - unita al reverenziale silenzio della zona - diedero a Jinko di stare viaggiando non verso una missione di salvataggio, ma verso un vero e proprio biglietto di sola andata verso le porte dell'inferno. *



    per Jinko Kotetsu:

    Le mette impressione. Facile ed intuitivo lo stato d'animo che la scena comunica. Tensione, timore ed inquietudine... nonostante la ragazza ne abbia viste tante non si può dire che questa scena non sia impressionante. Il colosso di oltre seicento metri d'altezza, per 400/500 di larghezza regala alla ragazza una sensazione di reverenziale timore, quasi come fosse di fronte ad un sovrano, il sovrano del mare.
    Ren non le da segni di vita, mentre l'Alteisen procede alla sua destra in formazione scaglionata, ciò le da ancora più inquietudine.
    Cosa fare? Non ci sono segni di vita a vista.
    Mentre il piano superiore sembra completamente deserto.
    Quindi sicuro per un'eventuale esplorazione.
    Gli ordini sono chiari: se ci sono sopravvissuti, bisogna salvarli.



    Game Master:
    ]N.o.t.e.s.[_
    1: Il figlio del mare: Manannan Mac Lir nella mitologia irlandese era il dio del mare. Con "il figlio del mare" si intende Manannan, proprio la stazione petrolifera che prende il nome da quest'entità mitologica.
    2: An Sguabair nan Tuinn: Questo nome é il nome di uno dei doni che fu fatto a Manannan, ovvero una nave che naviga senza vele. Questo nome é riportato sulla fiancata sinistra della petroliera che si trova sul lato ovest della stazione.

    ]O.t.h.e.r. f.i.l.e.s.[_
    Cartina del primo piano superiore della stazione petrolifera[+]


    ]C.o.m.m.e.n.t.s.[_
    Kiba, rendi più visibili eventuali OT o comunicazioni che non c'entrano niente con il post utilizzando gli appositi tag "spoiler" o "quote", altrimenti si mischiano troppo con lo scritto.
    Detto questo, ti auguro buon proseguimento ^__-

    EDIT: ora tutti i link sono funzionanti.




    Edited by ryuvegea - 18/12/2009, 15:50
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  3. Kiba31
     
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    Jinko vide finalmente stagliarsi all'orizzonte la stazione petrolifera.
    Apparve dalla nebbia, come un fantasma che appare dal nulla terrorizzando i presenti.
    La totale mancanza di suoni dell'ambiente, unita al silenzio radio di Dergam, non faceva che aumentare la tensione di Jinko.
    Jinko azionò i sensori a lungo raggio, in cerca di forme di vita.
    Nulla. Non un singolo insetto si muoveva nell'area, non un singolo pesce nuotava nelle acque attorno alla stazione petrolifera.
    Pure la vita naturale fuggiva quel luogo desolato.
    La morte permeava quel luogo come solo l'Inferno sa.
    Almeno l'area sembrava pulita.
    Jinko attivò il canale radio con Dergam.
    -Dergam, stiamo per arrivare sul ponte di atterraggio della stazione petrolifera. I sensori non rilevano nulla, e ora procederemo con un'esplorazione del primo piano. Io scendo, cercando indizi su cosa sia successo. Tu resta qui a fare da copertura. Il mio casco è dotato di radio, così possiamo rimanere in contatto. Occhi aperti.-
    Il Blade Angel atterrò sulla stazione petrolifera. Una volta atterrato l'alteisen, Jinko indossò il casco da pilotaggio, chiudendo la maschera respiratoria. Non sapeva se ci fossero stati gas venefici nell'area, e non aveva molta voglia di scoprirlo. Dopo aver sigillato il casco, controllò la carica della sua pistola a raggi e mise il Blade Angel in stand-by. Poi aprì la cabina di pilotaggio, e scese a terra.
    Iniziò a muoversi sul ponte di atterraggio, con la pistola alla mano.
    Era guardinga, timorosa di ciò che avrebbe trovato, o avrebbe potuto trovare.
    -Dergam mi ricevi? Qua l'area sembra pulita. Procedo con l'esplorazione dell'archivio.-
    Jinko andò avanti, superando il ponte di atterraggio, arrivando alla porta che lo collegava con l'area edificata contenente gli uffici e gli archivi. Si mise di spalle contro il muro accanto porta, e lentamente, con la mano sinistra, girò il pomello della porta. Nella mano destra impugnava la pistola, pronta a sparare. Non sapeva cosa avrebbe trovato, e la precauzione non era mai troppa. Sperava solo che Dergam non commettesse qualche sciocchezza, o poteva compromettere l'esito della missione, e con ogni probabilità, anche la loro vita...

    Edited by Kiba31 - 18/2/2010, 17:08
     
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    * Il ponte di volo era lungo, ma una volta che Jinko fu arrivata innanzi all'apertura blindata dello stabile - in cui stava per entrare - essa si aprì in automatico.
    Attraverso l'apertura una ventata di aria molto calda la investì, assieme ad un orrendo puzzo di carne bruciata e sangue.

    L'oscurità imperava su tutto e solo poche sporadiche luci - riflesse da chissà dove - sapevano illuminare il lungo corridoio che separava la ragazza dalla zona degli archivi a cui era diretta.
    Non c'era nessuno, non un'anima viva in quel luogo, solo un inquietante olezzo di putrefazione e morte ad appestare l'aria che sapeva di chiuso.
    Ma la cosa peggiore, la cosa che davvero creava raccapriccio, erano le scie di sangue che - rappreso e parzialmente coagulato - appestavano pavimento, pareti e soffitto in maniera del tutto irregolare.

    Il corridoio si presentava semplice: lungo una ventina di metri era piastrellato di metallo al suolo come alle pareti, per una realizzazione banalmente prefabbricata che faceva evincere la natura dello stabile, mentre il soffitto - leggermente arcuato - una volta doveva dar spazio a dei filari di neon probabilmente adibiti all'illuminazione della zona, oramai solo un ricordo.
    Vecchi termosifoni probabilmente adibiti al riscaldamento dello stabile giacevano sul lato destro del corridoio di tanto in tanto, mentre al fondo del cunicolo Jinko poté - con sommo ribrezzo - notare qualcosa dell'ombra:
    una forma umana.

    Era seminascosta dall'oscurità e giaceva seduta come una bambola i cui fili erano stati recisi.
    Era al suolo, poggiata di schiena contro la parete che probabilmente delimitava - alla fine del camminamento - un probabile bivio.
    Facendo attenzione Jinko poté scorgere anche un'ulteriore diramazione di strade, immediatamente sulla propria destra e sulla propria sinistra, proprio come indicato nella mappa.

