[SIDE QUEST] Neverland

Tra le braccia del Diavolo.

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  1. Shun Sizukana
     
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    CITAZIONE

    - Il fallimento ci rende solo più grandi Riccardo. -


    *Affermò la ragazza inizialmente, dopo aver udito il suo racconto, molto breve, proprio come le sue avventure, ma quella frase lo fece rinsavire, dopo la leggera tensione che lo attanagliava credendo di risultare debole ai suoi occhi... Però adesso toccava a lui ascoltare, concedendo la massima attenzione*

    CITAZIONE

    - Il fallimento, il tradimento, la guerra e la fiducia: tutte esperienze meritevoli di esser affrontate. -


    *Fece un cenno di consenso, capendo quello che intendeva*

    CITAZIONE

    - Ti sei mai chiesto in queste lunghe ore, Riccardo mio, lo motivo per il quale la mia picca non ha sfregiato i compagni tuoi? -


    *Sussultò... Non aveva mai colto fino a quel momento quell'aspetto... Non li aveva abbattuti come aveva fatto con tutti gli altri, ma anzi, li aveva praticamente messi solo fuori gioco... Solo che fino a quel momento non si era mai soffermato a pensare a quello strano evento, ed iniziò a spostare lo sguardo verso il basso, come se si sentisse in colpa per come si era sentito in quel momento... Forse la felicità non era stata nel vederli distrutti, ma nel vederli ancora interi, anche se sofferenti... Intanto il Diavolo continuò a parlare attirando nuovamente l'attenzione verso di lei*

    CITAZIONE

    - Tu, non sei diverso da loro. Hai sofferto, ed ora hai imparato. Che la tua tempra sia d'acciaio mentre la loro sia di bronzeo metallo poco ha importanza... Ciò che veramente fa grande l'uomo é ciò che muove il suo cuore ardente! -


    *Disse puntando con l'indice della mano sinistra il suo petto, accendendo come una scintilla, che lo fece sorridere arrossendo lievemente*

    CITAZIONE

    - Riuscirai, Riccardo. Io ti giuro! Ti giuro che con me riuscirai a trovare la forte fiera che in te alberga. E se non temi il diavolo che io sono... -


    *Si alzò in piedi, guardandolo con serietà terminando la frase con una grande enfasi*

    CITAZIONE

    - ...allora non temi nulla di questo mondo. -


    *Sorrise ancora, guadagnando una forte determinazione da quelle parole, che lo fecero stare molto meglio, dopo la pesantezza del suo racconto, si sentiva rinvigorito, ma non marcò troppo queste sensazioni all'esterno, non voleva interromperla... Nella maniera più assoluta... Ma si interruppe comunque, alzandosi in piedi per andare a posare la scodella vicino alla brace, per poi tornare indietro dirigendosi, sorpassandolo, verso la gamba china di Tebaldo*

    CITAZIONE

    - Preparati oh mio cuor di leone, stai per inforcar lo tuo asinello ed affiancar... -



    - ...il campione di ogni compitezza nella sua brillante ed audace crociata! -


    *Allora aveva accettato la sua richiesta... Si sentì ricolmo di gioia... Talmente tanta che era persino tentato di alzarsi per andarla a ringraziare, ma era meglio restare dove era...*

    CITAZIONE

    - E permettimi di soprannominarti Sancho, per adesso, e di essere io il tuo severo ed indomito... -



    - Don Chisciotte! -


    *Iniziò a ridere sottovoce, ripensando al fatto che in fondo erano due grandi sognatori, o pazzi a seconda dei punti di vista, ma alla fine, chi è più pazzo? Il pazzo o il pazzo che lo segue?
    Ella infine, volse lo sguardo al cielo, seguendo il sole, che lentamente si stava alzando, tenendo un viso pensieroso e immerso nei suoi ricordi, come se cercasse il modo di poter riunire gli eventi passati in chiave fiabesca, e così iniziò la sua introduzione*

    CITAZIONE

    - E come giustizia vuole, Sancho, narrar io devo la fiaba di Don Chisciotte della Mancia, Diavolo dei compagni tuoi... - * Arrossì. * - Valkyria... solo per te. -


    *Anche lui arrossì di tutta risposta, poi cercò di mettersi successivamente in una posizione più comoda, aiutandosi piano piano con le braccia, preparandosi alla sua novella.
    E con un sorriso, il Diavolo iniziò la sua fiaba, che sarebbe stata sicuramente intrisa di eventi incredibili, che attendevano solo di essere ascoltate.
    Come un bambino sotto le coperte, riscaldato dal sole, si rilassò, sgombrando la mente, mantenendola linda e pulita, così da non perdere niente...*

    CITAZIONE

    - Il cuore mio or ora batte per mano artificiosa di un cappellaio matto e scellerato, colto e la cui dizione rasentava la perfezione. Lessi libri, testi, antiche novelle d'ogni sorta, per apprender lo disio delle genti che m'attorniavan silenziose, poiché io prigioniera fui del ventre della terra.
    L'oscura tana del bianconignio... -


    *Dopo aver pronunciato quel nome, strinse gli occhi come a volerlo sottolineare, come se fosse qualcosa di molto più grande di quello che voleva far sembrare... Ma questo non lo intimorì, permettendogli di continuare ad ascoltare senza distogliere lo sguardo da lei*

    CITAZIONE

    - E proprio per il coniglio bianco, meta di tutte le Alice di questo mondo, fui generata io. Per Romeo Montecchi vi fu un Tebaldo di Capuleti!
    Io fui lo stampo, le fondamenta, su cui si regge ora il coniglio bianco! -


    *Cosa intendeva con quella frase? Anche lei forse era stata generata in maniera alternativa? Forse anche lei, come lui, era stata “Creati” per qualcosa di più grande?
    Assunse uno sguardo leggermente sorpreso, cercando però di non darlo troppo a vedere così da lasciarla continuare senza distrarla...
    Nel mentre la ragazza, strinse i pugni mentre lo fissava con gli occhi del diavolo, minacciosi per altri, ma non per lui*

    CITAZIONE

    - Conosci Wonderland? E' un'isola che si trova nell'oceano, é da li che io provengo, é lì - tra fate guerriere e pirati del deserto senza scrupoli - che la mia crociata ebbe inizio.
    Fuggii, lasciandomi dietro il sapere ch'ebbi del mondo dalla biblioteca che divorai nei pochi e umili anni della mia vita, per poi abbracciar Tebaldo amico mio e divorar lo cielo, affrontar messer Romeo alla pugna ed uscirne vincitrice! Scappando dalla tana del bianco coniglio predatore, ma non come preda, come indomito Ulisse cacciatore!
    Ed ora vivo di leggenda, cavalcando le onde della fiaba da cui nacqui affrontando vascelli, cavalieri ed incontrando dame.
    E raccogliendo bellissimi e teneri fiori come te, mio Riccardo. -


    *Ed infine sorrise rivolgendosi verso di lui, quel fiore colto sul campo di battaglia, un fiore come tanti, ma nel suo piccolo importante e significativo, tanto da ricevere il suo interesse, trovandosi alla fine insieme al suo fianco, non come prigioniero, ma come qualcosa di più..
    Applaudì, ma non con molta forza, per evitare di scuotersi troppo, rimase ammaliato dal suo racconto, si sentiva come immerso in quelle parole, poi fece un inchino con la testa, in segno di apprezzamento, infine distolse per un attimo lo sguardo dal suo volto, pensando a quello che gli aveva detto, le sue rivelazioni, su di lui e i suoi compagni, e se conosceva l'isola da cui proveniva.
    Wonderland...
    Doveva essere un luogo unico e particolare... “Il paese delle meraviglie”... Che potesse essere finzione? Non ne era sicuro, ma in fondo voleva crederci con tutto se stesso, lei era così unica, e stranamente estranea per quanto riguarda il mondo esterno, come se provenisse da un altro pianeta, fatto appunto di favole e racconti che si leggono solamente sui libri... Un Diavolo che in fondo, era meno terribile del mondo che lo circondava, molto più buono e giusto... Forse per questo non provava timore nei suoi confronti, ma solo ammirazione, e quel racconto aveva fatto accrescere il suo interesse verso di lei e quello che rappresentava...
    Però... Chi era quel Romeo...Una persona? O un Mecha? Per quanto conoscesse la storia, sapeva che Tebaldo e Romeo erano due nomi legati da un duello in un'opera letteraria... Forse il definirsi Don Chisciotte è decisamente più adatto a lei che a Rick, ma le sue parole sono sempre state legate da fatti, quindi il suo racconto poteva essere più reale di quanto potesse immaginare...Quindi, avrebbe anche potuto incontrare nel suo cammino questo famigerato “Romeo”? Magari un altro come lei... In cerca di un confronto, per riportarla indietro... Fantasticava, pensando alle possibili avventure che avrebbe potuto affrontare in futuro standole vicino... Comunque, chiunque avesse osato sfidarla da li in avanti, lui le sarebbe rimasto sempre vicino, per proteggerla, e riuscire finalmente a dare voce al suo nuovo nome...

    Infine “qualcuno” si fece una domanda... Chi era questo “Bianconiglio”... Che fosse come il loro Padre, che gli aveva donato un corpo speciale? Che fosse un altro scienziato con la mente intrigata nell'ingegneria genetica? Molto probabile... In fondo c'erano così tante somiglianze fra loro, ed è forse, per questo stesso motivo, che fra tutti i suoi compagni era stato scelto proprio lui.... Come se avesse sentito una specie di empatia, o meglio un collegamento tra loro...
    Ma era ora di rispondere... Si riprese dal suo momento di pensiero scuotendo leggermente il capo, volgendo nuovamente lo sguardo verso di lei, muovendo la testa in segno di negazione*

    -No, non ho mai sentito nominare l'isola chiamata Wonderland. Ma si direbbe un posto molto particolare e interessante, sopratutto perché ha dato vita ad una Valchiria come voi... *sorrise lievemente nominando ancora quella parola* Ma ditemi di più... Chi erano queste figure da voi citate...Questo Bianconiglio e questo Romeo...-

    *La sua curiosità sembrò spontanea, anche se stranamente quest'ultime domande sembravano non provenire direttamente da lui, ma da un qualcosa molto più curioso di questi strani figuri, come se desiderasse improvvisamente di sapere il più possibile su di lei e del come lo fosse diventata...*
     
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    Esso é bianco.
    Esso é crudele.
    Figlio bastardo di Caino ed Abele.
    Progenie lontana,
    Di mente Spartana,
    Or oggi distrugge,
    quel che all'uomo tristemente sfugge.

    E se questo coniglio bianco un giorno vorrai catturare,
    sappi che morte certa invece dovrai incontrare.














    * Si inchinò agli applausi in modo plateale, alzandosi dal piedone metallico del suo mortale amico per poi esibirsi in gesti ampi e vistosi.
    Prima a destra, poi a sinistra ed infine al centro.
    Proprio come se tutt'attorno a Rick ogni cosa fosse stata denominata come un importante spettatore a cui rivolger i propri inchini.
    La terra, le pietre, i cespugli lontani, il fuoco, la casseruola, il cibo ed infine anche lui.
    Il cuor di leone.

    Le parole di Rick, che annuiva interessato come un bambino che ascolta la fiaba di un genitore, animarono il Diavolo di una forza narrativa senza eguali, in grado di spazzare una montagna in due con la propria espressività.
    Un senso duro come il diamante, doloroso, come ciò che v'era insito in quella storia macabra mascherata da fiaba.

    CITAZIONE
    -No, non ho mai sentito nominare l'isola chiamata Wonderland. Ma si direbbe un posto molto particolare e interessante, sopratutto perché ha dato vita ad una Valchiria come voi...[...]
    [...]Ma ditemi di più... Chi erano queste figure da voi citate...Questo Bianconiglio e questo Romeo...-

    Vi rispose, con sguardo cupo e duro, a rimembrar ciò che s'era fatto reale e non più fiaba in quel dove relegato ai suoi sconnessi ricordi di demone. *

    - Interessante dici? Oh Sancho... Se solo tu sapessi le meraviglie che si nascondono in quel loco... -


    * Iniziò lei mesta. *

    - ....e particolare sì... ma... d'orrore e nefandezza.
    Il mondo di fiaba da cui provengo non é null'altro che un distorto riflesso del desiderio del comune volgo. -


    * Il senso delle sue parole si perse nell'ennesima metafora. Questa volta però, ben più chiara delle precedenti.
    Poi continuò, con tono serio, come se quella fosse la parte interessante della storia. *

    - Romeo... ROMEO dici!? -


    * Prima pacata e poi esaltata all'inverosimile si voltò verso il Throne dando le spalle a Rick. *

    - Diglielo tu chi é Messer Romeo Tebaldo!
    DIGLI TU CHI E' IL TUO MORTAL NEMICO DI SPADA! -


    * Lo urlò al mezzo come se questi la potesse sentire... ma nulla, nemmeno un minimo accenno di risposta dalla macchina che - silente - osservava tacita i due commensali.
    Devil si voltò poi nuovamente verso Rick. *

    - Devi sapere che Tebaldo non é mai di molte parole. -


    * Fece spallucce con aria rassegnata convinta seriamente che il Throne potesse risponderle... *

    - Lui preferisce i fatti alla dizione!
    E' un'anima guerriera lo compagno mio! -


    * Diede due pacche all'interno della caviglia destra del mezzo, ancora in piedi al di sopra del dorso del suo enorme piede. Poi vi si appoggiò. *

    - Romeo é il suo rivale. Nato dalle sue ceneri, dispone di una forza ed un'abilità senza eguali, ed alla pugna, in quella sacra e mitica ballata di mattanza, possiede il fascino del diavolo come lo possiedo io -


    * Che mai volevano dire quella parole? *

    - Tebaldo e Romeo sono fratelli. E nemici giurati. Ed anche se il Montecchi s'é prostrato al pirata sanguinario, Tebaldo, suo ex-primo cavaliere, ha rifiutato questo disonore e s'é unito a me in questa crociata. -


    * Fece una pausa osservando il mezzo che sostava ancora in ginocchio, mentre i raggi del sole lo illuminavano ora nella sua interezza:
    era la prima volta che Rick lo poteva osservare in toto.
    Non aveva mai visto nulla di simile.
    Squadrato, cremisi come il sangue, possedeva le fattezze della serie Gundam, con il classico aspetto facciale distintivo di quel tipo di mezzo, mentre il resto delle dotazioni e degli armamenti erano assai singolari.
    Le paratie laterali del gonnellino erano larghe come un'ampia gonna bardata - come quella dei cavalieri - e conteneva otto micidiali oggetti simili ad artigli.
    Li ricordava ancora bene quegli strumenti di morte, quei letali fuochi demoniaci portanti il purgatorio del demone rosso che aveva davanti.
    Croce per i suoi lontani compagni.
    Il braccio sinistro era caratterizzato poi da uno strano oggetto, forse simile ad un cannone, posizionato lungo l'esterno dell'avambraccio...
    ...ed infine...
    Lei.
    La spada.
    Grande, oltremisura, assomigliava più ad un blocco di metallo che ad una lama per offendere o competere in duello.
    Eppure...
    L'aveva vista.
    Aveva trapassato da parte a parte l'orbital frame del sergente Desuyo come fosse stato fatto di burro e lo aveva fatto esplodere in mille pezzi.
    Forte di una rapidità, di una precisione e di una capacità di taglio mai vista.
    Ma ancor di più, a sorprendere v'era la manualità di quella macchina.
    Una capacità di manipolazione rasentante l'umano, una scioltezza nell'articolazione delle dita che avrebbe fatto invidia persino a lui.
    Tanto da far sembrare vivo quel freddo simulacro di metallo rosso.
    La voce del diavolo, successivamente, parve scurirsi in funzione di ciò che stava per enunciare, di ciò che stava per raccontare. *