    C'era ancora da chiedersi: chi o cosa mai aveva gettato tutto quel sangue su pavimento, sulle pareti e sul soffitto? E quella forma umanoide che giaceva al suolo seduta davanti a lei... era un uomo?
    Una donna?
    Era vivo?
    Era viva?

    La vera missione era appena iniziata.
    E dei cattivi... ancora nessuna traccia. *


    per Jinko Kotetsu:

    Morte, sangue ed un puzzo incredibile avvolgono la figura di Jinko che - una volta entrata all'interno della porta blindata che la separava dall'interno dell'edificio - si trova davanti ad uno scempio disumano.
    Chi mai ha operato tutto ciò, una domanda importante a cui dare risposta.
    Per contro, Dergam le atterra di seguito, ma non sembra rispondere ai suoi ordini. Jinko però é troppo presa da ciò che ha davanti per potersene accorgere.



    Game Master:
    ]N.o.t.e.s.[_
    N/A

    ]O.t.h.e.r. f.i.l.e.s.[_
    Cartina del primo piano superiore della stazione petrolifera[+]


    ]C.o.m.m.e.n.t.s.[_
    Diamo il via alla seconda fase della missione *__*





    Edited by ryuvegea - 22/2/2010, 22:38
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  5. Kiba31
     
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    Quando Jinko si avvicinò alla porta, rimase sorpresa dal fatto che la porta si aprì automaticamente con uno scatto.
    Una volta aperto, Jinko faticò a trattenere un conato di vomito, causato dalla sorpresa dell'odore di carne bruciata e sangue.
    Ricontrollò la chiusura ermetica del casco, attivando i filtri per l'aria. Almeno l'odore non sarebbe stato un problema, e voleva evitare spiacevoli gas tossici.
    Si immaginava una scena quasi apocalittica, ma lo spettacolo che le si parò dinanzi andava oltre ogni peggiore aspettativa. Il corridoio buio, male illuminato da lampade malunzionanti, e scie di sangue semirappreso sul pavimento e sulle pareti. Jinko iniziò, con cautela e con un brivido lungo la schiena, ad avanzare nel corridoio. Con la mano destra teneva salda la pistola, temendo che chiunque o qualnuque cosa avesse commesso quel macello fosse ancora nei paraggi.
    Avanzando nelle tenebre, dopo un po' potè scorgere una cosa che a primo avviso non potè ricnoscere, ma dopo pochi istanti scatenò l'orrore nel corpo della pilota.
    Se non fosse stata abituata a simili scene viste durante la guerra, sarebbe già con ogni probabilità scappata e tornata alla base, abbandonando la missione.
    Un corpo informe, abbandonatò a se stesso, giaceva in terra, appoggiato alla parete del bivio.
    Jinko si avvicinò e si chinò, visionando meglio il corpo umano che aveva dinanzi. Se era ancora vivo, era sua priorità portarlo in salvo. Se era già passato nella terra dei più, voleva almeno cercare di scoprire qualche informazione utile su quanto accaduto.
    Attivò la radio, e si mise in contatto con Dergam.
    -Sergente? Ho trovato un corpo, possibile superstite. Procedo con l'analisi fisiologica. Lei faccia un'analisi dell'area controllando qualunque movimento sospetto. Mi avvisi nel caso rilevasse niente che non sia IO, mi sono spiegata? E si prepari ad intervenire nel caso richieda supporto.-
    Mentre diceva queste parole, Jinko non poteva non sentirsi preoccupata. Temeva che Dergam avrebbe potuto commettere qualche sciocchezza, considerando il suo stato emotivo, ma era l'unica persona di cui poteva fidarsi al momento.
    Poi si chinò, e con la mano sinistra tastò il collo del corpo, cercando di sentire il battito cardiaco, e prestare eventualmente soccorso.
     
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    C H A P T E R 2

    * Era agghiacciante.
    Jinko non si era nemmeno accorta - avvicinandosi - che quell'uomo era letteralmente disciolto.
    Si accorse solo ponendo le sue dita sulla sua gola - affondandovi dentro penetrando fino alla carotide - che era inevitabilmente morto, venendo poi ad osservare lo scempio che era il suo corpo:
    La sua tuta da lavoro, una volta probabilmente azzurra, era fusa con la sua carne, che ora aveva toni biancastri come quella di un pollo ben cotto.
    Di sangue quasi nemmeno l'ombra, tutto esploso, letteralmente, inevitabilmente, da numerose escrescenze e tumefazioni simili a bolle, che erano cresciute sul suo corpo come per una qualche reazione chimica avvenuta - probabilmente - all'interno del suo corpo.
    Era disgustoso.
    La sua mano destra, l'unica che ancora possedeva visto che l'altra risultava mancante - probabilmente esplosa anch'essa - aveva disegnato col sangue delle sue dita, attraverso le unghie squarciate, un ultimo grido disperato.

    image



    Il suo viso - e quello la ragazza poté vederlo ancora meglio - era ormai solo un teschio su cui era appoggiata una maschera di pelle.
    I muscoli erano divenuti un liquame denso e bianco simile alla colla, e si erano sciolti colando al suolo come per effetto di una qualche forma di calore.
    Cosa mai aveva potuto ridurre così un uomo?
    Jinko si poté sorprendere nuovamente nell'abituarsi all'oscurità del luogo...
    che tutt'intorno fosse pieno di cadaveri del tutto simili a quello che aveva appena trovato.
    Addosso nulla di rilevante, o di utile: tutto disciolto.
    Ma che diamine era successo?
    Le ipotesi stavano tutte alla ragazza.
    Da Dergam comunque... nessuna risposta.
    Solo un suono gracchiante dovuto ad un pesantissimo e fastidiosissimo disturbo alle comunicazioni, divenute impossibili. *


    per Jinko Kotetsu:

    Jinko vede le condizioni del cadavere comprendendo della sua morte infilando letteralmente le sue dita nella carne disciolta che - al tatto - ha la consistenza di un denso budino di carne.
    Il resto é ancor più agghiacciante: cadaveri, disposti tutt'intorno al luogo del reperimento, e adesso ci si mette anche un pesantissimo disturbo delle comunicazioni.
    Che fare? Dergam starà bene?



    Game Master:
    ]N.o.t.e.s.[_
    Cadaveri scoperti
    Cadaveri non ancora visionati

    ]O.t.h.e.r. f.i.l.e.s.[_
    Cartina del primo piano superiore della stazione petrolifera[+]


    ]C.o.m.m.e.n.t.s.[_
    Aggiornata la mappa con la posizione dei cadaveri che Jinko trova nell'oscurità.



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  7. Kiba31
     
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    Jinko rimase esterefatta e atterrita da ciò che sentì quando appoggiò le proprie dita sulla carotide del malcapitato. Non sentì alcuna resitenza, e le sue dita affondarono in quello che a primo impatto le parve un budino gelatinoso di carne. Ritrasse immediatamente la mano, e la scrollò in terra. Guardò meglio il cadavere, e notò che era praticamente semiliquefatto. Deceduto, senza dubbio. Non erano condizioni che permettevano la vita quelle. Jinko rimase amareggiata. Si chiese da quanto quell'uomo(?) fosse morto, e se avessero fatto più in fretta, forse avrebbero potuto salvarlo. Guardandosi attorno, vide altri cadaveri, che a prima vista versavano nelle stesse pietose condizioni.
    Riabassando lo sguardo, notò con orrore una richiesta d'aiuto, scritta col sangue del poveraccio che aveva esaminato.

    -ma che...?-

    Jinko si guardò intorno, e ricontrollò la mappa dell'edificio. Si alzò, e si diresse verso gli archivi. Doveva scoprire che era successo, e poi andarsene di corsa. Quel posto le piaceva sempre meno.
    Si alzò, e si diresse verso sinistra, per arrivare davanti alla porta dell'archivio.
    Attivò la radio, per mettersi in comunicazione con Dergam.

    -Sergente, com'è la situazione là fuori? Mi sto accingendo ad entrare nell'archivio della piattaforma. Dergam, mi riceve?-

    Solo rumori statici. La radio non funzionava.
    Jinko imprecò. Era lì sulla porta, isolata dal suo collega. Era indecisa sul da farsi. Avrebbe dovuto entrare nell'archivio, ma il silenzio radio dal suo sottoposto la preoccupava non poco.
    Sia per sè, che per Dergam. Separati potevano essere vulnerabili, specialmente Dergam.
    Jinko era lì, indecisa sul da farsi, davanti alla porta dell'archivio. Sola.
    Circondata da cadaveri e dal fetore di morte. Aveva la mano appena un paio di centimetri dalla maniglia.
    Trasse un respiro profondo.
    Decise di aprire la porta.
    Dergam era pur sempre un sergente, non una recluta alle prime armi.
    Ed entrò nell'archivio.
     
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    C H A P T E R 3

    * Entrò nell'archivio attraverso la porta che si aprì in automatico alla pressione della maniglia.
    L'anta - automaticamente - shiftò sulla destra incassandosi nella parete con uno sbuffo di vapore, mentre - una volta all'interno - il fievole rumore delle strumentazioni scemava e cresceva ritmicamente al buio.
    Si vedeva poco o niente all'interno della stanza e - per quanto Jinko fosse preparata al peggio - rimase allibita da quanto quel luogo fosse assurdamente sterile.

    image


    La stanza, che non superava i 10 metri quadri, era composta da un lastricato metallico al suolo a fare da pavimento, mentre ai lati, le pareti erano identiche a quelle del resto della struttura, in puro stile prefabbricato.
    La strumentazione invece - vero oggetto d'attenzione all'interno della stanza - era composta da due filari di calcolatori elettronici dotati di nastri ottico-sensibili con interfaccia di memorizzazione laser*, strumenti alquanto vecchiotti per una buona manutenzione, ma comunque funzionali.
    Rispettivamente erano disposti uno a destra e l'altro a sinistra, riempiendo i lati a tutta parete; nel centro - contemporaneamente - v'era il fulcro del sistema di archiviazione della struttura: una console di controllo dotata di sedia che era composta da un tavolo a scrivania in metallo con annessi tastiera e monitor a cristalli liquidi per la visualizzazione delle immagini.
    Al momento i sistemi erano in stand-by con il case dell'elaboratore la cui spia di funzionamento verde chiaro lampeggiava silenziosa (segno ineluttabile quello che gli hard disk erano funzionanti) mentre lo schermo era nero, probabilmente in stato di risparmio energetico.

    L'illuminazione era completamente assente - anche lì i neon erano esplosi, i cui vetri erano sparsi a terra - mentre niente che non fosse fatto di metallo era presente in stanza.
    Solo una cosa dava apparentemente nell'occhio:
    il colore del pavimento, assai più scuro di quello presente nel corridoio.
    Il dettaglio stupidissimo che fece atterrire Jinko all'interno di questa così assurdamente sterile visione fu un altro:
    il pavimento, scuro e di diverso colore, era non solo rossastro, ma era colorato in quel modo a causa delle sagome che vi erano disegnate sopra:
    sagome umane, dovute, in parte, alla liofilizzazione dei tessuti nonché dei fluidi, aventi come caratteristica quella di assumere una cromia vagamente ocra, segno che il sangue e la pelle si erano fusi polverizzandosi, a causa di qualche strano fenomeno che aveva influito sulla loro composizione molecolare.
    La stanza non era vuota, anzi, era solamente piena di anime estinte vaporizzatesi a causa del misterioso alone di morte lì presente.

    Ma qualcosa decise di disturbare l'esame di Jinko:
    una voce. *

    - Sergente Kotetsu! Sergente Kotetsu! Ci sono cadaveri ovunq-...! -


    C R A S H!


    Jinko fece appena in tempo a percepire la voce di Dergam avvicinarsi ed entrare in stanza che - per chissà quale ragione - il pavimento sotto ai loro piedi crollò, facendo finire entrambi al piano di sotto.

    Svennero, entrambi, per un tempo indeterminabile.

    Una volta che il bel sergente riprese i sensi potè vedere lo spettacolo che si stagliava davanti ai suoi occhi.

    image


    L'ennesimo corridoio, ripieno di una vagonata inenarrabile si sangue, ai cui lati v'erano affissi armadietti in vetroresina attraverso i quali poteva vedere estintori ed altri strumenti per il pronto intervento.
    Dergam, svenuto anch'egli, era crollato con lei in quel piano.
    L'aveva raggiunta disobbedendo agli ordini, perché?
    Pian piano il ragazzo riprese conoscenza, massaggiandosi la spalla sinistra, probabilmente dolorante a causa della caduta.
    Anche Jinko poteva sentirsi dolorante, un pò ovunque, ma nulla di estremamente serio.
    Il pavimento sotto ai suoi piedi era crollato sgretolandosi come per effetto di un'istantanea corrosione, ed ora dov'erano finiti?
    Il corridoio - anch'esso buio - che aveva davanti ai suoi occhi non presagiva nulla di buono.
    Ma sopratutto: come avrebbero fatto ora a tornare indietro senza una cartina del luogo?

    per Jinko Kotetsu:

    Purtroppo Jinko non ha potuto consultare l'archivio, dove probabilmente avrebbe trovato informazioni al riguardo della situazione. I sistemi erano ancora attivi quindi ciò é sintomatico che c'é ancora energia all'interno della stazione, ma dove? E quali sistemi funzionano?
    L'esame della stanza porta alla luce altri ed ulteriori dettagli di morte, questa volta per vaporizzazione e liofilizzazione dei tessuti umani dei 3, forse 4, occupanti della stanza, i quali - decomponendosi - hanno lasciato al suolo un alone di polvere cremisi.
    Nel frattempo Dergam fa la sua comparsa sulla scena e, purtroppo, entrando in stanza fa crollare il pavimento causando la loro caduta al piano direttamente inferiore.
    Dove si trovano adesso?
    Jinko non ne ha idea, e non sa nemmeno perché Dergam l'ha inseguita abbandonando la propria postazione di controllo all'esterno.
    La situazione sta peggiorando, e Jinko non sa come tornare indietro.
    La strada dietro di se é sbarrata dal crollo delle macerie, l'unica cosa che può fare é seguire il corridoio che - macabro - si staglia davanti ai suoi occhi. Cosa l'aspetterà? E dove diamine é questo fantomatico nemico da combattere!? Il fatto che fino ad adesso abbiano combattuto un avversario invisibile la mette infinitamente sotto pressione.