    - Ed ora ti narrerò del fatal coniglio bianco. -


    * Prese a parlare con gli occhi a fissar qualcosa di lontano ed indistinto, qualcosa di mitico, e terribile al tempo stesso. *

    - Innocuo animale per la caccia apparentemente sembra, ma attento... -


    *lo ammonì verbalmente per dar enfasi al discorso *

    - ciò che vedi non é mai ciò che sembra -


    * Ennesima pausa scenica. *

    - Da piccolo piccolo il coniglio crebbe, sfruttando lo sangue mio per imbracciar scudo e spada e divenir più forte. Guerriero la cui forza é pari a quella di un terribile drago. Un cane, Cerbero, indomabile per i più, fedele compagno dell'ignobile pirata delle sabbie. -


    * La spiegazione appariva lineare, ma le figure fiabesche che Devil utilizzava per la narrazione erano talmente immaginifiche che rendevano di difficile comprensione i soggetti. *

    - E di donna stiamo parlando. Non di Givanna, non di una Valkyria intrepida.
    Ma di un mostro.
    Terribile ed inquietante, al guinzaglio del pirata bastardo da cui dipendono i quaranta ladroni... -


    * Strinse i pugni, quasi a non sopportare di doverne parlare, quasi fosse stata frustrata dal discorso. *

    - Il suo corpo é forte come l'acciaio, la sua mente semplice come la margherita che in te rimiro, ma ogni suo aspetto é stato corrotto dalla magia dell'uomo che - infettandola - l'ha resa schiava di tutte le Alici del paese delle meraviglie da cui provengo. -


    * Alzò lo sguardo ad osservare nuovamente Riccardo.
    Era triste, quasi avvilita. *

    - Ed io chi sono se non la sua ombra temeraria, lo sfuggevole riflesso di un Pan che ha cercato di baciare la sua Wendy... ma io non mi arrenderò!
    Mi ribellerò al mio infausto destino! -


    * Si caricò nuovamente d'enfasi stringendo il pugno e mostrandolo a Rick in segno di forza. *

    - E tu al mio fianco farai sì parte della mia gloriosa crociata! -


    * Terminò definitivamente, andando a dare al giovane l'ultimo scroscio di se stessa, un insieme convulso di informazioni narrate come in un vecchio romanzo, che di fantastico avevano assai molto, come assai poco.
    Una vita reale trasposta in fantasia... cosa v'era di tanto mistico in tutto ciò?
    Stava ora a Rick fare i conti con se stesso, e con il suo ruolo di novello scudiero. *



    SPOILER (click to view)
    Game Master:Nulla da segnalare se non l'utilizzo che fa Devil delle figure relative a Giovanna d'Arco e Peter pan.
    Per il resto vediamo un discorso articolato e ricolmo di dettagli che impepano sempre di più questa strana storia a due.





    Edited by ryuvegea - 22/3/2010, 15:20
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  3. Shun Sizukana
     
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    *Uno sguardo più cupo lo avvolse dopo aver esposto la sua domanda, e lesta egli rispose, tenendo un tono più serio e deciso, come a rimarcare la questione, per imprimergliela meglio nella sua mente, dimostrandogli che non si trattava solo di una “semplice storia” ma qualcosa di più, più incisiva e altrettanto pericolosa...*

    CITAZIONE
    - Interessante dici? Oh Sancho... Se solo tu sapessi le meraviglie che si nascondono in quel loco... -

    - ....e particolare sì... ma... d'orrore e nefandezza.
    Il mondo di fiaba da cui provengo non é null'altro che un distorto riflesso del desiderio del comune volgo. -


    *Ancora una volta utilizzò delle metafore astratte, ma che, nel suo immaginario, erano ben comprensibili, Capendo che la Wonderland non era così fiabesca come aveva lasciato intendere, ma si trattava di qualcosa di più cupo, mascherato da fiaba, quando in realtà sarebbe potuto essere un incubo ad occhi aperti...
    Però non era quello il punto principale, ma il nome di "Romeo" che suscitò in lei uno strano scatto...*

    CITAZIONE
    - Romeo... ROMEO dici!? -

    *Prima pronunciò il nome senza toni particolari come aveva sempre fatto, ma non la seconda, variando totalmente, parendo rivolgersi al suo Mecha, girandosi di scatto, dandogli le spalle.*

    CITAZIONE
    - Diglielo tu chi é Messer Romeo Tebaldo!
    DIGLI TU CHI E' IL TUO MORTAL NEMICO DI SPADA! -

    *Esclamò verso il suo Tebaldo, come se potesse rispondergli, ma come poteva immaginare Rick, non ricevette nessuna risposta, restando immobile come a fissarli... Mentre Devil, dopo qualche attimo di attesa, si girò di nuovo verso il ragazzo*

    CITAZIONE
    - Devi sapere che Tebaldo non é mai di molte parole. -

    *Fece spallucce con aria di rassegnazione, facendo sorridere il giovane comprendendo il suo stato*

    CITAZIONE
    - Lui preferisce i fatti alla dizione!
    E' un'anima guerriera lo compagno mio! -

    *Rick fece una breve risata, annuendo rallegrato dalla scena, mentre Devil diede due pacche alla caviglia del Tebaldo, per poi appoggiarvisi...*

    CITAZIONE
    - Romeo é il suo rivale. Nato dalle sue ceneri, dispone di una forza ed un'abilità senza eguali, ed alla pugna, in quella sacra e mitica ballata di mattanza, possiede il fascino del diavolo come lo possiedo io -

    §Nato dalle sue ceneri... Forte e potente, e fascinoso come il diavolo che ho davanti ai miei occhi... Interessante...§

    *Pensò Oni, apparso in forma trasparente alla sua destra, come ad assaporare l'idea di un qualcosa o qualcuno di indicibile potenza, suscitando anche in lui un grande interesse, ma non era il solo... Infatti anche Megane iniziava ad avere un certo interesse nei suoi confronti, ma sopratutto nel suo Mecha*

    CITAZIONE
    - Tebaldo e Romeo sono fratelli. E nemici giurati. Ed anche se il Montecchi s'é prostrato al pirata sanguinario, Tebaldo, suo ex-primo cavaliere, ha rifiutato questo disonore e s'é unito a me in questa crociata. -

    *Si interruppe, volgendo lo sguardo verso Tebaldo che veniva pian piano illuminato nella sua interezza dal sole che stava lentamente sorgendo all'orizzonte, e per la prima volta, Rick, poteva ammirarlo interamente... In tutto il suo splendore contornato da una specie di aura demoniaca dettata sopratutto dal suo colore cremisi molto oscura e alla forma spigolosa e lineare, che accentuava di molto quel fattore... Però, la cosa che gli saltò immediatamente all'occhio, fu il volto di quel gigante d'acciaio... Aveva gli stessi lineamenti caratteristici di un Gundam. Questo fece sussultare Rick, ripensando a quali cose prodigiose aveva eseguito un unico Gundam... Quando quelli in dotazione alla sua ex-squadra avevano fatto pochissimi danni... Ed era tutto merito delle armi in dotazione a quel modello, armi singolari, e mai viste fino a quel momento, ed è qui che crebbe l'interesse di Megane nei confronti di quella ragazza, ma soprattutto a quel Mecha che pareva unico nel suo genere e potenza...
    In tutta fretta, squadrò interamente le dotazioni, volgendo inizialmente lo sguardo a quegli artigli volanti adagiati su una specie di gonnellino simile a quella dei cavalieri medioevali, capaci di abbattere innumerevoli nemici in modo indipendente... Poi sul braccio, una specie di cilindro incastonato sull'esterno dell'avambraccio, sicuramente un cannone e viste le dimensioni dell'arto sicuramente si sarebbe trattato di un'arma a raggi...
    Però, fra tutte, risaltò la sua spada, grande, possente o per meglio dire, esageratamente fuori misura a confronto con il mezzo, un'enorme blocco di metallo che difficilmente si potrebbe prendere come una spada da duello.
    E al pensiero di quella lama splendente, gli venne un flash, un ricordo di quando stava fuggendo da quella che sarebbe potuta essere la sua fine.
    Prima una forte vibrazione nell'aria seguita poi da una forte esplosione.
    E li, in alto, quella Lama tenuta saldamente con una mano, avvolta dalle polveri del mezzo appena abbattuto.

    Non ricordava neanche il nome di quella persona...

    E da quell'evento ricordava sopratutto la mobilità di quel mezzo, dimostrato anche una volta atterrati sull'isola... Quella fluidità mai vista prima, tanto che il suo Gaia a confronto appariva goffo e lento.

    Era come se Tebaldo fosse effettivamente vivo, date le movenze umane che mostrava...

    Intanto il Diavolo si risorse da quel momento di silenzio, esordendo con l'esposizione dell'ultimo elemento in gioco e il tono pacato e serioso con cui veniva nominato non lo rendeva ultimo per importanza e rilevanza, anzi, si trattava del punto d'origine, l'elemento più importante di quella storia... Il punto di riferimento da cui tutto ha avuto inizio, “Il Coniglio Bianco”*

    CITAZIONE
    - Ed ora ti narrerò del fatal coniglio bianco. -

    - Innocuo animale per la caccia apparentemente sembra, ma attento... -

    - ciò che vedi non é mai ciò che sembra -

    *Per tutto il discorso, restò seria ed impassibile, fissando il vuoto profondamente, mantenendo il giovane in uno stato di tensione, eseguendo poi una breve pausa scenica, come per dare ulteriore suspense al racconto...*

    CITAZIONE
    - Da piccolo piccolo il coniglio crebbe, sfruttando lo sangue mio per imbracciar scudo e spada e divenir più forte. Guerriero la cui forza é pari a quella di un terribile drago. Un cane, Cerbero, indomabile per i più, fedele compagno dell'ignobile pirata delle sabbie. -

    *Mistiche figure continuavano a spuntare in quella storia, divenendo sempre più, “Particolare” e “Intrigante”.
    Le figure pur restando astratte, sembravano legarsi assieme in modo armonioso e mistico, apparendo infine chiaro nella sua confusione di elementi, che parevano descrivere la stessa persona....*

    CITAZIONE
    - E di donna stiamo parlando. Non di Givanna, non di una Valkyria intrepida.
    Ma di un mostro.
    Terribile ed inquietante, al guinzaglio del pirata bastardo da cui dipendono i quaranta ladroni... -

    *L'espressione cupa e lo stringere i pugni, denotava un certo fastidio nel nominarla, come se avesse toccato un tasto dolente con la sua domanda*

    CITAZIONE
    - Il suo corpo é forte come l'acciaio, la sua mente semplice come la margherita che in te rimiro, ma ogni suo aspetto é stato corrotto dalla magia dell'uomo che - infettandola - l'ha resa schiava di tutte le Alici del paese delle meraviglie da cui provengo. -

    *Il suo sguardo si spostò su di lui, triste e quasi avvilito*

    CITAZIONE
    - Ed io chi sono se non la sua ombra temeraria, lo sfuggevole riflesso di un Pan che ha cercato di baciare la sua Wendy... ma io non mi arrenderò!
    Mi ribellerò al mio infausto destino! -

    *Ancora una volta caricò la voce dando grande enfasi alla frase, Stringendo il pugno volgendolo verso di lui*

    CITAZIONE
    - E tu al mio fianco farai sì parte della mia gloriosa crociata! -

    *Si esaltò anche lui con quella frase, stringendo anch'egli i pugni, ed eseguendo uno scatto con la schiena in avanti, completamente sovrappensiero, alzando il pugno volgendolo anche lui verso di lei, per poi cadere nuovamente sdraiato per il dolore fulminante che si era fatto risentire per colpa di quel brusco movimento...
    Sogghignò per la figuraccia appena fatta, ma dopo una tale storia e cotanta convinzione in quelle parole, che si lasciò trasportare, sentendosi tremendamente ispirato e voglioso di combattere al suo fianco, e sentiva che anche “gli altri” erano d'accordo con lui... E che l'avrebbero accompagnato anche in capo al mondo pur di colmare la loro sete di conoscenza....

    Un potente nemico da affrontare; Un possibile scienziato a cui sottrarre dati interessanti...

    Questi erano solo alcuni dei principali interessi di quelle personalità... Ma Rick, adesso voleva una cosa sola, rimettersi in sesto per poter mantenere la sua promessa, non gli importava più soffrire, purchè l'avesse fatto per proteggerla...
    E adesso quella promessa doveva assolutamente essere mantenuta... E la porta che aveva cercato di aprire era finalmente libera, pronta per essere attraversata portandolo ad una nuova giornata... Ad una nuova vita, al suo fianco, e di questo ne era fermamente convinto, e non solo lui...*
     
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    Asinella, oh Asinella;
    Siam sicuri che sei quella?
    Asinella, Asinella;
    Sei per Sancho troppo bella!
    Asinella, oh Asinella;
    Corri, corri più veloce,

    Ed il mulin a vento carca feroce.

    Sia per mare che per vento,
    Lui di te non ha spavento.
    Per la corsa che saltando,
    Ti galoppa assai spavaldo.
    Nella tenebra ed alla luce,
    Sì vittorioso ti conduce;

    E nel destino più fugace,
    Insieme sarete un'unica e potente brace.


    * Quando lo vide sollevare il pugno gagliardo, ella corse al fin di sorreggerlo.
    Si stoppò inginocchiandosi al suo destro fianco e lo sollevò leggero come piuma, come il cuor di fiaba che tra le mani - pensava - stringeva.
    Gli occhi di lui erano luccicanti di sogno e Devil rimirava rapita la sua espressione sorridente, nel dolore della vergogna subita nella precedente battaglia.
    Come araba fenice risorta da umiliate ceneri, ora Riccardo Cuor di Leone - suo inestimabile Sancho Panza - la rendeva ammirata per l'ennesima volta.
    Lo strinse, senza proferir verbo.
    Adagiando il tenero volto di lui - suo fiore - sulla sua spalla destra ferita e con parole di miele, suadente come la calda brace, parlò. *

    - Prendine, questo é lo sangue mio, ch'esso bagni di vittoria la tua ventura, e che benedica questo nostro momento di pace, in quest'altrettanto nostra isola che non c'é. -



    * Appoggiò poi la sua fronte contro quella di Rick, mentre il cuore inspiegabilmente prese a batterle forte.
    Emozionata, viva, ammirata per i prodigi del mondo al di fuori.
    Chiuse gli occhi, lasciandosi andare nuovamente a dolci parole d'ambrosia. *

    - Non ti sforzare, mio fiore, hai già sofferto dell'oblio dei sensi e di mille spade nel tuo fragile cuore ferito. Ora sarò io il suo scudo e tuo primo cavaliere. Non darti pensiero... -



    * ...E lo prese in braccio... *

    - ...Ora insieme andremo a cercar Rucio*! -



    * Per poi aprire gli occhi e guardarlo sorridente, dolce, come un nettare caldo che scende lento nella gola. Le labbra di lei - che Rick poteva ben vedere - quelle labbra, parvero più calde, passionali ed inebrianti di qualsiasi bacio.
    Emozione allo stato puro.