    Game Master:
    ]N.o.t.e.s.[_
    Cadaveri scoperti
    Cadaveri non ancora visionati
    * La zona del crollo del pavimento é segnata con un buco nero di sezione irregolare.

    ]O.t.h.e.r. f.i.l.e.s.[_
    Cartina del primo piano superiore della stazione petrolifera[+]
    Cartina del piano terra della stazione petrolifera[+]


    ]C.o.m.m.e.n.t.s.[_
    (*)Nastri ottico-sensibili con interfaccia di memorizzazione laser: sistema di memorizzazione utilizzato circa dieci anni prima della datazione corrente, un complesso di nastri fisici a memorizzazione ottica scritti e sovrascritti costantemente da un lettore ottico.

    Aggiornata la mappa del primo piano superiore ed aggiunta la mappa del piano terra.





    Edited by ryuvegea - 17/3/2010, 07:34
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    Jinko rimase stupita dalla pulizia della stanza. Si aspettava nondimeno di rinvenire dei cadaveri come quelli in corridoio, invece nulla.
    Macchinari di memorizzazione, vecchi per quel luogo, la lasciarono un attimo perplessa, tuttavia funzionavano ancora.

    -Proprio quel che cer...-

    Non terminò la frase, poichè abbassò un attimo lo sguardo e notò la colorazione differente del pavimento rispetto alle pareti. Osservando meglio, riconobbe sagome, all'apparenza di corpi umani, di una colorazione ocra-rossastra, che Jinko riconobbe come risultato della liofilizzazione di tessuti umani. Che diavolo era successo in quel luogo?
    Cadaveri semiciolti, altri liofilizzati. Quale demonio era penetrato in quei corridoi?

    Mentre Jinko era assorta nei suoi pensieri, sentì una voce alle sue spalle.

    CITAZIONE
    - Sergente Kotetsu! Sergente Kotetsu! Ci sono cadaveri ovunq-...! -

    Jinko vi riconobbe Dergam, ma non fece in tempo a voltarsi che udì un tonfo sordo, e il pavimento cederle sotto ai piedi.
    Poi tutto si fece buio.
    Quando Jinko riaprì gli occhi, era stesa a terra, a pochi passi di distanza da Dergam. Sentiva dolore ovunque, ma non gli sembrava di avere fratture o stiramenti muscolari. Si tirò, a fatica, in piedi, e si avvicinò al sergente Dergam che stava riprendendo conoscenza anch'egli.

    -Razza di stupido! Che diavolo ci fai qua? Ti avevo ordinato ESPLICITAMENTE di restare a fare sorveglianza fuori e avvisarmi nel caso fosse successo qualcosa di strano! Ora hai una motivazione valida, o mi devo veder costretta a far rapporto una volta tornati alla base, eh?-

    Le parole di Jinko erano dure. Il sergente dalla pelle scura era furioso. Aveva dato un ordine diretto, mirato alla semplice sopravvivenza della squadra, ad un suo sottoposto, e questi vi aveva disobbedito. Tuttavia nelle parole di Jinko vi si scorgeva anche una speranza propria della ragazza, ovvero quelle di tornare a far rapporto alla base, e non morire in quel luogo.
    Jinko si guardò intorno, e vide di trovarsi in un corridoio, ancor più carico di sangue rappreso sulle pareti e sul pavimento, oltre a numerosi armadietti di vetroresina con estintori e strumenti del prontosoccorso. La mancanza di cadaveri non sapeva se interpretarla un bene o male. Tuttavia la spropositata quantità di sangue non le faceva presagire nulla di buono. Guardò Dergam con fare duro.

    -Bene ora siamo qui, che facciamo? Io a questo punto sarei quasi tentata di trovare le scale che portino al piano superiore, tornare alla piattaforma e tornarcene alla base. Non ho proprio voglia di avere un cadavere sulla coscenza, mio o tuo, alla mia prima missione operativa. E ancora non hai risposto alla mia domanda.-

    Jinko stava provando un brivido lungo alla schiena. L'attraversò un pensiero che cercò di scacciare subito dalla mente. E se Dergam non avesse disobbedito agli ordini? Se fosse giunto per avvisarla di qualche anomalia, come gli aveva ordinato?
     
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    * Jinko era giustamente furiosa.
    CITAZIONE
    -Razza di stupido! Che diavolo ci fai qua? Ti avevo ordinato ESPLICITAMENTE di restare a fare sorveglianza fuori e avvisarmi nel caso fosse successo qualcosa di strano! Ora hai una motivazione valida, o mi devo veder costretta a far rapporto una volta tornati alla base, eh?-

    Dergam aveva degli ordini precisi, perché non li aveva rispettati?
    La frustrazione si impadronì della ragazza che gli vomitò addosso una sentenza che all'apparenza non lasciava scampo.
    L'ambiente era silenzioso e la voce di Jinko - stizzita oltremodo a causa del comportamento del compagno - echeggiava leggermente nel corridoio in cui erano.
    Dergam per contro, intontito e leggermente confuso dalla caduta, si rimise in piedi, e massaggiandosi costantemente la spalla contusa cercò di rispondere al sergente, a cui tentò di spiegare al meglio la situazione prima che ella potesse fraintendere il suo comportamento, ma la bella pilota sua capo-missione lo incalzò nuovamente con parole dure e prive di via di scampo...
    CITAZIONE
    -Bene ora siamo qui, che facciamo? Io a questo punto sarei quasi tentata di trovare le scale che portino al piano superiore, tornare alla piattaforma e tornarcene alla base. Non ho proprio voglia di avere un cadavere sulla coscenza, mio o tuo, alla mia prima missione operativa. E ancora non hai risposto alla mia domanda.-

    A ciò Dergam corse ai ripari cercando - con sguardo stretto probabilmente per il dolore - di darle una spiegazione... *