    Quindi si tirò in piedi, spegnendo il fuoco del loro banchetto con il piede destro, per poi recuperare lo zainetto in carbonio con lo stesso arto e - con un palleggio degno del miglior Pelé - rimetterselo in spalla con una precisione epocale... quasi - avrebbero potuto dire - con magia...

    Fatto ciò la donna camminò verso la mano del Throne e lentamente - quasi avesse avuto tutto il tempo del mondo - ne risalì le superfici fino a quando non penetrò all'interno dell'abitacolo, sacra alcova dei loro sogni e pensieri, loro unico, splendido nido di fiaba.

    La ragazza saltò all'interno, lasciandosi cadere in quello che all'apparenza sembrava un cockpit assai ovale.
    Unico nel suo genere - e privo di particolari distintivi che Rick avesse mai visto - l'abitacolo pareva completamente illuminato e mostrante l'esterno, esattamente come un linear seat, ma che della sua sfericità aveva assai poco.
    Proprio dov'erano seduti loro, vi era il sedile di pilotaggio...
    Una struttura assai singolare, di molto simile ad un imbragatura che - prima che il Sancho potesse anche solo notarlo - "agganciò" spalle e cosce del Diavolo con delle placche metalliche dotate di decine e decine di aculei che, con forza incredibile ed un numero considerevole di scariche elettriche, si resero solidali a sua pelle, penetrandole così nelle carni, per almeno tre o quattro centimetri buoni.
    La cosa che apparentemente straniva, era il come lei potesse restare impassibile a tanto dolore che - a Rick - sicuramente avrebbe fatto a dir poco urlare.

    Lui rimaneva immoto tra le sue braccia, mentre rivoli di sangue le sgorgavano lenti dalle spalle e dalle cosce, quando - contemporaneamente - lei inseriva ogni dito delle proprie mani in due fessure di sezione rettangolare, poste rispettivamente sui braccioli di quella struttura che la faceva restare un poco più in piedi di un normale seggiolino.
    Ogni dito delle sue abili mani si inserì in un anello metallico, ma prima ancora all'interno di una sorta di gelatina rosata, apparentemente senza alcun significato o senso.
    Che mai era quella melma traslucida?
    Quel disio tecnologico per cui ora Rick poteva dirsi sorpreso?
    La donna parlò per saziare la sete di conoscenza che leggeva negli occhi del suo amato Sancho, prima ancora ch'egli potesse esprimerle i propri dubbi. *

    - Ti preoccupi forse per me oh Sancho mio? No, non aver per me così tanto riguardo, son di tempra forte io che di Don Chisciotte porto lo nome glorioso! Se ammiravi forse il cuore di Tebaldo mio e "nostro" comune amico, beh lui per combatter al mio fianco chiede il giusto tributo di sangue.
    Patto onorevole di fratellanza e di unione che ci rende... una cosa sola. -



    * Detto ciò, con sguardo dolce e comprensivo nei confronti del proprio "carico" il Diavolo fece inspiegabilmente sollevare il Throne che - dalla sua postura in ginocchio - si erse prima in piedi per poi, alla prima e più potente emanazione delle particelle GN Tau - così Rick lesse su di un piccolo schermo apertosi a lato - librarsi in volo ad una considerevole e sempre più crescente velocità.
    La destinazione al ragazzo era ignota, ma che importanza aveva?
    L'importante era per lui accompagnare il suo diavolo personale fino in capo al mondo, no?
    Qualsiasi cosa fosse successa.
    Solo... chi mai era davvero colei che lo aveva salvato?
    Tutta quella retorica sulla sua figura, cosa mai nascondeva?
    E quel mezzo così avveniristico... ai livelli di un Orbital Frame per connessione neurale!
    Assurdo... chi mai poteva aver realizzato un simile e barbarico sistema di pilotaggio?
    Chi mai aveva giocato così tanto con la vita umana? *

    ***

    Location: Carpentaria Base
    Ore: 11:00 am



    * La mattina trascorse in viaggio, mentre il Diavolo portava con sé il proprio accompagnatore all'interno del proprio cuore di metallo.
    Il volo - rasente la superficie dell'oceano - procedeva senza intoppi, a quanto pareva queste fantomatiche particelle erano anche in grado di schermare l'unità dall'individuazione radar.
    Infine, sul giungere del sole al suo zenit, le coste di una terra lontana si stagliarono agli occhi di Riccardo.
    Una costa forgiata di metallo assai prezioso e contenente asine di assai rara tempra...
    ...e tra queste, posto accanto ad un hangar nel vivido dei suoi reali colori...

    screen15

    ...un Rucio di rara bellezza. *

    screen16

    - Eccoci Sancho...
    in queste grandiose scuderie io ti donerò un Rucio di perniciosa fortezza! -



    * E fu così che infine giunsero al Golfo di Carpentaria, luogo di magici destrieri, impareggiabile scuderia di metallo forgiata sull'essenza stessa della guerra.
    Il luogo dove Sancho avrebbe trovato il suo tanto atteso Rucio.*





    Game Master:Ok, qui c'é un buco di ben 4 ore da quando Devil parte a quando arrivano lei e Rick alla base di Carpentaria (ovvero dalle 7 del mattino fino alle 11).
    Libertà piena a Shun su come colmare questo buco di tempo tra le braccia della propria salvatrice ed ora compagna.
    Finalmente si passa all'azione in questo capitolo di storia che inizia a prendere forma in qualcosa di più che un semplice incontro.
    Cosa farà a questo punto il nostro buon Sancho?

    Note:
    (*)Rucio: Asino che cavalca Sancho al fianco di Don Chisciotte.
    P.S. correggerò gli errori di ortografia e le eventuali ripetizioni appena avrò tempo, purtroppo sono di fretta ;__; gomen ancora per il ritardo.

    P.P.S. Errori corretti ^_-





    Edited by ryuvegea - 17/3/2012, 17:09
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    *Rick si lasciò prendere la mano, eseguendo quel gesto inconsulto, che gli fece tornare un forte picco di dolore alle gambe, talmente forte che non notò l'avvicinarsi di Devil, che, con estrema leggerezza, gli sollevò il busto, come se fosse una piuma, avvicinandolo a sé, suscitando in lui una sensazione di imbarazzo e stupore, che lo fece restare basito per un attimo.
    Poi, lo strinse, restando nel più totale silenzio... Anche lui, di tutta risposta non fiatò... Nel mentre, spostò la testa del giovane sulla sua spalla sanguinante, pronunciando infine parole dolci e calde, che catturarono la sua attenzione, come un'ape con il miele*

    CITAZIONE

    - Prendine, questo é lo sangue mio, ch'esso bagni di vittoria la tua ventura, e che benedica questo nostro momento di pace, in quest'altrettanto nostra isola che non c'é. -


    *La fronte si poggiò sulla spalla sanguinante, che lentamente colava sul suo volto, scorrendo piano piano, avvicinandosi al suo naso, finendo poi vicino alla bocca, andando a macchiare le sue labbra... Istintivamente, come a cogliere l'invito della ragazza, saggiò con un rapido movimento di lingua il suo sangue, restando con sguardo fermo, mentre assaporava quel liquido cremisi, che gli lasciò in bocca un lieve sapore metallico... Un gesto singolare, ma che a lui non dispiaceva in fondo.

    Passò qualche attimo e Devil mosse ancora una volta la testa del giovane, portando a contatto le due fronti... Ancora una volta riuscì a sorprenderlo... Non erano mai stati così vicini, fino ad ora... O meglio, non era mai stato così vicino con nessun altro prima di allora... Aveva sempre odiato la vicinanza con altre persone... Ma non questa volta.
    Il suo battito cardiaco aumentò a dismisura, mentre sentiva come una grossa fiamma ardere sempre più forte dentro di lui, un calore diverso dal fuoco che gli avevano provocato le gambe, era una fiamma molto più accesa, ma confortevole e piacevole... Una sensazione che non aveva mai provato prima... Era estasiato... Continuava a fissarla intensamente, nei suoi occhi blu, restando ancor di più ammaliato dalla sua bellezza... E continuò, anche quando chiuse gli occhi, per proseguire il discorso mantenendo il suo dolce tono*

    CITAZIONE

    - Non ti sforzare, mio fiore, hai già sofferto dell'oblio dei sensi e di mille spade nel tuo fragile cuore ferito. Ora sarò io il suo scudo e tuo primo cavaliere. Non darti pensiero... -


    *Quelle parole, lo fecero sentire ancor più bene... Si sentiva al sicuro, e protetto da tutte le avversità, si sentiva leggero, come se la privazione delle preoccupazioni gli avessero tolto un grosso peso sul cuore.
    E sentendosi così leggero non si stupì quando lo sollevò totalmente da terra, prendendolo in braccio, come fosse stato un bambino... Dentro di sé, però, restava meravigliato da tale forza che non cercava affatto di nascondere. Anzi, lo faceva sentire ancor più al sicuro...*

    CITAZIONE

    - ...Ora insieme andremo a cercar Rucio*! -


    *Aprì infine gli occhi, guardandolo con un sorriso, molto dolce, che catturò ancor di più il suo sguardo... Era completamente ammaliato... Totalmente rapito dalla sua figura... Tanto da desiderarla ancor di più di quanto potesse immaginare... Si sentiva come se avesse voluto di più, ma c'era qualcos'altro che lo tratteneva... che gli permise di non andare oltre con la mente... Soffermandosi infine con più intensità su quelle labbra, che divennero tanto desiderate, così vicine, ma in fondo così distanti... Che lo fecero emozionare, con ancor di più forza, facendogli battere il cuore talmente forte, che avrebbe rischiato un collasso.
    Non si era mai sentito così bene fino ad ora, quel benessere ottenuto in pochi secondi, erano valse tutte le sofferenze in cui si era imbattuto... Era come soddisfatto di tutto quello che aveva ricevuto, che l'aver donato la propria vita, sembrava poco...

    Devil, con Rick in spalla, si diresse verso il fuoco zampillante, dove era appena terminata la cottura del banchetto a base di zuppa. Distogliendo infine lo sguardo da lui, allontanando le due fronti tra loro, portando l'attenzione alle fiamme quasi estinte... Questo gli provocò un leggero dispiacere... Ma che in fondo gli permise di calmarsi, facendo tornare tutto nella norma.

    Con dei forti e continui pestoni, attenuò le fiamme della brace, fino a spegnerla interamente e con un'abile palleggio, recuperò lo zainetto metallico, rimettendoselo in spalla al volo, senza lasciar andare il ragazzo, che si teneva con forza portando le braccia intorno al collo di Devil, mentre veniva, successivamente, accompagnato verso l'antro di Tebaldo, risalendo lentamente la mano poggiata a terra del colosso di ferro, utilizzando tutta la calma possibile, forse per non sbilanciarsi troppo, per non cadere. Raggiungendo infine il portello dell'abitacolo, scivolando al suo interno verso il sedile di pilotaggio.
    L'abitacolo si presentava di forma quasi ovale, con uno stile mai visto prima, forse unico nel suo genere. Intorno a se, grazie allo schermo che ricopriva l'intera parete, aveva una perfetta visione, chiara e nitida di quello che circondava il Gundam. Si trattava di un sistema sfruttato principalmente sui modelli di Linear Seat, montati su Suit spaziali, per mantenere sotto controllo l'intera area circostante.
    Ma in questo frangente, era molto diverso da quel tipo di modelli, data la mancanza di un sedile standard per quelle tipologie, ma che veniva sostituito da un sistema analogo che sfruttava delle imbragature metalliche, che, senza avere il tempo di accorgersene, si "agganciarono" con forza alle gambe e alle spalle della pilota, sfruttando miriade di aculei, che andarono a penetrare le carni in profondità...
    Rick sgranò gli occhi, allontanando di colpo le braccia dal collo, mentre i morsi continuavano ad infilare i loro lunghi aculei dentro la pelle....
    Rimase sbalordito nei confronti di quel sistema talmente invasivo, ma sopratutto, della totale impassibilità di Devil, che non emise un fiato. Come se oramai l'avesse fatto talmente tante volte da essere normale routine, da averla resa insensibile al dolore provocato.

    Rimase immobile a contemplare quel singolare sistema di controllo, esaminando rapidamente con lo sguardo ogni suo minimo particolare, facendo delle rapide congetture, pur mantenendo con uno sguardo preoccupato e ansioso nei confronti di Devil, come alla ricerca di conforto, facendo intendere di voler sapere se andava tutto bene, se era tutto normale... Anche se, a primo impatto sembrava non sentire praticamente niente...
    Nel mentre, inseriva le mani in una strana gelatina rosata, semitrasparente, al cui interno si potevano vedere degli anelli metallici, in cui inserì le proprie dita... All'apparenza, quella gelatina pareva melmosa e densa, ma non riusciva comunque a cogliere il suo scopo, ne provava curiosità nel toccarlo per quanto lo disturbava.

    C'erano cose in quel sistema, che al momento parevano troppo incomprensibili, data la sua unicità, così avanzata da essere di difficile comprensione, anche per uno sveglio come Megane... Che nel suo studio continuava a fare congetture sul suo possibile funzionamento, senza riscuotere successo per ora...*

    CITAZIONE

    - Ti preoccupi forse per me oh Sancho mio? No, non aver per me così tanto riguardo, son di tempra forte io che di Don Chisciotte porto lo nome glorioso! Se ammiravi forse il cuore di Tebaldo mio e "nostro" comune amico, beh lui per combatter al mio fianco chiede il giusto tributo di sangue.
    Patto onorevole di fratellanza e di unione che ci rende... una cosa sola. -


    *Rick fece un cenno con la testa, in segno di comprensione, fu felice di sapere che la sua “padrona” stava bene, non aveva dubbi al riguardo, ma voleva essere sicuro che Tebaldo non le facesse troppo male...

    Devil lo guardò ancora con uno sguardo dolce e comprensivo facendo poi sollevare lievemente Tebaldo, che dalla posizione inginocchiata si alzò in piedi ed in seguito si librò in volo, aumentando gradualmente la velocità...