    - Sergente! Io ho visto che le comunicazioni erano saltate, non avevo sue notizie da un pò e nonostante mi avesse detto di permanere all'esterno ho pensato che le fosse successo qualcosa! -


    * Il Dergam accampò scuse, anche se dalla sua parte poteva dirsi che dicesse il vero: Jinko era letteralmente sparita dai sensori una volta entrata all'interno della struttura e la radio aveva iniziato a gracchiare manco fosse stata messa a funzionare all'interno di un bicchiere d'acqua. Il Sergente poi continuò. *

    - Sono venuto a cercarla pensando che fosse stata attaccata o rapita da chi ha organizzato questo... -


    * Cercò una parola per definire lo scempio che aveva visto, poi ripensandoci, parve inorridito dalla situazione e proseguì il discorso per tutt'altra strada. *

    - ODDIO! ha visto i cadaveri! Sono tantissimi! e sembrano pure morti per cause assurde! Cosa mai potrà averli uccisi? -


    * Il tono concitato di Dergam fu interrotto da una parola. *

    - BAKAMONO*! -


    * Qualcuno - una voce femminile e parecchio dura che Dergam pensava di aver già sentito - espresse il proprio parere negativo su qualcun'altro di ignoto.
    Quello "Stupido!", semi-urlato con rabbia e stizza, rimbombò per il corridoio facendo venire a Dergam la stupidissima idea di correre in avanti per primo, lasciando un poco indietro il bel sergente, che rimase per qualche istante sola con i suoi pensieri e con quella voce di donna nella testa.
    Nel frattempo, contemplando l'avventatezza di Dergam, Jinko scoprì qualcosa che la lasciò inebetita.
    Non solo v'erano segni di vita, ma in fondo al corridoio vi erano inaspettatamente due porte da cui istantaneamente avevano iniziato a sprigionarsi delle radiazioni luminose.
    In altre parole vi erano delle luci.
    image

    Le due porte a vetri apparivano lontane ma ottimamente illuminate - come anche quella parte di corridoio i cui neon presero istantaneamente a funzionare - e Jinko poté pensare unicamente a due cose:
    o nemici, oppure qualche sopravvissuto!

    Ma Dergam, aveva pensato ad entrambe le eventualità? *

    per Jinko Kotetsu:

    Jinko ascolta le parole di Dergam quando ad un tratto sente una voce femminile urlare uno "STUPIDO!" vedendo poi partire in quarta Dergam verso una luce che appare da due porte a vetri lontane.
    Dergam nel suo discorso sembra dire il vero, ma non avrebbe dovuto partire senza prima dirle qualcosa!
    Specialmente visto che Jinko non sa se si tratta di amici o nemici.
    Ed é maggiormente propensa ad impensierirsi su quest'ultima eventualità... a differenza del suo compagno alquanto avventato.



    Game Master:
    ]N.o.t.e.s.[_
    Cadaveri scoperti
    Cadaveri non ancora visionati
    * La zona del crollo del pavimento é segnata con un buco nero di sezione irregolare.

    ]O.t.h.e.r. f.i.l.e.s.[_
    Cartina del primo piano superiore della stazione petrolifera[+]
    Cartina del piano terra della stazione petrolifera[+]


    ]C.o.m.m.e.n.t.s.[_
    (*) Bakamono: "Stupido" in giapponese.

    Aggiornata cartina Piano Terra.





    Edited by - Temari - - 10/5/2010, 20:00
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  11. Kiba31
     
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    Jinko ascoltò le scuse del sergente. Il mostrarsi preoccupato per lei la fece sbollire, non poteva essere arrabbiata perchè si era preoccupato per la di lei incolumità.

    -Va bene. Comunque non sottovalutarmi, ce ne vuole a rapirmi.
    Per questa volta lascerò correre, d'accordo?-

    Jinko cercò di mantenere un minimo accenno di autorità, ma non era più arrabbiata con Dergam. Poverino, gli faceva pietà, spaventato com'era. Poi l'urlo di Dergam la fece tornare al suo stato normale.

    -Sì che li ho visti i cadaveri. Li ho anche esaminati. Sembrano come sciolti dall'interno, ma non sono riuscita a capire cosa possa aver causato un simile risultato. A questo punto direi che la cosa migliore sia cercare un'uscita e andarcene da questo pos...-

    Una parola, una voce riecheggiò nel corridoio, che fece trasalire sia Jinko che Dergam. Quest'ultimo, dopo averla udita, ignorò completamente Jinko e corse verso il fondo del corridoio, dove Jinko scorse delle luci.
    Jinko si morse il labbro.
    -Idiota...-
    Si alzò, e corse dietro a Dergam.
    Doveva recuperarlo il prima possibile, e possibilmente illeso.
    Mentre correva, un pensiero attraverò la mente.
    Quella voce, non se l'era immaginata.
    Era reale.
    Possibile?
    Chi, o cosa, era ancora in vita in quel luogo pieno solo di morte e desolazione?
    Come mai c'erano delle luci accese, e perchè si erano accese in quel momento?
    Troppe domande, troppo inquietanti da pensarci al momento, ma che molto probabilmente avrebbero trovato risposta anche troppo presto.
     
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    C H A P T E R 5

    * Dergam non la aspettò minimamente, non si fece carico di alcuna preoccupazione al riguardo, si soffermò sulla porta a vetri proprio in bella vista - sicuramente ansioso di farsi ammazzare - e poi penetrò facendo aprire la porta a soffietto che aveva innanzi.
    Ma era impazzito o cosa!?
    Poi quando Jinko arrivò alla soglia, concitata e quantomai stranita per l'assurdo comportamento del giovane... iniziò finalmente a capirci qualcosa. *

    image

    - COOOOOSAAAA!?!? Dergam!?
    E tu che diavolo ci fai qui!? ...Ora pure negli Irregulars! -


    - Gaaaah!!! E-Ecco I-I-Io!?... GAAAAAAH!!! -


    * La stanza appariva ben illuminata e rettangolare, con un computer di rilevamento ed un grosso schermo sulla parete alla destra dell'entrata da cui Jinko ora poteva vedere l'interno. Dal pavimento bianco come le pareti, la stanza inaspettatamente conteneva ben tre persone oltre Dergam, tutte e tre vestite con l'uniforme dell'EFA (Earth Federation Army), un corpo speciale alle dirette dipendenze della Federazione Terrestre...
    Tra questi, Jinko potè riconoscere la famosa Katina Tarask, leader della famigerata Octopus Squad (altrimenti detta Octo Squad) che probabilmente era quella che si trovava ora innanzi.
    La donna, accompagnata da altri due compagni, stava semi-strozzando Dergam tenendolo per il colletto della tuta, con fare molto arrabbiato ma anche preoccupato, come se si fossero conosciuti da molto tempo.
    Bionda e dagli occhi eterocromatici (destro rosso e sinistro verde) lei era vestita completamente da una tuta color porpora dalle spalline argentate (causa la sua mania smodata per il rosso) mentre gli altri due sembravano avere una divisa normalissima, ma tutti e tre dotati immancabilmente di casco...
    L'uomo all'immediata destra di Katina (un tipo dall'aria anonima dai capelli e dagli occhi scuri) sospirò guardando al cielo esprimendosi con tono rassegnato... *

    image

    - Lo sapevo io che il Capitano lo avrebbe fatto...
    La situazione pare peggiorare di minuto in minuto... -