    Sullo schermo, Rick poté notare la dicitura “Particelle GN Tau” come se fosse la fonte da cui accingeva l'energia, permettendo il sollevamento in volo e l'uso degli artigli volanti... Effettivamente non ne aveva mai sentito parlare fino a quel momento.
    Una nuova fonte energetica fece andare in estasi Megane solo all'idea, voleva sapere di più su quell'argomento, ma si ricompose, pretendendo di restare calmo e paziente, ben conscio che un giorno sarebbe arrivato alla fonte, così da apprendere al meglio i suoi segreti.
    Ora però c'era una cosa da capire...Anche se a Rick non importava più di tanto... Dove avrebbero trovato il suo Rucio?... Ma in fondo, non gli interessava veramente.... Desiderava solamente stare con lei il più possibile, per conoscerla al meglio, servirla al meglio... Anche gli altri volevano restare con lei il più possibile, per conoscere in particolare, il mondo che la circondava, i nemici e le conoscenze, che sarebbero potute essere molto utili in futuro...
    Ora come ora, gli sarebbe andato bene anche un destriero martoriato, o distrutto, quanto bastava per restarle vicino per mantenere la parola data.


    Il tempo passava e oramai l'isola era un ricordo lontano. Intorno a lui, si estendeva solamente mare, con qualche sprazzo di terra, ogni tanto, in lontananza.
    Il silenzio totale dell'abitacolo, e l'ulteriore stanchezza, lo riportò di nuovo in un mondo oscuro, come se fosse stato afferrato per i piedi e trascinato nelle profondità della sua mente....

    Si risvegliò, poco dopo, ma non si trovava più dentro l'abitacolo di Tebaldo, ma in un letto a castello, sul materasso al piano terra... Chiamato a forza da un suo compagno, che lo spinse ad alzarsi il prima possibile, con forti strattoni, aprendogli poi l'armadietto, porgendogli in seguito l'uniforme.
    Dalla fattura e dallo stile, si trattava di quella appartenente all'esercito regolare di ZAFT... I suoni erano ovattati e quasi incomprensibili forse per colpa della brusca sveglia
    L'altro soldato gli parlava a raffica, senza che lui potesse controbattere, un superiore forse. Con difficoltà riusciva a distinguere i gradi... La vista era troppo sfocata, però sentiva, più o meno, cosa doveva fare e con un secco saluto militare si allontanò dirigendosi per chissà dove...

    Infine raggiunse come un'armeria, dove gli venne fornito un fucile d'assalto e un giubbotto antiproiettile da mettere sotto l'uniforme.
    Una volta pronto, un altro soldato gli si avvicinò, strattonandolo fuori, portandolo in riga con altri militari.

    Solo che questi altri soldati, non avevano un volto definito, erano come, “danneggiati”... Non mancanti, perché si poteva notare sia la bocca che gli occhi, ma i lineamenti erano completamente indefiniti, erano diversi gli uni dagli altri, però non riusciva a visualizzarli correttamente...
    Dopo qualche minuto quello più in alto di grado finì il suo discorso alle truppe, e tutti si diressero verso un elicottero che stava atterrando sul piazzale d'arma, dove erano posizionati dei GINN da cerimonia, tirati a lucido come se stesse per accadere qualcosa di importante...
    L'ordine a quanto pareva doveva essere di mantenere sicura l'area all'arrivo del VIP e poi scortarli per la base. Compito semplice, ma altrettanto noioso e lungo...

    Restò immobile, in fila con le altre truppe per qualche tempo, finché i VIP non uscirono dall'elicottero dirigendosi verso un palazzo, poi uscirono, e li raggiunsero il più velocemente possibile, mantenendo poi una certa distanza da loro per non essere oppressivi per il secondo VIP.

    La scorta procedeva in modo impeccabile, tutto tranquillo. Fino a quando non iniziò a risuonare l'allarme...
    Insieme ad altri due soldati si diresse verso la fonte, quando improvvisamente dei raggi forarono con forza l'enorme portellone dell'Hangar, da dove proveniva la sirena, mandandolo in frantumi con una grossa esplosione.
    E poi una seconda ondata che fece saltare l'Hangar dalla parte opposta, facendo schizzare detriti ovunque.
    L'esplosione lo investì facendogli cadere addosso dei pezzi di lamiera...
    Riaprì gli occhi, coperti di polvere, e avanti a lui si disposero tre Mecha... Si trattavano di tre Gundam...

    image




    La paura lo assalì.. E con un gesto folle cerco di sparare a quei Gundam con il suo fucile, ma sentiva che il braccio era bloccato, e credeva di poterlo liberare con un forte strattone, quindi tirò con forza puntandolo in avanti... Scoprendo che mancava gran parte dell'arto, praticamente dal gomito in giù... Si girò verso la sua destra guardando cosa era successo... Una parte della lamiera del portellone aveva tagliato quasi di netto il braccio, grazie alla forza di spinta, tanto forte da ficcarlo per un bel pezzo nel cemento...
    La terribile visione del moncherino, e del dolore che lo colse all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, lo fecero andare nel panico più assoluto, facendogli perdere la lucidità, seguito poi dallo shock che lo portò allo svenimento, lasciandogli come ultima immagine gli occhi di quei Gundam che parevano fissarlo con tanta insistenza... Però si soffermò di più su quello nero, come se gli fosse familiare in qualche modo...

    Più volte si risvegliò mentre veniva portato via dalle macerie, da dei medici con un camice molto strano... Non lo portarono nemmeno nell'infermeria da campo, ma anzi, lo caricarono su un camion diretto chissà dove...
    Infine si risvegliò un'ultima volta, dentro una sala operatoria... Intorno a lui, molte persone, vestite con un camice verde, che gli parlarono con insistenza, porgendogli davanti una specie di cartelletta con davanti un foglio e una penna attaccati...
    Afferrò la penna con la sinistra e scrisse qualcosa in fondo alla pagina, provocando esaltazione e felicità ai presenti, come se avesse permesso di fare di lui quello che volevano... E così fu....
    Iniziarono ad operare sul suo corpo, eliminando pezzi, troppo danneggiati o inutilizzabili, sostituendoli gradualmente con componenti meccanici, dall'aspetto non molto perfezionato, ma che anzi, erano sicuramente prototipi di qualche tipo data la forma “rustica” e incompleta...

    E fu in quel momento che, accanto a lui apparve Tenhai, che con fare preoccupato, gli prese la mano, e lo tirò via dal tavolo, anche se il corpo restò dove stava, contorcendosi dal dolore...
    Era come se stesse vivendo una esperienza extracorporea.
    Accanto a lui, Tenhai, osservava triste e spaesato la scena... Mentre Rick non riusciva inizialmente a capire... Poi si soffermò sul viso della persona rimasta sul tavolo, e notò che si trattava di Tenhai stesso...*

    -Ma allora... Quello che ho visto...-

    -Si...- *Disse guardandolo con fare serioso* -Quello che hai visto e sentito, mi è successo veramente molto tempo fa... Tutto questo mi è accaduto prima di entrare nella FRL, anzi, diciamo che è stata la causa nel mio ingresso in quel laboratorio... Però, non credevo ci fossero ancora queste informazioni, è stata dura riuscire a scovarle nella mia memoria... Pensavo le avessero rimosse-

    -Perché mi hai voluto mostrare tutto questo?-

    *Chiese spaesato, mentre ripensava alla sofferenza provata in quel momento...*

    -Per dimostrarti che non mentivo prima, quando ti parlavo del fatto che ti avrei capito se avessi perso l'uso delle gambe...-

    -Si! Ma non c'era bisogno di farmi vedere tutto questo.... Speravo di non sentirmi ancora male, ma invece.... -

    -Beh... Non credevo ti facesse questo effetto... Scusami... Volevo farti capire che ti fossi sentito male, avrei potuto rincuorarti in qualche modo...-

    *Rick si sentiva un po' in colpa per quello che aveva detto, e si voleva scusare, e sopratutto ringraziarlo per una probabile consolazione..*

    -Scusami, non volevo aggredirti... Scusami davvero...-

    -Non ti preoccupare, scusami ancora per quello che ho fatto... Forse ho scelto il momento sbagliato per mostrarti parte della mia storia... Mi rifarò in futuro in caso, con qualcosa di più allegro...-

    -Beh, la vedo difficile visto come sei finito poi dopo... Al massimo, per farti perdonare, darai una lezione alle persone che ci hanno abbandonato...-

    -Che fai? Sfotti? Però, Uhm, si potrebbe fare-

    *Inizialmente fece la faccia seria come se si fosse arrabbiato, poi in seguito sorrise, facendo capire che aveva capito la battuta*

    -Certo che... Rivedendo il mio passato, devo dire la verità, ho notato una cosa...-

    -Cosa?-

    -Che il destino alle volte è imprevedibile... Durante l'attacco alla base, rubarono tre Mobile Suit... Se non ricordo male, il Chaos, l'Abyss e una nostra conoscenza... Il Gaia Gundam... E' incredibile... Prima vengo quasi ucciso dallo stesso mezzo che poi un giorno avrei pilotato... Alle volte il destino è veramente folle e imprevedibile...-

    -Vero... Hai ragione... Che ne pensi di tornare?-

    -Mi sembra un'ottima idea....-

    * Sorrisero entrambi, mentre, dopo un forte bagliore sbucarono dalla porta della stanza di Tenhai.
    Sul tavolo circolare, al centro della sala si trovava Oni, che si dondolava ripetutamente, avanti e indietro sulla sedia in ferro, di quelle pieghevoli*

    -Lo hai sensibilizzato un po' sulla tua vita, cosi da permetterti di uscire più spesso-

    -No *Rispose scocciato* Non volevo di certo ingraziarmelo, ho fatto gia abbastanza danni...-

    -L'importante è averlo capito, la prossima volta stai attento a quello che dici *Continuò a parlare dando le spalle ai due* Ti tengo d'occhio...-

    -Su, non fate così... Penso di aver avuto una giornata abbastanza pesante oggi per pretendere un po' di vero riposo...-

    *Pronuncio Rick, anch'esso scocciato dal tono di Oni*

    -Potrebbe anche esserlo... Ma non è ancora finita, anzi, penso che il meglio stia per arrivare-

    *Esordì Megane, mentre usciva dalla sua stanza tutto contento*

    -Ci stiamo muovendo oramai da ore, e se forse te ne sei dimenticato, stiamo andando a prendere il tuo Cavallo, almeno così dice lei... Forse ci stiamo dirigendo alla sua base, implica più dati nei suoi confronti, che potrei usare per le mie ricerche... Per questo motivo non voglio che tu dorma troppo profondamente, voglio che ti godi tutto, e se ti senti stanco, ci penseremo noi a tirarti su...-

    -Oppure, se si sentirà stanco, gli basterà dare un'altro sguardo a quel dolce visino della sua nuova ragazza-

    *Disse scherzosamente girandosi verso Rick... Che alla parola “Ragazza” arrossì di colpo come un ragazzino alla prima cottarella...*

    -Penso di aver premuto un tasto dolente... *Sorrise mentre dava una leggera gomitata sul braccio di Rick* Ho come la sensazione di aver fatto centro-

    -Oh non essere sciocco *Disse interrompendo l'esaltazione di Oni* Non possiamo provare affetto per le persone, non è contemplato nel nostro piano. Potrebbe rivelarsi solamente una scocciatura, un coinvolgimento sentimentale, potrebbe portare ad una fine dras...-

    -Ohh basta! *Interruppe Megane in malomodo, suscitando in lui uno sguardo semi furioso* Lo sappiamo il tuo punto di vista al riguardo, però questo non cambia di certo le carte in tavola, anzi, tutto questo potrebbe giocare totalmente a nostro favore... Già il fatto di averlo salvato è un'ottimo segno...-

    *Megane fece spallucce dando le spalle ai presenti*

    -Beh se la mettiamo così, allora non posso fare altro che lasciare scorrere, ma vi avverto, nel caso in cui tutto vada male, non contate su di me... Mi limiterò a fare da spettatore... Alla prossima Riunione di famiglia allora... Saluti-

    *Finì salutando con la mano, ritornando poi nella sua stanza, attraversando la porta che si richiuse rapida alle sue spalle con uno sbuffo.*

    -Non ti preoccupare Rick *Gli posò la mano destra sulla spalla sinistra* Te fai quello che ti senti di fare, e non rimpiangere le tue azioni, adesso sei un uomo nuovo. Sei Riccardo adesso, e devi dare onore al tuo nome.
    Divieni un grande eroe, coraggioso, che non si tira mai indietro, e porta a termine la tua crociata, come suo Sancho, e forse troverai la felicità, che hai perduto tempo fa...-


    *Rick rimase stranito dall'ultima frase, cosa avrebbe voluto dire, non riusciva a capirlo, che sapesse qualcosa che lui non ricordava?

    Ma oramai era tardi per soffermarsi ancora su quell'argomento, da una specie di schermo, posto verso l'ingresso della sala, era possibile vedere l'esterno. Quello che gli occhi di Rick vedevano, come se fosse una finestra verso il mondo esterno, e da quella, si poteva finalmente scorgere della terraferma all'orizzonte.
    Per tutto il viaggio non c'erano stati intoppi di alcun tipo, era come se nessuno li avesse visti, praticamente invisibili, eppure un mezzo così grande e appariscente, non poteva passare inosservato ai radar.
    E fu in quel momento che gli venne in mente un fatto analogo in Corea.
    Nessuno aveva notato o segnalato il suo arrivo, come se fosse apparsa dal nulla... Forse erano quelle stesse particelle la causa... Se si fosse rivelato esatto sarebbe stata una grande scoperta, che si sarebbe potuta rivelare molto importante nella loro missione.
    Dovevano ottenere ancor più informazioni al riguardo, o meglio, avrebbero dovuto ottenerla in qualche modo, anche a costo di rubarla. Almeno questo era quello che pensava Megane mentre analizzava le poche informazioni frammentate raccolte in poche ore. Intanto gli altri si dirigevano verso le proprie stanze, a differenza di Rick che si diresse verso l'uscita principale, per ritornare di nuovo in veglia...

    Erano passate delle ore da quando si era messo a “dormire” mantenendo gli occhi aperti, per tenere sotto controllo quello che gli capitava al di fuori e finalmente poté scorgere più dettagliatamente la struttura che gli si parava davanti.
    Si trattava di una grossa struttura portuale, dove erano stoccati un sacco di Mecha di grandi dimensioni... Ma uno in particolare suscitò il suo stupore...

    Nonostante la grande distanza, riuscì a scorgere una figura a lui familiare e significativa... Un altro Gaia Gundam... Non riusciva a crederci. Tanto che si sbilanciò in avanti, rischiando anche di cadere... Quindi ce ne erano altri come il suo... Però questo era diverso... Non era nero, ma arancio... Il suo colore...*

    §Il Destino... E' davvero imprevedibile... Eheheh... Ha proprio ragione...§

    *Era estasiato nel vedere quel Mobile Suit, a lui tanto caro, e che a malincuore aveva abbandonato in Corea... Adesso, pur sapendo che non era il suo, lo desiderava, era come se Devil sapesse dove andare a prenderlo... Un po' come quando li attaccò, sapeva dove e chi attaccare... E Chi risparmiare... Adesso sa dove andare e cosa prendere... Ai suoi occhi poteva sembrare un potere di onniscenza... Sapeva tutto e vedeva tutto, sapeva dove trovare l'avventura e i suoi compagni, o forse era il contrario... Però, in fondo preferiva dare credito di più alla prima ipotesi. Andava sempre a colpo sicuro, pianificava tutto alla perfezione, e ora, stava mantenendo una promessa fatta ad un ragazzo appena conosciuto in un campo, qualunque, di battaglia, come se stesse aiutando un compagno che conosce da tutta una vita... Come appunto, Sancho, all'inizio semplice servo, e ora scudiero, dedito a servire il suo padrone, fino alla fine.

    CITAZIONE
    - Eccoci Sancho...
    in queste grandiose scuderie io ti donerò un Rucio di perniciosa fortezza! -



    *Si voltò con sguardo di ammirazione, desideroso di ricevere il suo “Rucio” ben conscio di quale volesse, ma non voleva essere pretenzioso, voleva lasciare a lei la libertà di decidere, non importa quale mezzo gli avesse donato, voleva restarle accanto, ma si aspettava a gran voce quella fatidica domanda, ben conscio del suo desiderio...*
     
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    Ricorda per sempre il 7 dicembre;
    il giorno in cui Sancho e Chisciotte discesero in battaglia;
    non vedo motivo per cui in questa mattanza...
    si perda speranza.


    Location: Carpentaria Base
    Ore: 11:05 am



    * Pochi minuti dopo l'approssimarsi alla costa del Throne, le sirene dell'antiaerea iniziarono la loro litania.
    Un sordo e cupo ululare di lamenti ferrosi ed agghiaccianti venne intonato dalle urla degli allarmi.
    Stranamente, chiunque avesse saputo chi o cosa stava giungendo in quel lido costiero, avrebbe cominciato a provare il più intenso terrore mai provato.
    Stolti, poveri stolti, i pochi che si appropinquarono a cercar di arrestare la carica del Chisciotte.
    E Tebaldo suo destriero ed amico non accennava a rallentare.
    Non si fermava, ne indietreggiava, di fronte allo sciame di vili insetti che cercaron di arrestarne la falcata nei cieli della rovina. *



    - Eccoli che arrivano Sancho! Eccoli...
    i Mulini! -



    * Il Diavolo si era esaltato al vedere i suoi tristi nemici stagliarlesi rapidamente sopra ed attaccarla con fasci di fuoco liquido che altro non erano che le potenti eruzioni dei loro cannoni al plasma.
    Ma ella non si scompose, schivò con agilità i primi due fasci e, facendo sfoderare a Tebaldo il suo spadone mitico, si protesse dal terzo in arrivo.
    Perché l'attaccavano? Aveva forse fatto qualcosa di male?
    Era ovvio, che la sola e mera esistenza del demonio fosse per i terreni un infame peccato.
    Ma non per questo la corsa del demone si arrestò.
    Proseguì ruotando su se stesso lasciandosi i tre suits illesi alle spalle, aveva più ambiziose mire colei che aveva colto un fiore da un campo, per farne un Santo Graal mitico ed ineguagliabile.
    Rick la poteva vedere - dall'interno del cockpit - mentre non muoveva un solo muscolo.
    Ruotava semplicemente gli occhi ad una velocità disumana, mentre lievissime e crepitanti scariche elettriche percorrevano i cavi che - dai morsi che le ghermivano la carne - andavano al sistema di guida posto immediatamente dietro il sedile.
    Controllo neurale.
    Era ormai ovvio.
    Barbarico.
    Agghiacciante.
    Ma quando Rick si accorse di tale astruso meccanismo di controllo - ormai palese ai suoi occhi - ancor più agghiacciante si manifestò l'immagine di morte che, rossa e come un fulmine, esplose davanti a lui.
    Un raggio di energia cremisi come il sangue di drago venne vomitato dal braccio sinistro del Throne che - immobile ora davanti ad un grosso stabile - ne distrusse un'intera ala con quel singolo e devastante colpo.

    Uomini morti.
    Donne dilaniate, e squartate, disciolte e disgustosamente schiacciate dalle macerie apparvero sul monitor, che ingrandiva invece un unico particolare.
    Una capsula.

    Prima ancora che Rick potesse fare alcun ché Devil aprì il portellone dell'abitacolo posto sulla zona pettorale del proprio mostro personale, e - con una forza inaudita per un essere umano - scagliò il giovane nel vuoto, proiettandolo verso le macerie distaccandosi momentaneamente dai comandi.
    Lo voleva morto dunque?
    No.
    La mano di Tebaldo lo afferrò al volo senza fargli alcun male.
    Per poi, con un secco tonfo - questa volta molto doloroso - inserirlo all'interno della capsula, che si richiuse immediatamente.
    Gli altoparlanti del Throne poi commentarono l'operazione dal Diavolo appena eseguita, apparentemente senza senso alcuno. *

    - Attendi mio Sancho, che l'acqua del Graal rigeneri le tue membra... Io nel frattempo... -



    * Ed il Gundam si voltò dando le spalle al ragazzo, difendendo il palazzo in rovina in cui ora lui era. *

    - ...difenderò la tua vita con ogni mezzo, anche a costo di radere al suolo l'intero paradiso terrestre. -



    * In un istante, poi, come se la forza di Devil fosse improvvisamente aumentata, Tebaldo si proiettò velocissimo in volo raggiungendo un punto alto nel cielo da cui la donna prese a declamare il requiem di quella povera gente che avrebbe osato fronteggiarla. *



    - Oggi,
    in questo giorno estremamente fausto permettetemi Dunque in luogo del più consueto nomignolo di accennare al carattere di questa Dramatis Persona...
    Voilà!
    Or si Desta un umile Devota della Drammaturgia, chiamata a Destarsi sia come Dio che come Diavolo dalle Dolorose Diatribe di questo Dedalo. Questo Demone non è Dono Dovuto a Divinità, ma il semplice Disio di una Deus ex machina, ora D'amore, ora D'odio. Tuttavia questo Delirare nella Drammaticità presente Diviene Distruzione ed è Dovuta alla Dipartita degli Dei Depravati che chiedono Dazio, garanti della Devastazione Dissacratrice e Divorante della Debilità.

    L'unico Dovere è Distruggere...

    D i s t r u z i o n e...

    E diventa un Dono non mai Duplice poiché il suo Dilagare e la sua Doverosità Dovrà un giorno sDebitare coloro che sono Debiti e Disadattati.
    Ed é Declamando questa Dichiarazione di Damocle Dettando Diverbio che vorrei permettermi di presentarmi...
    La Distruzione che oggi porterà il mio nome glorioso prenderà il nome di...

    DEVIL. -



    * Dunque, citando i deliri di un Fawkes - che pareva aver compreso a pieno i semi della rivoluzione - proprio quando il diavolo fu al di sopra della base che immediatamente prese a sparargli contro, lasciò i semi di morte contenuti nel gonnello del suo amato Tebaldo.
    Otto diabolici artigli fatti di fuoco che dilaniarono i tre mezzi che erano giunti a portar discordia tra Lei ed il suo obbiettivo:
    curare il suo Riccardo Cuor di Leone.

    Nel frattempo l'intera base era nello scompiglio, il paradiso terrestre dove Rick stava venendo pian piano avvolto da urla di morte e distruzione sarebbe ben presto diventato un inferno dal quale forse entrambi non avrebbero potuto salvarsi.
    Pazzia?
    Era folle colei che si frapponeva DA SOLA contro un'intera base nemica!?
    Forse, ma il liquido rigenerante che stava riempiendo pian piano la capsula impedì man mano a Rick di parlare inondandogli occhi, polmoni, orecchie e naso.
    Non si era nemmeno accorto che la donna lo aveva privato della fascia degli Irregulars per non essere riconosciuto come membro di tale organizzazione...
    Presto sarebbe uscito, e discendendo le poche macerie che si erano ammassate tra il piano dove lui si trovava ed il terreno, avrebbe potuto giungere sul campo di battaglia.
    Nuovamente.
    E là, proprio a pochi passi, vi era Rucio.
    Il suo Rucio.
    Un destriero con cui salvare quelle persone, od aiutare il diavolo ad ucciderle.
    Cosa fare?
    Come agire?
    Lo spettacolo che Rick stava osservando impossibilitato ad agire era a dir poco raccapricciante.



    SPOILER (click to view)
    Game Master:

    Note:
    La frase che Devil cita è preda da V per Vendetta, solo che lei la adatta alla sua persona impersonandosi in V (Vi) divenendo quindi una figura vendicatrice e positiva all'interno di un panorama che la vede come una dichiarata nemica della società.

    Riguardo alla situazione di Rick nel suo prossimo post passerà cinque minuti all'interno della capsula rigenerante che gli farà recuperare l'uso delle gambe anche se nel suo prossimo post, quando la capsula si aprirà, saranno un poco intorpidite.
    Il piazzale é ampio e raggiungere il Gaia arancione non sarà facile, sopratutto con i numerosi soldati che stanno pian piano popolando la base, anche se or ora non sembrano occupare la zona che interessa a Rick.
    A lui ora un dilemma: impedire a Devil di uccidere degli innocenti oppure aiutarla nella sua opera di distruzione diventando così un fuorilegge?
    Qui, starà il punto di svolta.
    A te ragazzo!

    P.S. se ci sono errori li correggerò quanto prima.
    Ah, se vuoi provare a combattere le statistiche sono le medesime del tuo vecchio Gaia, unicamente non hai il beam rifle agganciato alla spalla poiché probabilmente riposto in uno degli hangar vicini.
    Utilizza lo spoiler per definire le tue azioni esattamente come fanno quelli della quest per i nuovi iscritti.
    Il metodo di combattimento é privo della voce "morale" quindi hai la possibilità di combattere liberamente utilizzando tutte le armi a disposizione del gaia.
    Le azioni - come ben sai - sono una di attacco ed una di difesa, cerca quindi di attenerti alla ovvia coerenza d'azione che il tuo personaggio ed il tuo mezzo dovranno avere.
    Se non capisci qualcosa chiedimi pure via PM.
    Ah, e mantieni i vecchi tag, che questa discussione dobbiamo terminarla con quelli vecchi, prima di passare alla nuova formattazione.





    Edited by ryuvegea - 8/12/2010, 13:33
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  7. Shun Sizukana
     
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    *Alla fine, erano stati scoperti.
    La sirena dell'antiaerea iniziò ad echeggiare anche all'interno dell'abitacolo, tanto era forte... Oramai troppo vicini per passare inosservati ed era questione di attimi prima di essere notati.
    Infatti non passò molto tempo prima dell'arrivo dei mezzi antiaerei. Tre Mobile Suit di forma molto particolare partirono contro di loro per ingaggiarli, ed eventualmente, abbatterli.
    Eppure Tebaldo non accennava ad indietreggiare, anzi continuava il suo volo verso la base senza variare minimamente la sua rotta.*

    CITAZIONE



    - Eccoli che arrivano Sancho! Eccoli...
    i Mulini! -


    §Mulini eh? Ottima analogia... Vorrei proprio vederli con l'elica..§

    *Pensò sorridendo, mentre intravedeva una certa esaltazione nel modo di imporsi di Devil contro quelle unità di ZAFT, mentre facevano fuoco con i cannoni, verso di loro...
    Il Diavolo non si smosse di un millimetro e con grande agilità riuscì a schivare senza problemi i primi due fasci energetici, per poi far estrarre a Tebaldo la sua possente lama, così da parare il terzo fascio, che impattò creando un forte bagliore.
    Ripartì, ma non li contrattaccò, si limitò solamente a sorpassarli senza torcergli un capello, come se volesse solo spaventarli...

    Il suo obiettivo era altro, qualcosa di più importante... Forse i suoi desideri stavano per essere esauditi. Ma prima sembrava esserci altro.

    Ancora una volta rimase impressionato dalla sua bravura, l'aveva vista in azione solo per pochi istanti in Corea, sufficienti per definire la sua abilità e perizia chirurgica dei propri attacchi.
    Dall'altra parte del monitor, era molto meno spaventoso, ma sempre incredibile... Li dentro, poteva vedere come sfruttava perfettamente quel controllo particolare, sorprendentemente fluido, dovuto sicuramente da quei comandi collegati direttamente al suo corpo e, nonostante i lunghi aculei penetrati in profondità nei suoi muscoli, ella non faceva una grinza, come se non sentisse il dolore, nella più totale noncuranza delle proprie condizioni... L'unica cosa che si muoveva in modo continuo e quasi inquietante, erano i suoi occhi, che inquadravano fissi i suoi obiettivi scattando a velocità incredibile di nemico in nemico... Il tutto accompagnato da un macabro sottofondo di sfrigolii elettrici ad ogni movimento di Tebaldo. Derivati dal controllo neuronale.

    La teoria di Megane alla fine si era rivelata maledettamente veritiera... Il metodo migliore e semplice per controllare alla lettera ogni movimento del proprio mezzo...
    A quanto pareva qualcuno l'aveva già sviluppato molto prima di “loro”... Anche se forse, era fin troppo estremo, in confronto a quello su cui stavano lavorando....

    Però non era il momento di pensare al passato, anzi. Qualcosa di più terribile attirò la sua attenzione, una forte luce cremisi, uscita dal braccio sinistro del Gundam, che andò a grande velocità, ad impattare contro un immenso stabile, provocando un forte boato e la conseguente esplosione che fece crollare gran parte della struttura.

    A quel punto, un'immagine ingrandita dell'area apparve di fronte a lui sullo schermo principale.
    Prima, fumo e fiamme, che pian piano svanivano lasciando spazio ad una scena molto più macabra... Cadaveri, corpi dilaniati o disciolti dall'alta temperatura del raggio o dall'esplosione... Macerie e sangue ovunque... Che misto ai segni di bruciature e liquidi oleosi vari, macchiavano le poche mura rimaste in piedi di un colore molto scuro e tenebroso, che trasudava morte e distruzione...
    Era orribilmente familiare... Dal forte sapore amaro della sconfitta e della paura... Tokyo.. Una ferita ancora aperta, che non accennava a chiudersi... Quella devastazione però non si avvicinava minimamente a quella di pochi giorni prima... E orribilmente, non ne rimase impressionato come suo solito, era come se si stesse abituando alla moria della guerra, forse era un bene...

    Ma non era l'unica delle sorprese che lo avrebbero atteso... Anzi, era solo l'inizio.

    Mentre sorvolavano la palazzina, il portellone dell'abitacolo si aprì, scaraventandolo di peso verso l'esterno, precipitando come un bolide, roteando su se stesso in caduta libera.

    Voleva ucciderlo dopo tutto quello che avevano passato?

    Non riuscì a gridare... La sorpresa era tanta che, non riuscì a dire ne pensare nulla, riuscì solo a voltarsi mentre era in volo, restando per qualche secondo a fissare Tebaldo incredulo...