    * A quanto pareva era impossibile fermare la Tarask se aveva intenzione di torturare una sua vecchia conoscenza...
    Ed a seguire parlò anche il terzo membro della squadra, un ragazzo dai capelli neri e dagli occhi violacei, che al di sotto del casco sembrava portare una verde bandana ad avvolgere la fronte... *

    image

    - Ma tu pensa... abbiamo altre visite! Che pupa! -


    * Ovviamente il commento era rivolto a Jinko, che nel mentre era sopraggiunta...
    Ma quando Dergam sembrava avere la schiuma alla bocca, Katina zittì il proprio sottoposto sciupa femmine con un'espressione altrettanto poco garbata... *

    - Taci Shin! Razza di imbecille!
    E' colpa tua e della tua brillante idea di accendere quelle stramaledette luci se adesso siamo diventati delle stramaledette lampadine in questo stramaledetto posto! -



    * Lasciò cadere Dergam rantolante per terra...
    Quindi si avvicinò a Jinko, ignorando l'espressione rassegnata e colpevole del tizio con la bandana (che a quanto pareva si chiamava Shin) e le preoccupazioni di quello dall'aria anonima... *

    - Ehi tu! Anche tu sei degli Irregulars... Dì un pò, ma sei forse impazzita a girartene con una tuta del genere quando in giro c'é una così pesante emanazione di radiazioni!? -



    * Katina parve prima sorpresa e poi leggermente spaventata per il vestiario di Jinko... RADIAZIONI!? Se era davvero così... allora era stata sotto la loro esposizione tutto il tempo! Ciò a causa delle fessure contenute nella tuta che esponevano agli agenti esterni direttamente la sua pelle!
    Ma perché non si sentiva male?
    E sopratutto... perché Dergam conosceva la tanto famigerata Squadra Octopus, e perché erano anche loro lì!? *


    per Jinko Kotetsu:

    Tutto ciò ha del ridicolo...
    Prima Jinko vede Dergam andare verso morte certa facendosi venire quasi un colpo, poi persino lo vede venir preso per il colletto e scosso da una sua vecchia conoscenza...
    Tutto ciò é assurdo. Beh, ma almeno non é morto!
    Ma la cosa più incredibile é ciò che ne é seguito...
    Perché mai la Squadra Octopus - che Jinko sa essere stata una delle migliori in campo durante la guerra contro gli alieni Aerogator di 4 anni prima - si trova ora sulla Manannan?
    E se veramente c'é un pericolo radioattivo ora si spiegano le morti incredibilmente macabre dei civili della stazione petrolifera!
    Solo... perché lei non si sta sentendo male?



    Game Master:
    ]N.o.t.e.s.[_
    Cadaveri scoperti
    Cadaveri non ancora visionati
    * La zona del crollo del pavimento é segnata con un buco nero di sezione irregolare.

    ]O.t.h.e.r. f.i.l.e.s.[_
    Cartina del primo piano superiore della stazione petrolifera[+]
    Cartina del piano terra della stazione petrolifera[+]
    Katina Tarask [+]
    Russel Bagman [+]
    Tasuku Shinguji [+]


    ]C.o.m.m.e.n.t.s.[_
    Aggiunte le immagini degli NPC di Katina, Russel e Shin.
    Ecco il nuovo capitolo della Main quest, finalmente si entra nel vivo della giocata e a quanto pare si ha a che fare con... un pericolo radioattivo...
    Che succederà adesso? *__*


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  13. Kiba31
     
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    Quando arrivò alla porta, Jinko potè udire diverse voci, una di donna e due di uomini.
    Lì per lì non sapeva cosa pensare.
    La scena che le si parò dinanzi la lasciò a bocca aperta.
    La celebre Katina Tarask, leader della ancor più celebre Octo Squad stava tenendo per il collo il giovane Dergam, con fare tra l'arrabbiato e il preoccupato.
    Rimase sulla porta, a osservare la scena, quasi del tutto ignorata, fino a quando un ragazzo della Octo Squad la notò, richiamando la loro attenzione su di lei.
    Jinko non ci capiva più nulla, non dovevano esserci solo loro in quella base? Dove erano i loro mecha? Perchè non li aveva visti quando sono atterrati?
    Mentre quelle e altre domande le frullavano in testa, la Tarask le si avvicinò con fare abbastanza impositivo.
    Nemmeno a chiedere chi fosse, e subito rimbrottò il sergente dai capelli argentei per la propria tuta da pilotaggio, che esponeva la pelle in più punti, evidenziandole un rischio di radiazioni.
    Jinko fece un passo indietro, intimorita dal fare di quella donna.

    -Eh? Radiazioni? Ma che stai dicendo? I sensori del casco non avevano indicato nulla al riguardo!-

    Jinko col dito premette un pulsantino posto al livello dell'orecchio del proprio elmetto, evidenziando all'interno del visore le informazioni riguardo allo stato ambientale del luogo. Possibile che la sua strumentazione si fosse difettata?
    Avrebbe controllato dopo la questione, ora doveva sapere il perchè erano lì i mebri della Octo Squad, ma prima di aprir bocca un'altra domanda le sporse spontanea.

    -Come mai non mi sono sentita ancora male se è pieno di radiazioni?-

    Jinko era scettica sul reale livello di pericolosità radioattiva della strutttura. Era successo qualcosa, ma quella gente ai piani superiori non era morta a causa delle radiazioni.

    -E poi voi che ci fate qui? Riconosco che siete della Octo Squad, ma non ho visto nessuno dei vostri mezzi all'esterno della piattaforma. Dove vi siete posizionati? E come mai siete qui?-

    Jinko non era ben disposta verso quella squadra. Una sorta di orgoglio personale si era acceso nel vedere il rischio di farsi buttare fuori dalla prima missione che le era stata assegnata. Era andata troppo avanti per farsi escludere dai giochi proprio ora.
    E c'era comunque qualcosa nella situazione che non la convinceva proprio del tutto...
     