    No... C'era qualcos'altro... Dopotutto non poteva finire così... Sicuramente c'era un motivo.
    Ed infatti, la mano di Tebaldo lo afferrò al volo, scendendo alla stessa velocità, rallentando pian piano, come se lo stesse accompagnando... Così da non farlo sbattere contro l'immensa mano meccanica.
    Però, a differenza della presa, il venir sbattuto all'interno di una capsula da una mano enorme non diede gli stessi risultati, anzi, gli provocò un intenso dolore alla schiena.
    Non fece in tempo a riprendersi dalla botta che la capsula dove era stato appena gettato, si chiuse sopra di lui, isolando il ragazzo dal mondo esterno, che non sapeva cosa fare sigillato in quella specie di bara.
    Non si fece prendere dal panico, neanche quando iniziò lentamente a riempirsi di una specie di liquido denso, ma anche grazie alle parole del Diavolo, che lo rincuorarono.

    CITAZIONE

    - ...difenderò la tua vita con ogni mezzo, anche a costo di radere al suolo l'intero paradiso terrestre. -


    Parole forti e decise, seguite da un breve silenzio, che venne interrotto ancora una volta dalla sua voce trasmessa dagli altoparlanti di Tebaldo, che riecheggiò per tutta l'area, con una forza tale da poter essere udito anche dal sottosuolo.

    CITAZIONE



    - Oggi,
    in questo giorno estremamente fausto permettetemi Dunque in luogo del più consueto nomignolo di accennare al carattere di questa Dramatis Persona...
    Voilà!
    Or si Desta un umile Devota della Drammaturgia, chiamata a Destarsi sia come Dio che come Diavolo dalle Dolorose Diatribe di questo Dedalo. Questo Demone non è Dono Dovuto a Divinità, ma il semplice Disio di una Deus ex machina, ora D'amore, ora D'odio. Tuttavia questo Delirare nella Drammaticità presente Diviene Distruzione ed è Dovuta alla Dipartita degli Dei Depravati che chiedono Dazio, garanti della Devastazione Dissacratrice e Divorante della Debilità.

    L'unico Dovere è Distruggere...

    D i s t r u z i o n e...

    E diventa un Dono non mai Duplice poiché il suo Dilagare e la sua Doverosità Dovrà un giorno sDebitare coloro che sono Debiti e Disadattati.
    Ed é Declamando questa Dichiarazione di Damocle Dettando Diverbio che vorrei permettermi di presentarmi...
    La Distruzione che oggi porterà il mio nome glorioso prenderà il nome di...

    DEVIL. -


    Un discorso degno della sua persona, non poteva aspettarsi altro dal Diavolo.
    Si era annunciata alla folla con gran fragore dimostrando la sua profonda cultura verbale, lasciando intendere che quel giorno, un infausto alone di distruzione sarebbe sceso su quella base, e sui soldati che la popolavano.
    Era solo l'inizio e dopo quell'annuncio tre grandi esplosioni fecero vibrare l'aria intorno alla sua capsula, segno ben preciso dell'inizio della fine...
    Poteva immaginare cosa stesse succedendo all'esterno di quella capsula che continuava lentamente a riempirsi fino a sommergerlo interamente.
    Non era più spaventato, tutt'altro, iniziò a preoccuparsi per i poveri soldati che avrebbero cercato di affrontare invano il Diavolo in persona...
    Ella, talmente folle da auto-annunciarsi di fronte al nemico, prendendosi tutto il tempo del mondo, e sopratutto, tentare di distruggere un'intera base da sola, così da permettere ad un giovane, forse anche più folle di lei, di ottenere il proprio destriero
    Un mezzo fiero, proveniente dal passato, colorato di nuove vesti, degne del suo nuovo nome.

    Quella capsula che lo teneva momentaneamente prigioniero gli permise di prendere qualche attimo di riposo, distaccando la propria mente da quello che stava accadendo all'esterno.
    Le grida, i colpi, le esplosioni, si stavano pian piano affievolendo, merito di quel liquido e della sua mente, che ancora una volta lo riportò nella sua “stanza”, ancora una volta rappresentata da un campo aperto con un grande albero al centro, circondato a pochi metri da una recinzione che separava la prateria da un infinito campo di girasoli, il tutto, mosso da un vento ne caldo ne freddo.
    Disteso sull'erba coperto dall'ombra delle fronde del grosso albero dalle foglie di un verde molto intenso...
    Dopo qualche attimo sentì qualcosa di strano, come una presenza. Il suo corpo si irrigidì.. Bloccato da una strana forza che lo opprimeva.*

    -Oni... Cosa vuoi?!- *Affermò molto scocciato, spostando lo sguardo verso l'albero*

    -Complimenti... Come hai fatto a notarmi? Che stia perdendo colpi?-

    *Sghignazzò, mentre usciva da dietro il tronco. Mantenendo entrambe le mani infilate in tasca, avvicinandosi poi lentamente al giovane con la massima disinvoltura*

    -Non hai ancora risposto alla mia domanda...- *Continuò con tono scocciato*

    -Oh scusa... Speravo di parlare un po con te... Per passare un po' di tempo insieme... Ma se proprio vuoi, andrò subito al sodo...- *Si chinò di fianco a Rick accovacciandosi, portando il proprio volto di fronte a lui a pochi centimetri* - Sono dell'idea, che presto avrai bisogno del mio aiuto... E quindi sono venuto ad offrirtelo.-

    *Sorrise, nel tentativo di convincerlo a cedergli il posto con tanta facilità, dato lo stress del momento, ma Rick, non sembrava affatto deciso a darglielo*

    -E cosa te lo fa pensare? Che io ne abbia veramente bisogno?-

    -Credi veramente di poter resistere allo stress là fuori? Non prenderti in giro... Tu pensi di poter sopravvivere al caos creato dal Diavolo in tuo nome... Tu che sei sempre fuggito spaventato come un bambino... Riusciresti veramente a raggiungere il tuo obiettivo senza aiuto? Non farmi ridere...-

    *Rise convinto di quello stava dicendo. Ma venne interrotto di colpo da Rick, che riuscì, con somma sorpresa, ad opporsi all'oppressione di Oni. Afferrando con entrambe le braccia il colletto della sua maglia, tirandolo a se, facendo sbattere le fronti tra di loro, tenendo poi uno sguardo molto infastidito*

    -Ohh vedo che stai maturando fratellino... Ti vedo molto più convinto e motivato-

    -Non sottovalutarmi... Devo cambiare, per il bene di me stesso... Sono stufo di avere paura, ed è anche per questo, che farò di tutto per andare avanti e mantenere la promessa data.-

    -Anche se significa uccidere i tuoi antichi fratelli? Eppure ricordi le tue origini vero? Questo è territorio di ZAFT, Sono tutti Coordinator in questa base... E quindi son....-

    -Non sono più un Coordinator!-

    *Gli urlò a pochi centimetri dal volto, spingendolo indietro con una forte spinta facendolo cadere a terra facendogli sbattere il sedere...
    Dopo essersi ripreso dalla caduta, fissò il giovane, storcendo il naso in segno di dissenso, per niente convinto delle sue parole*

    -Come mai questa conclusione?-

    -Oramai non lo sono più... Mi avete cambiato fin troppo per potermi considerare tale, oramai effettivamente non sono più niente di terrestre oramai...-

    -Tu dici? Quindi ti senti libero da legami etici in questo frangente... Anche se sei nato su PLANT, e sopratutto, ti sei sempre considerato tale? Credi veramente di riuscire ad uccidere un tuo "ex-fratello”-

    -Affatto... Non rinnego per niente le mie origini... E l'ultima cosa che voglio fare, è una carneficina... Suppongo che la nostra presenza qui, sia solo per prendere il Gaia... Ed è il mio obiettivo corrente e per portarlo a compimento cercherò di fare meno danni possibili. Sento di doverlo fare... Io non sono ancora in grado di sostenere tale impresa. La distruzione la lascerò a Devil... O forse... Anche a te se proprio lo desideri... E' per questo che vuoi che ti chieda il tuo aiuto no?-

    *Oni infine decise di alzarsi in piedi, dandosi due colpetti ai pantaloni e stendendosi l'abito con le mani, avvicinandosi poi a Rick con uno sguardo tranquillo e rassicurante*

    -Hai capito anche questo... Oramai non ti si può più prende in giro... Ti devo fare i complimenti. Forse finalmente stai accettando e comprendendo la tua natura... Vorrei aggiungere qualcosa... Ma vedo che hai intenzioni serie su come condurre la tua vita, ed è giusto che tu cresca da solo come è stato prestabilito.
    Tornerò al mio ruolo primario dandoti supporto.... -
    *Si girò, incamminandosi verso una porticina sulla staccionata, allontanandosi da lui* - Ah un'ultima cosa- *Si fermò senza girarsi* -Non sarai mai solo, anche quando non lo vorrai, io sarò sempre con te la fuori, anche quando sarò lontano o assente, sarò sempre con te... E sappi che non è una dichiarazione d'amore... Sia ben chiaro...-

    -Cosa significa...?-

    -Capirai, presto capirai. Ci sono cose che non puoi ancora sapere... Ed è meglio così, per il tuo bene.
    Adesso pensa solamente a riposare, oramai il tempo è al termine, ed è giusto che tu cammini con le tue gambe-


    *Rick restò in silenzio mentre vedeva Oni sparire dissolvendosi oltre la porta... C'erano molte cose che ancora non sapeva, ma, a quanto sembrava, per quelle, c'era ancora tempo.
    Adesso non restava altro che uscire e raggiungere il suo destriero non molto distante da dove si trovava, almeno per quanto era riuscito a vedere in precedenza...
    Attese l'apertura della capsula, annunciato dal rapido svuotamento dei liquidi all'interno, venendo scaricati da un piccolo tubo di scolo posto ai suoi piedi, che drenò tutto il liquido nelle condutture, aprendo poi il coperchio, spostandosi verso destra facendo un piccolo sbuffo.
    Il giovane iniziò ad uscire usando le braccia, dato che le gambe, finalmente sistemate, si trovavano ancora intorpidite dalle intense cure ricevute... Infatti riusciva a muoverle con difficoltà, risultando alquanto complicata l'uscita, che lo fece sbattere contro quello che rimaneva del pavimento in ceramica bianca, classico cliché da area ospedaliera, strisciando lentamente verso dei rimasugli di muro, che sfruttò per sollevarsi e vomitare tutto il liquido che gli era rimasto nelle vie aeree...
    Tentò, senza successo, a muoversi autonomamente sulle proprie gambe, cadendo inesorabilmente più volte agli inizi... Però fortunatamente non durò molto, pian piano, le gambe riacquistavano sensibilità, permettendogli di poter accelerare il passo.

    Si allontanò dalla capsula dopo aver scavalcato il muricciolo, con non pochi intoppi, calandosi da un cumulo di macerie che lo riportò in strada, al piano terra. Si rialzò ancora, cercando di mantenersi in equilibrio, per poi iniziare a correre verso il Gaia zoppicando ogni tanto.

    La distanza che lo separava dal suo Rucio non era molta, ma a quello stadio sembrava non finire più e sopratutto con una tale confusione, gli risultava ancor più lunga e tortuosa.
    Esplosioni che riempivano l'area di forti rumori e grida.
    Soldati ovunque in fremito per quello che stava accadendo
    Eppure, molti di essi parevano ignorarlo, talmente erano presi dal caos che li aveva colpiti.

    Dopo aver superato un sacco di ostacoli, finalmente, le gambe avevano smesso di dargli fastidio, segno che la circolazione si era completamente ristabilita ed i muscoli erano a pieno regime, permettendogli di accelerare ancor di più il passo, così da evitare ostacoli più ardui e potersi muovere più agilmente permettendosi di nascondersi in un modo più efficiente tra le rovine e cadaveri stesi a terra.

    Cercò in tutti i modi di evitare lo sguardo dei corpi stesi a terra, senza molto successo, piccoli attimi che gli distoglievano l'attenzione dal Gaia.
    Tanti occhi che lo osservavano, vuoti e assenti, si sentiva responsabile di quello che stava accadendo. Ma era ben conscio che quella era guerra allo stato puro e quello non era affatto il momento adatto per distrarsi.
    Ad un tratto, quando si trovò a pochi metri da Rucio, una forte esplosione proveniente da una delle strade che costeggiavano gli Hangar lo anticipò, mancandolo di poco, ma abbastanza forte da sbalzarlo qualche metro indietro, come se un piccolo mezzo in movimento fosse stato colpito nel mentre.
    Un braccio dilaniato lo raggiunse rotolando sull'asfalto, arrestandosi al suo fianco... Se fosse arrivato qualche secondo prima sarebbe potuto rimanere coinvolto nell'esplosione, uccidendolo o peggio, dilaniandolo, proprio ora che si era sistemato.... Pensò il giovane spaventato, ma si fece forza, si rialzò velocemente e si mosse di nuovo verso il suo futuro.

    Superò delle macerie fumanti, forse provenienti dall'ultima esplosione, raggiungendo finalmente il suo obiettivo...Si avvicinò rapidamente al Mobile Suit toccandolo, lasciando per qualche attimo la mano attaccata sulla punta del piede, per poi afferrare il cavo di sollevamento, lasciato abbassato sollevandosi fino all'abitacolo, entrando stranamente senza troppi intoppi.

    La mancanza di personale lo fece impensierire, ma oramai era dentro, e a quel punto non era più importante.

    Si sedette, mettendosi in posizione, diede un veloce sguardo ai comandi, per vedere se c'era qualcosa di diverso, invece, il tutto sembrava identico al suo vecchio modello, quindi sapeva bene cosa premere e come comportarsi.
    Chiuse il portellone frontale facendo scendere il monitor principale che si accese mostrando i dintorni e tutte le unità “alleate”.
    Già... Alleati, Oramai per lui c'era solo Devil. E con questo pensiero, istintivamente, spostò lo sguardo dal monitor al braccio destro.. Notando che mancava la sua fascia degli Irregulars...

    §Vero... Oramai non sono più con loro.... E in tutta franchezza... Non voglio più tornarci... Mi dispiace per Ryu, ma sento che oramai quello non è più il mio posto, ora il mio corpo e la mia anima appartengono al Diavolo...§

    Riportò lo sguardo verso il monitor controllando con il computer di bordo, estraendo successivamente una tastiera da dietro il sedile, eseguendo una diagnostica delle armi presenti. Tutto era carico e pronto all'uso, solamente il Beam Rifle era mancante... Forse rimasto in qualche Hangar vicino... Sfruttando il computer mise la ricerca della suddetta arma, sperando in qualche esito. Successivamente afferrò le cloche, ed iniziò a muoversi, facendo due passi in avanti, così da riprendere il controllo con le gambe “nuove”, poi, scrutò il cielo in cerca di Devil, sapendo bene quello che avrebbe fatto d'ora in avanti.
    Ovviamente l'avrebbe aiutata, come promesso... Ma a modo suo, anche se avesse potuto fare diversamente, a quel punto, non avrebbe voluto tirarsi indietro. Aveva preso una decisione e quella sarebbe stata, con tutto quello che ne comportava, anche diventare un criminale di guerra... In fondo, aveva solo anticipato qualcosa di molto più grosso, e magari da quella parte, avrebbe raggiunto prima il proprio scopo primario, ma di cui solo una persona ne è a conoscenza, e questa persona non è Rick.
    Che ponderava sulla propria promessa data, desiderando unicamente di starle vicino ad ogni costo.
    SPOILER (click to view)
    Pilota:
    Status Fisico: Perfetto stato, appena ristabilito da delle ferite gravi
    Status Psicologico: Stressato, ma al contempo deciso di seguire il Diavolo, anche a costo di dare la sua vita
    Equipaggiamento/dotazione:
    -Nome Oggetto: Pilot Suit
    -Stato: Parzialmente Strappato

    Riassunto Azioni: Dopo essere stato scaraventato nella capsula ed aver ricevuto le cure necessarie per sistemare le proprie gambe, si dirige in tutta fretta, superando l'intero piazzale, con non poche difficoltà, raggiungendo il Gaia.
    Dopodiché dopo aver eseguito una diagnostica e una ricerca per ritrovare il Beam Rifle mancante, mentre con lo sguardo e il radar cercava Devil, attendendo successivamente cosa fare
     
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    E quando Riccardo discenderà alla battaglia
    rinato dalle sue antiche ceneri gloriose
    fuochi festosi e grida mostruose si leveran maestosi.
    Ed a gioir di cotal banchetto
    sarà solo colui che dal diavolo sarà cautamente protetto.


    Location: Carpentaria Base
    Ore: 11:15 am



    * La diagnostica non segnalò nulla di anomalo nel mentre che le dita rapide di Sancho scorsero il vello del suo Rucio. Un Rucio possente, non una traballante asina, un destriero maestoso e sfolgorante di divina gloria.
    Ed ora lui non era più solamente un Sancho tra i tanti, lui poteva tornare ad essere il Riccardo Cuor di Leone che il diavolo aveva così delicatamente colto dai campi sterili dell'inferno in terra, per ridargli la dovuta gloria, la dovuta maestade ed il suo rinomato trono.
    Il beam rifle, assieme a numerosi altri armamenti si trovava nell'hangar subito sulla destra del Gaia, davanti ai quali innumerevoli tra demoni e mostri di ogni genere - mobile suits di tutti i tipi - sostavano in difesa del prezioso carico anelato dal giovine protetto del Diavolo.
    Alcuni, tra tecnici e meccanici notarono il Rucio Gaia in fase di accensione ed uno stuolo di guardie sopraggiunse, come cosciente in qualche modo di poter fare qualcosa, armati di inutili fucili d'assalto. La differenza però era abissale tra un colosso di quasi venti metri e circa venti... formichine.
    Forse era l'agitazione, forse il fuoco del disio infernale portato dal Diavolo, ma quelle povere pecorelle smarrite non capivano di non poter evitare che il Gaia venisse trafugato.
    Sopraggiunse quindi qualcosa, l'allarme del sensore di prossimità prese a cicalare insistentemente all'interno del Gundam che venne a dir poco sfiorato da un grosso fascio di luce verde.
    Chi mai era a tentare di attaccarlo?

    2zomd8h



    L'occhio di un ciclope baluginò quindi nella luce intensa delle esplosioni, emergendo da quello che era l'hangar alla diretta destra del giovane Rick.
    Cos'era mai quel losco figuro che con tanta attenzione si era preso briga di fronteggiarlo?

    dca49t



    il giovane non ebbe nemmeno il tempo di pensare che subito il mecha assunse chiare sembianze, sparandogli addosso due colpi di shotgun, probabilmente per non danneggiarlo. Era un Babi, uno dei tanti mulini che stavano tentando di fronteggiare il Tebaldo nel cielo, un nemico?
    Inutile porsi tale domanda, Riccardo aveva già scelto la propria crociata e non restava altro che assecondare il volere della sua divina musa e recuperare il proprio destriero.
    Difendersi? Attaccare?
    Solo un Cuor di Leone abbastanza risoluto avrebbe potuto possedere tale risposta.

    Nel frattempo il diavolo veniva asserragliato dai nemici, decine di mezzi tra i più svariati stavano attentando alla sua divina sagoma intoccabile.
    Ma nulla.
    Nessuno riusciva nell'impresa di sfiorarla, niente riusciva mai a scalfirla.
    In molti provarono a centrarla dal logoro terreno...

    1zg554l



    ma il risultato rimaneva tristemente immutabile...

    fw0uf9



    Morte. Certa ed inesorabile per coloro che pavidi tentavano la sorte.
    Fallendo.
    Il fallimento era il loro destino, il flusso imprescindibile del karma che li avrebbe condotti alla rovina.
    Tutti, uno dopo l'altro, erano destinati a soccombere e soccombevano, soccombevano e soccombevano ancora, sotto il cuore rombante di divina furia della portatrice di morte, protettrice di un unico fiore maestoso, ora risorto. *



    Game Master:

    Note:
    Qui di seguito riporto le statistiche dei mezzi che ti fronteggiano in gioco secondo il nuovo modello del regolamento, tu limitati ad usare lo spoiler che dovrebbero usare i ragazzi di The promised peace, aggiungendo alle informazioni che hai messo nel tuo precedente post anche le info relative allo status del tuo mezzo. Quando poi farai il riassunto azioni del tuo post non dimenticarti di segnare eventualmente che tipo di attacchi porti e tutte le statistiche che già conosci tranne il Morale. Evita solamente di mettere le immagini degli attacchi che sformano lo spoiler, cosa diversa se volessi aggiungere screen al tuo post, quelle son sempre bene accette ^__- e dopo questa logorante attesa puoi finalmente continuare!

    Nemici:
    1znn2w0
    Nome unità:AMA-953 BABI
    Status strutturale: Perfettamente funzionante
    Azioni: Uscendo fuori dall'hangar alla sinistra del Gaia di Rick gli spara addosso due colpi di Shotgun in pieno petto.
    Attacchi:
    - 2x MMI-M182 Air Gunlauncher:
      Descrizione: Questo cannone di media potenza è considerabile come un comune shotgun di grandi dimensioni. Esso è un'arma a proiettili solidi studiata per arrecare un grande ammontare di danno a breve distanza. Arma per il combattimento a media gittata non possiede un gran numero di colpi ma può essere un cancro non indifferente per mezzi poco corazzati. Perde efficacia più ci si allontana dal suo raggio d'azione.
      Tipologia: Cannone
      Danno: 1500 (3000 in questo caso)
      Munizioni: 6 (8 - 2)

    Mappa:
    34r81gn
    Rick - Punto arancione
    01 - Hangar
    02 - Hangar
    03 - Hangar
    04 - Hangar
    05 - Hangar
    06 - Hangar
    07 - Hangar
    08 - Hangar
    09 - Hangar mobile suits principale 1
    10 - Hangar mobile suits principale 2 (dove sono contenuti gli armamenti, compreso il beam rifle del Gaia)
    11 - Torre di controllo ed edificio di comando principale
    12 - Zona abitativa 1
    13 - Zona abitativa 2
    14 - Hangar manutenzione 1
    15 - Hangar manutenzione 2
    16 - Bacino di stoccaggio vascelli, contiene una classe Minerva ormeggiata

    Se hai domande chiedi via PM!




    Edited by ryuvegea - 2/11/2013, 18:59
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  9. Shun Sizukana
     
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    La Diagnostica non rivelò alcun problema al mezzo:

    Armamento Operativo e Rifornito...
    Generatore al 100%, nessuna perdita rilevata
    Nessun danno rilevato alla struttura...
    Phase Shift attivo e stabile...
    ….....
    ….....
    Attivazione sistema in Modalità Battaglia, rimozione sicure.
    System All Green.



    Tutto in regola, non restava che ritrovare le armi mancanti, una digitazione rapida e il gioco era fatto.

    Localizzazione Armamenti Standard Mancanti...



    Una piccola finestrella apparve nella parte inferiore destra del monitor laterale, mostrando la piantina dell'area e segnalando l'Hangar vicino al Gaia, e sotto la finestrella si aprì a bandiera una lista delle armi presenti al suo interno e la loro ubicazione e disposizione precisa, evidenziando quelle predisposte per il Gaia, insieme ad altre che mostravano una specie di simbolo che sottintendeva la loro compatibilità con l'OS e gli agganci.

    Doveva recuperarle per sentirsi completo e ritirarsi di corsa avvertendo il Diavolo, ma c'era qualcosa che gli avrebbe impedito di portare a termine il suo intento.
    Si attivò un'altra finestrella, zoomando verso dei soldati affrettati a dirigersi verso di lui, una volta vicini, aprirono il fuoco verso il possente Rucio, in una specie di disperato tentativo di fermarlo o pretender un'assurda resa.
    Rick osservò incredulo la loro strategia... Sapevano bene che tali colpi non avrebbero potuto minimamente scalfirlo, che forse la disperazione portava a fare cose irresponsabili lo sapeva... In fondo, anche lui aveva compiuto atti disperati, ma che in fondo hanno portato frutti positivi anche se inaspettati.. Una specie di divina provvidenza...

    Però un allarme interruppe il suo divagare nei pensieri e rapidamente, un fascio smeraldino riuscì quasi a sfiorarlo, mancandolo di qualche misero metro, sorprendendo il giovane distratto dai soldati, facendo indietreggiare il Gaia di scatto in modo semi scomposto rischiando di farlo cadere o sbattere.

    Immediatamente il pensiero si rivolse ancora verso la fanteria che, fino a poco prima, stava sotto di lui... Ma non guardò il monitor... Non ne aveva il coraggio... Ed in fondo non voleva essere ulteriore causa di altri stragi, voleva solamente andarsene... Ma prima avrebbe dovuto liberarsi da un brutto impiccio...

    Istintivamente si voltò da dove proveniva il colpo appena sparato. Voltandosi verso l'Hangar di destra vicino a lui, dove erano stanziate le armi che stava cercando.

    Le Fiamme, che avvolgevano l'ingresso dell'Hangar impedirono inizialmente di poter vedere chi vi si celava al suo interno, solo una luce apparve inizialmente, ed infine, dinanzi a lui, si mostrò uno dei tanti mulini, che in precedenza tentarono di abbatterli, senza successo...
    Neanche il tempo di squadrare la figura che spuntava dal fumo e dal fuoco, che il Mulino continuò il suo attacco, sparando due colpi di quello che poteva sembrare uno Shotgun verso di lui, impattando con una grande forza sul corpo del suo Baldo Destriero.

    I Rintocchi, forti e imponenti, fecero vibrare l'abitacolo creando un forte rimbombo al suo interno. Queste furono gli unici effetti subiti dal Gaia, grazie appunto al Phase Shift, che lo proteggeva dai danni solidi... Ma non dalle conseguenze.

    Infatti Rick ci mise un attimo per riprendersi del tutto, scosse la testa e si rimise ai comandi, pronto per rendergli pan per focaccia... Però... Non voleva provocare ulteriori danni... E l'unica cosa che desiderava al momento era recuperare le sue armi... Ma dubitava con forza che quel Mulino a guardia del suo agoniato bottino lo lasciasse passare.

    Che anche lui, alla fine, si sarebbe comportato come Don Chisciotte affrontando dei mulini?
    No, per Rick era ben più di un'illusione, lui era Riccardo Cuor di Leone, e quello era il momento propizio per dimostrare il suo cambiamento in meglio. Per dimostrare al Diavolo e a se stesso, di meritare quella seconda possibilità concessagli...

    Difendersi o Attaccare... Quelli sparati in precedenza erano palesemente dei colpi di avvertimento... Se avesse voluto abbatterlo, l'avrebbe potuto fare senza problemi al primo colpo... Voleva farlo arrendere... Ma Rick non ne aveva la minima intenzione... Però non aveva neanche tutto il tempo del mondo per aggirarlo, ne di iniziare una lunga lotta, si trovava pur sempre in mezzo ad una base piena di Mobile Suit, e oltretutto, circondato da Hangar pieni zeppi di altri modelli simili a quelli gia impiegati.

    Doveva agire e subito... Tentò un approccio Aggressivo, nella speranza di farla finita il prima possibile, così da recuperare le armi e lasciare la zona e far terminare la sua, e la loro agonia.

    Strinse i comandi, provocando forte rumore di plastica sfregata, fece posizionare lo scudo di fronte a se e accelerò al massimo con i thrusters, così da cozzare contro il nemico, poi sfruttando il contraccolpo e approfittando dell'allontanamento per il forte impatto, avrebbe estratto rapidamente la Saber sinistra con la mano destra, sferzando una falciata orizzontale verso il busto del Mulino... Per poi recuperare la stabilità sfruttando ancora una volta i potenti thrusters del Gaia.
    Almeno era questa la strategia che aveva in mente in quel momento e che avrebbe cercato di portare fino in fondo, un rischio per un grande risultato... Un grosso rischio, che avrebbe potuto scoprire dei punti vitali, oppure far sfruttare al nemico tale situazione per spiazzarlo. Ma doveva agire, altrimenti gli sarebbero stati addosso in troppi, ed era una cosa che non si poteva permettere.

    Pilota

    Status Fisico: Ottime condizioni. Recuperate completamente le funzioni delle gambe.
    Status Psicologico: Nervoso ma determinato come non mai, Desideroso di andarsene il prima possibile portandosi via almeno l'armamento standard, così da abbandonare finalmente quel campo di battaglia e far cessare il macello che si stava compiendo intorno a lui
    Equipaggiamento/Dotazione: Tuta di ZAFT Arancio lacerata in più punti

    Mech

    Nome Unità: ZGMF-X88S Gaia Gundam

    Stato Strutturale: Perfettamente Funzionante. Armi completamente rifornite e pronte all'uso

    Azioni: A seguito dei colpi subiti Contrattacca lanciandosi contro il Babi usando lo Scudo come ariete e successivamente falciare con la Beam Saber orizzontalmente puntando il cannone sul busto

    Attacchi: 1 x MA-M941 "Vajra" beam saber
    Beam saber standard in dotazione ai 5 Gundam che dovevano essere imbarcati sull'incrociatore "Minerva"
    TIipologia: Beam Saber [solo MS]
    Danno: 1100
    Raggio: Corto

    Riassunto Azioni: Dopo aver controllato lo status del Gaia ed aver rilevato la posizione delle armi, si ritrova ad affrontare un BABI intenzionato a fermarlo, ma Rick non vuole rinunciare al suo ritrovato Destriero, e lo affronta a viso aperto attaccandolo direttamente con una strategia poco ortodossa
     
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    Pavido è chi non incontra la sorte;
    Chisciotte stolto com'è incontrò testé la morte.
    Riccardo, signore di guerra e crociato nel cuore;
    sopporta, rinasce e spezza l'dolore.
    Mulini, destrieri e cavalieri tediosi;
    affronterà, caricherà e distruggerà copiosi.
    Servo del fato e della Dea Diavolo dall'antico splendore;
    protetto e racchiuso da ali d'indubbio e cremisi amore.
    Azzannando e spezzando antichi legami;
    lorde di sangue saran così le sue mani.