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    C H A P T E R 6

    * Le domande del sergente degli Irregulars fioccarono spontanee e ragionevoli, com'era ovvio che fossero visti i suoi innumerevoli interrogativi. *

    CITAZIONE
    -Eh? Radiazioni? Ma che stai dicendo? I sensori del casco non avevano indicato nulla al riguardo!
    ...
    Come mai non mi sono sentita ancora male se è pieno di radiazioni?
    ...
    E poi voi che ci fate qui? Riconosco che siete della Octo Squad, ma non ho visto nessuno dei vostri mezzi all'esterno della piattaforma. Dove vi siete posizionati? E come mai siete qui? -

    * La Tarask rispose senza troppi indugi, cercando di spiegarle la situazione nel migliore dei modi, questo tentando di non mandare nel panico più totale il bel sergente; il tutto mentre Dergam e gli altri due stavano osservando la scena letteralmente ammutoliti, Dergam a dir poco quasi terrorizzato. *

    - Ascolta, io sono il capitano Katina Tarask e questi sono i miei sottoposti: Russel Bagman e Tasuku Shinguji. Siamo qui su ordine dell'EFA, dopo aver ricevuto il messaggio di aiuto della stazione petrolifera da parte dell'ONU. Probabilmente, non si fidano più di voi... dopo quello che è successo a Tokyo. -



    * La donna incrociò le braccia abbassando lo sguardo, probabilmente comprendendo che ai piani alti dell'ONU gli Irregulars non erano proprio ben visti come le apparenze volevano far sembrare. In seguito assunse un'aria quasi seccata, come ad evidenziare il fatto che certi dettagli politici non contavano nulla di fronte a delle vite umane da salvare.
    Poi continuò. *

    - Siamo arrivati da un pò ed abbiamo ricavato delle informazioni interessanti sulla situazione. -



    * Il capitano prese respiro e pose le mani ai fianchi avvicinandosi al terminale che stava evidentemente ispezionando in precedenza, poi - digitando una serie di comandi - fece partire una registrazione che riprendeva le ultime scene registrate dal sistema di sorveglianza a circuito chiuso, le quali vennero proiettate sullo schermo proprio sulla sinistra del sergente, che prendeva tutta la parete ovest della stanza.
    Erano immagini letteralmente agghiaccianti....


    Il personale di bordo, aveva iniziato a disciogliersi per effetto delle radiazioni, sui loro corpi i vestiti man mano iniziavano ad incollarsi come per effetto di una strana sostanza appiccicaticcia che li fondeva letteralmente con la loro pelle, portando le persone (sia uomini che donne) ad uno stato di panico frammisto a follia dettato dall'intenso dolore.
    La gente si uccideva, si picchiava e si accalcava ammassandosi sulle uscite pur di sopravvivere.
    Ed i pochi riusciti ad uscire non trovarono l'elicottero della stazione per poter fuggire e - per disperazione - si buttarono a mare, finendo la loro esistenza schiantati dai flutti contro i giganteschi pilastri di sostegno della stazione.


    La registrazione terminò. *

    - E' Stato un massacro. Le radiazioni hanno fatto impazzire questa povera gente e adesso non c'è più nessun sopravvissuto.
    Abbiamo anche scoperto la locazione di queste radiazioni, che si trova proprio al di sotto della stazione, in un punto di concentrazione estremamente elevato ai piedi dei pilastri di sostegno, proprio qui... -



    * Con un'altra combinazione di tasti la Tarask mostrò a Jinko il punto esatto al di sotto della stazione, mediante un disegno stilizzato che mostrava la forma della struttura in nero contornata dall'azzurro selle acque oceaniche. Sul fondo, proprio in corrispondenza del fondale marino, c'era un punto lampeggiante che emetteva ritmicamente onde concentriche di emanazione energetica, come una sorta di pulsazione...
    Essa emanava una potentissima gamma radioattiva per cui l'intera struttura - come anche il resto della zona circostante - era stata letteralmente investita da un cataclisma composto da potentissime radiazioni.
    Dergam, obliterato dalle raccapriccianti immagini, parlò senza pensare... *

    - Sergente Kotetsu! L'elicottero! L'uomo! IL MORTO! IL MORTO!!! Voleva scappare ed é morto nel tentativo!!! MORIREMO TUTTI! -



    * E proprio mentre il pilota dell'Alteisen sottolineava - involontariamente - l'evidenza del disperato tentativo di salvarsi la vita dell'uomo morto all'interno dell'elicottero, che si era schiantato in mare e che avevano trovato insieme arrivando alla Manannan, Jinko incontrò quello che poteva definirsi il primo sintomo di quel cancro che tristemente era andata ad incontrare.
    Uno spasmo,
    un forte dolore polmonare ed un'improvvisa difficoltà respiratoria la colpirono d'un tratto; rendendole difficoltoso ciò che per lei prima era normale routine, come respirare e restare in piedi diritta.

    La Tarask subito tentò di avvicinarlesi nel tentativo di aiutarla, ma qualcosa decise per loro tutti che era finito il tempo di colloquiare amorevolmente ed in pace.

    Una scossa.
    Una tremenda scossa fece tremare il terreno.
    Lo stabile iniziò ad ondeggiare - come in preda ad un gigantesco kraken sottomarino - facendo oscillare di diversi metri a destra ed a sinistra l'intera struttura della Mannannan.
    La stazione petrolifera venne letteralmente sballottata a destra ed a sinistra con una forza inaudita, facendo cadere tutti al suolo tranne il capitano della Octo Squad, che si era aggrappata fulmineamente ad un mobile.

    Che
    diavolo
    stava
    succedendo!?

    Il roboante rumore del frangersi delle onde del mare, frammisto al ribollire dell'acqua, iniziò a diventare un tuono impossibile da ignorare. Sicuramente era tempo di abbandonare quel luogo di morte, per cercare di fare l'unica cosa sensata e possibile.
    Salvarsi la vita. *

    - Noi siamo atterrati dalla piattaforma posteriore che dal lato anteriore della stazione non si vede! Dividiamoci e scappiamo! FUGGITE FUGGITE! Dergam! TIZIA DEGLI IRREGULARS! USATE LA SCALA ANTINCENDIO POSTA DIETRO L'ANGOLO A SINISTRA DELLA PORTA DA CUI SIETE ENTRATI!
    COSI' TORNERETE IN SUPERFICIE!-



    * La situazione era critica ed i tre membri della squadra Octopus presero ad uscire dalla stanza lentamente e barcollando, cercando di stare in piedi nonostante gli intensi tremori. L'intero complesso della stazione - nel frattempo - continuava a venir frustato per effetto delle scosse.
    Dovevano uscire di lì
    subito.
    Ad attendere gli Irregulars ci sarebbero stati: un breve corridoio, una lunga scala a pioli che conduceva verso il piano superiore ed infine una porta blindata con maniglione anti-panico che - aperta - li avrebbe condotti dove avevano lasciato i mezzi.
    Bastava percorrere quel tragitto di strada per salvarsi la pelle.
    Ma Jinko ce l'avrebbe fatta?
    Il suo corpo bruciava come l'inferno, le radiazioni la stavano uccidendo.
    Sarebbe morta?
    I suoi sensori non rilevavano nulla.
    Tutto era andato in malfunzionamento per colpa dei disturbi elettromagnetici.
    Cosa fare?
    Come uscire da quell'inferno?
    La missione stava tramutandosi in un inferno.*


    per Jinko Kotetsu:

    Ciò che Jinko vede é letteralmente agghiacciante. Gente che si ammassa verso le uscire trasformata in veri e propri zombie, costrutti umani fatti di carne molliccia che poi si decomponeva tramutandosi in rena.
    Anche lei finirà così!?
    Anche lei sarà destinata a disciogliersi per sempre morendo in questa missione infernale?
    Infatti un fortissimo spasmo la coglie impreparata per occluderle le vie respiratorie facendole bruciare i polmoni in maniera indescrivibile, rendendole la respirazione un vero purgatorio.
    E, come se non bastasse, la struttura minaccia di crollare da un momento all'altro.
    Lei e Dergam devono uscire.
    Lei sta male, Dergam é nel panico, cosa potranno fare per raggiungere i loro mezzi e mettersi finalmente in salvo!?
    Solo Jinko può fare qualcosa, ma il dolore é molto forte.
    Dovrà resistervi per salvare se stessa e Ren da quella orrenda situazione...
    ma come?



    Game Master:
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    Cadaveri scoperti
    Cadaveri non ancora visionati
    * La zona del crollo del pavimento é segnata con un buco nero di sezione irregolare.

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    Katina Tarask [+]
    Russel Bagman [+]
    Tasuku Shinguji [+]


    ]C.o.m.m.e.n.t.s.[_
    E dopo eoni continua anche questo capitolo importantissimo della Main Quest che influirà sulla storia del forum. Che succederà alla povera Jinko?
    Ma sopratutto, cosa sta succedendo in questa stazione che é appena stata coinvolta in una fortissima scossa di terremoto?

    Un piccolo appunto: nel tuo equipaggiamento, Kiba, non hai specificato che la tua tuta od i suoi accessori hanno peculiarità come: sensori od altri strumenti per il controllo dell'area circostante od ancora per effettuare rilevamenti.
    Quindi siccome hai agito in modo anti-sportivo sfruttando qualcosa che non era in tua dotazione per cercare di avvantaggiarti dovrò sanzionarti leggermente.
    Altra cosa, cerca di mantenere i Tag che erano in uso precedentemente per rendere uniforme il topic, poiché questa quest si deve finire con la vecchia taggatura.

    Detto questo si continua! \^O^/





    Edited by ryuvegea - 2/12/2010, 16:53
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  15. Enrich Kinglesy.
     
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    *Era patetico.
    Ren Dergam era davvero patetico.
    In quasi tre anni di servizio nelle file dell'EFA non aveva mai conseguito risultati definibili "importanti".
    Ritiratosi dalla battaglia nel Ducato di Riksent senza aver abbattuto nemmeno un mezzo nemico, tiratosi fuori dall'Operazione SRW con un numero di vittime nemmeno vicino alle cinque.
    E dell'esperienza sull'Hiryu Custom?
    Un ragazzino che viveva all'ombra di Kyosuke Nanbu, impossibilitato ad uscirne per le sue scarse abilità in ogni campo militare.
    Inutile, mai completamente soddisfacente nelle varie operazioni a cui prendeva parte.
    Un incapace caduto nelle mani della crudele guerra.*

    -I-io....-

    *Pianse, con i palmi delle mani stretti sul casco, a rimarcare il terrore provato in quella circostanza.
    Era accaduto tutto troppo velocemente, in modo tale che la felicità causata dall'incontro con la squadriglia Octopus, e conseguentemente anche la speranza che Kyosuke fosse ancora in vita, sparissero in un batter d'occhio, sostituite dallo sprigionarsi della terrificante visione di morte che stanziava negli occhi dell'ex-pilota dell'EFA sin dall'esplosione di quell'elicottero.
    Le lacrime iniziarono a moltiplicarsi tra le angosce di Dergam, fino a bagnare copiosamente la visiera del suo casco.
    Caddero le lacrime, esplose il sisma.
    La piattaforma iniziò a tremare come se fosse stata sotto i colpi continui d'un pugile.*

    -GAAAAAAAAAAAAAAAAH!-

    *Fu il culmine. Le altre fobie contenute nella già traballante mente del diciassettenne esplosero in preda all'ennesimo stimolo.*

    -TARASK-SAMA! NON ABBANDONATECI!-

    *I tre ex-compagni dell'EFA uscirono lentamente dalla porta, scatenando ulteriori timori in lui.
    E Bullet? Excellen? Lefina-sama? ...Kyosuke?
    Tutto perso.
    Sarebbe morto lì, colto dalla sua instabilità emotiva nel momento meno opportuno.
    Avrebbe deluso le aspettative di chi - poche persone - credeva in lui.
    Il comandante Vegea, il capo meccanico Date, Jinko...Kyosuke.
    Cosa aveva pensato, Kyosuke, affidandogli l'Alt?
    Perché Excellen e Bullet lo avevano coperto, nella sua fuga da Langley?
    Perché?

    image



    Avevano fiducia.
    Ne avevano sempre avuta, in quel ragazzo con un'autostima pari allo zero.
    Non era un pilota brillante, o uno stratega eccezionale, e nemmeno un geniale newtype.
    Era un giardiniere.
    Come lo era stato suo padre, e il nonno prima di lui.
    Un giardiniere che si era lanciato in guerra per proteggere la principessa Shine e il ducato di Riksent.
    Molti concittadini lo avevano definito coraggioso per ciò che aveva fatto, avevano affidato al suo ardire giovanile le speranze di un paese libero dall'oppressione DC.
    Bisogna dire che, facendo ciò che stava facendo, stava tradendo le aspettative di quelle persone ancora una volta, dopo la sua prima disfatta.
    E alle loro speranze si addossavano quelle che, nel punto di venire assaliti, i membri dell'ATX-Team gli avevano consegnato.
    Pur essendo un giardiniere doveva adempiere al suo compito, non doveva deluderli.*

    -S-sergente Kotetsu....presto, dobbiamo andare.

    *Si rivolse al sergente Kotetsu, con gli occhi ancora lucidi per il passaggio delle lacrime.
    Le sue fobie martellavano ancora i nervi in modo insistente, per far vacillare ancora la sua sanità mentale.
    Ma doveva reprimerle, doveva.
    Doveva.*

    SPOILER (click to view)
    Ok, post non proprio bellissimo ma devi perdonarmi, non posto da tanto.
    E ora...via con la quest!

     
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50 replies since 10/3/2009, 16:03   2079 views
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