    Location: Carpentaria Base
    Ore: 11:20 am



    * E l'un tempo Sancho venne sferzato dal flagello solido del mulino suo nemico.
    La potente doppia rosata dello Shotgun a nulla servì, ridicolo il vano tentativo di arrestare la corsa del Rucio, destriero di perniciosa fortezza.
    Ardito, lo stolto suo avverso nel tentativo di fermarlo...
    ma la carica del Riccardo giunse rapida e felina, rapace e fulminea, degna del predatore che era divenuto, rinascendo dalle sue immonde ceneri.
    L'avversario però non era tra i più sciocchi e fece fuoco sul destriero del Cuor di Leone vomitandogli contro tutto il suo rancore, che provava per non averne arrestato la corsa.
    Un fascio di lava cremisi proruppe dal petto del mulino e piovve sul mecha aranciato, il quale - sapiente - si riparava dietro allo scudo imbracciato con la mancina, aprendosi così un varco con la forza in quell'universo color sangue che era il raggio di plasma appena lanciato.
    La corsa del Rucio non accennava a fermarsi e - deflettendo il fascio rossastro in luminosi strali di lava liquida riparandosi durante la corsa - con la propria difesa cozzò sul petto avversario, causando la subitanea esplosione dell"Ardor"1 nemico, la sua un tempo più potente arma; ma il Cuor di Leone aveva appena iniziato la sua avanzata e - con gesto fulmineo - saettò la propria lama di plasma rosato mulinandola a sferzar le membra sbilanciate del nemico, in sua più totale balia.

    screen17



    Vana, ogni resistenza fu.
    Il colpo - assestato da destra verso sinistra in orizzontale - sradicò gli arti del mulino come fossero stati fatti di burro, al suolo cascate d'olio presero a piovere in un turbinare di scintille arancioneggianti.
    Il ciclope chiuse per sempre il suo unico occhio malevolo ed il suo petto, già di per sé danneggiato, venne ancor più lacerato al passaggio dell'arma di Riccardo, imponendogli così la resa incondizionata, facendolo cadere al suolo inerme.
    Scudo e spada, le armi del crociato Cuor di Leone, la cui missione ora giaceva nelle mani della Dea dagli occhi cangianti di luce marina, il diavolo dagli occhi di giada bluastra che lo proteggeva spavalda nel cielo di quella enorme base nemica.
    Ma la sorte non voleva ancora completamente sorridere al seguace della Dea.
    Un altro Mulino - alle sue spalle - giunse a reclamar la sua testa.
    Pavido, manteneva la posizione ad una trentina di metri da lui, proprio di fronte al loculo metallico dov'erano custodite le armi del Rucio.
    Gli bastò un istante.
    Una frazione infinitesimale di tempo per concedere lo stesso vomito cremisi di plasma al sempiterno Riccardo a bordo del Rucio, ora di spalle.
    Vile.
    Il cannone "Ardor" sparò quindi dal petto del mulino violastro contro la schiena del destriero aranciato, voleva la sua morte?
    Se non potevano reclamarlo vivo, era quella la sorte a lui concessa.
    Nessuno scampo.
    Nessun perdono.
    Ma Riccardo sapeva che sarebbe stato quello il suo destino.
    Doveva saperlo.
    Anche quella sfida a Chisciotte l'indomito sarebbe stata da lui vinta?
    Anche quel mulino sarebbe stato abbattuto?
    Non restava che la pugna.
    La sua battaglia da affrontare.
    Una lotta senza tregua per la sopravvivenza, contro coloro che volevano separarlo dal Diavolo sua protettrice. *

    ***



    * Nel frattempo, in quei cieli maledetti d'Australia, la donna dai capelli cremisi faceva vanto delle proprie incredibili doti di pilota.
    Derideva i porci che tentavano - invano - d'attentar alla sua rubinide bellezza di valchiria. *

    screen17- Oh stolti... credete che questi strali di luce possano intaccar la mia Excalibur2!?
    Questa non è Camelot, non è Camlann3!
    Voi siete solo pedine! -



    * Tebaldo scartava a destra ed a sinistra mentre il primo trio di mulini in avvicinamento mutava forma da aeromobile ad umanoide, per poi caricare il proprio vomito cremisi ed eruttarlo contro la somma Dea della battaglia.
    I tre raggi simultanei la raggiunsero ed ella - con scaltrezza - millimetricamente mosse il Throne, scartando i fasci sulla destra, visto che i pavidi piloti stoltamente avevano mirato in trinità sul medesimo punto.
    Ma la mattanza non era ancora al suo culmine, altre tre bordate della medesima cromia giunsero dalla sinistra del Diavolo che - non poco sorpresa - osservò il loro arrivo per poi bloccarli con la propria lama leggendaria che - larga abbastanza - funse da incredibile scudo parandoli simultaneamente. *

    screen19- Che osate... pensar di scalfire la spada della leggenda!?
    Pazzi! -



    * I Gunner Zaku Warrior sulla banchina alla sinistra della base di Carpentaria avevano attirato l'attenzione di Devil, ma altro stava per soggiungere in gran velocità ad attentarne la vita.
    DINN RAVEN, cacciatori volanti, che il diavolo percepì lontani ed innocui, nonostante i ripetuti fasci dalla brillanza verdastra prorompenti dai loro beam rifle...
    a loro volta schivati con maestria dalla signora della guerra. *

    screen20

    - E voi cosa sareste? Pipistrelli?
    Bestie demoniache private della ragione a tal punto da tentare d'incrociar la mia spada!?
    A voi non darò quest'onore...

    A NESSUNO DI VOI! -


    * Lo sdegno provato dal Diavolo fu tale da distorcerle il volto in una maschera d'odio.
    Come osavano anche solo aver la presunzione di toccarla?
    Dov'era il loro campione?
    Dov'era il suo figlio bastardo? *

    screen21

    - Dove sei!?
    DOVE SEI MORDRED!?
    VIENI A PATIR LA TUA SORTE INFAUSTA! -


    * E mentre la soave voce del Diavolo si tramutava in un roboante urlo di guerra.
    In una sfida lanciata dal campione d'ogni compitezza al figlio della fata Morgana.
    I suoi otto artigli - veloci come lame letali - saettarono tra i nemici partendo dalle sue membra.
    Non diedero loro il beneficio d'esser annientati dalla distanza.
    No.
    Li avrebbero traversati tutti.
    Uno dopo l'altro come farfalle da collezione.
    Nel petto d'ognuno, i BABI e i DINN sarebbero stati perforati da schegge cremisi, che altro non erano che i Fang del Throne Tebaldo, che si batteva con la precisione del mitico Artù.

    Nel frattempo, mentre tutta la contraerea tentava invano di raggiungere l'immortale Tebaldo, un nemico sopito trovava la luce...
    La chiusura dell'hangar a manca della Minerva si sollevò placida, antro infernale da cui due occhi di cupo smeraldo presero vita.
    Ed il figlio bastardo di Artù in tutta la sua prontezza...

    screen22

    si mostrò. *







    Game Master:Ometto le statistiche delle unità che non c'entrano nulla con te così da non appesantire la quest di dettagli inutili, segno solo le loro azioni così da darti una migliore visione dell'attuale situazione tattica.
    Note:
    1) Ardor: Cannone al plasma posizionato sul petto del BABI, deriva da quello montato sull'Abyss Gundam e, nonostante abbia una potenza inferiore permane un'arma antinave di notevole potenza ed efficacia.
    2) Excalibur: In questo caso Devil non fa riferimento alla mitica spada di Artù nel vero senso del termine. Essa, in questo caso, rappresenta la sua incrollabile determinazione, la sua crociata, la sua voglia di vivere... in sostanza la devianza del personaggio idealizza Excalibur come un ideale di vita inscalfibile ed invincibile, somma rappresentazione dell'avventura sua e di Riccardo.
    3) Camlann Mitica battaglia narrata nelle leggende arturiane, dove si dice che il re di Camelot abbia incrociato la spada con suo figlio Mordred per poi ucciderlo. In questo caso Devil -
    vista la pochezza dei suoi nemici - con la frase "Questa non è Camlann" disonora la base di Carpentaria privandola di un'accezione storica per la quale potersi vantare di essere un luogo mitico colmo dell'onore della battaglia.

    Nemici:
    1znn2w0
    Nome unità:ZGMF-1000/A1 Gunner ZAKU Warrior (Z1, Z2, Z3)
    Status strutturale: Perfettamente funzionanti.
    Azioni: Sparano con i loro cannoni "Orthros" su Devil senza riuscire a colpirla.
    1znn2w0
    Nome unità:AMF-103A DINN RAVEN (D1, D2, D3)
    Status strutturale: Perfettamente funzionanti.
    Azioni: Sparano con i loro beam rifle contro Devil mancandola.
    1znn2w0
    Nome unità:AMA-953 BABI (B1, B2, B3)
    Status strutturale: Perfettamente funzionanti.
    Azioni: Si avvicinano a Devil velocissimi in Mobile Armor form per poi trasformarsi simultaneamente ed attaccarla con i loro cannoni al plasma, senza alcun risultato.
    1znn2w0
    Nome unità:AMA-953 BABI (B4)
    Status strutturale: Perfettamente funzionante.
    Azioni: Vede il Gaia Colpire e distruggere il suo compagno quindi anch'esso tenta di sparare contro al Gundam di Rick con il suo cannone al plasma.
    Attacchi:
    - 1x MGX-2237 "Ardor" Multi-Phase Beam Cannon:
      Descrizione: Questo cannone al plasma installato sui Babi è una derivazione per la produzione di massa del cannone installato nel centro del petto dell'Abyss Gundam. Meno potente del suo predecessore, questo cannone al plasma vanta comunque una notevole potenza di fuoco, capace di distruggere una corazzata con un solo colpo ben assestato.
      Tipologia: Cannone
      Danno: 3500
      Energia: 30
    1znn2w0
    Nome unità:AMA-953 BABI (B distrutto)
    Status strutturale:
    Azioni: Vedendo il Gaia caricarlo accumula energia all'interno del cannone "Ardor" per poi sparargli contro con l'intento di arrestarne la corsa. Il raggio di plasma viene bloccato dallo scudo del Gaia che - cozzando contro il torso del Babi - fa esplodere il cannone "Ardor" sbilanciando ancor di più il mezzo, il quale viene poi mutilato delle braccia, cadendo al suolo impossibilitato ad agire a causa degli ingentissimi danni riportati al petto.
    Attacchi:
    - 1x MGX-2237 "Ardor" Multi-Phase Beam Cannon:
      Descrizione: Questo cannone al plasma installato sui Babi è una derivazione per la produzione di massa del cannone installato nel centro del petto dell'Abyss Gundam. Meno potente del suo predecessore, questo cannone al plasma vanta comunque una notevole potenza di fuoco, capace di distruggere una corazzata con un solo colpo ben assestato.
      Tipologia: Cannone
      Danno: 3500
      Energia: 30

    Mappa:
    Mappa2
    Rick - Punto arancione 1
    Devil - Punto arancione 2
    Nemici - Punti rossi
    01 - Hangar
    02 - Hangar
    03 - Hangar
    04 - Hangar
    05 - Hangar
    06 - Hangar
    07 - Hangar
    08 - Hangar
    09 - Hangar mobile suits principale 1
    10 - Hangar mobile suits principale 2 (dove sono contenuti gli armamenti, compreso il beam rifle del Gaia)
    11 - Torre di controllo ed edificio di comando principale
    12 - Zona abitativa 1
    13 - Zona abitativa 2
    14 - Hangar manutenzione 1
    15 - Hangar manutenzione 2
    16 - Bacino di stoccaggio vascelli, contiene una classe Minerva ormeggiata




    Edited by ryuvegea - 17/3/2012, 17:24
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  11. Shun Sizukana
     
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    *L'attacco andò a buon fine, il Gundam rispondeva molto bene ai comandi impartiti, risultando molto rapido, forse più del suo antico destriero...

    Infatti, la sciabolata diretta verso il petto del suo nemico, che fulminea affondò la lama rosata all'interno del metallo squarciandolo e tranciandogli entrambe le braccia, per poi cadere inerme, a terra, spegnendosi completamente come ad esalare un'ultimo respiro, rigettando dall'enorme ferita i suoi fluidi oleosi sul grigio cemento colorandolo pian piano di un nero pece fumante.

    Rick sospirò per il successo appena ottenuto, ma sapeva che doveva muoversi e recuperare il più in fretta possibile l'equipaggiamento del Gaia così da aiutare la sua Padrona. Era riuscito a scampare ad un attacco improvviso, ma non sapeva se sarebbe riuscito a reggerne un altro con quello che aveva...

    Ma improvvisamente il cicalino d'allerta lo avvertì di un'ulteriore minaccia, alle sue spalle... Proprio di fronte all'ingresso dell'Hangar deposito*

    -Canaglia!-

    *Esclamò il giovane, girando il Mobile Suit di 180° ponendo ancora una volta lo scudo di fronte a se, appena in tempo per attutire l'ondata che stava per investirlo...

    In fronte a lui, vedeva solo rosso, il colore di quel raggio che avrebbe potuto scioglierlo in pochi minuti se non si fosse tolto di li... Lo sfrigolamento, il colore dello scudo che pian piano aumentava di lucentezza, come di un pezzo di metallo esposto ad una forte fiamma... Se non si fosse mosso immediatamente sarebbe potuta finire molto male.
    Ma non si perse d'animo, anzi, tentò l'ennesima mossa azzardata. Voleva a tutti i costi affrontarlo frontalmente, stupidamente o forse era l'unica cosa che gli era venuta in mente in quell'istante.

    -Vile Farabutto, osi attaccare alle spalle... Ti ripagherò con la stessa moneta!-

    Infatti, invece di spostarsi iniziò a caricare sfruttando ancora una volta la potenza di spinta dei reattori,
    Accelerò contrastando il raggio con il suo scudo che stava raggiungendo rapidamente il punto critico. Un cicalino segnalava l'imminente esplosione dello stesso.. ed in quel momento, si diede un'altra spinta verso l'alto slanciandosi con i piedi, sganciando successivamente lo scudo, così da parargli la via di fuga in salita.
    Lo scudo qualche istante dopo esplose, e la fiammata avvolse il Gaia, coprendo la sua schivata in alto e si trasformò, poi sfruttando i Thruster alle spade accelerò ancora in avanti per superare il vile Mulino a tutta velocità e una volta atterrato con le sole zampe anteriori alle spalle del mezzo, diminuì la potenza del Thruster sinistro, così da permettere un'ulteriore rotazione spinto dalla differenza di potenza tra i due reattori, infine riportò la potenza al massimo di entrambe e puntò al busto con la lama destra, con l'intenzione di colpirlo all'altezza dell'abitacolo, sperando di metterlo fuori gioco senza far esplodere il generatore, che avrebbe potuto attirare ulteriormente l'attenzione su di lui così da ritardare ancora il recupero delle armi.*

    Pilota

    Status Fisico: Perfetta Salute, lievemente sudato per la battaglia
    Status Psicologico: Furioso per l'attacco alle spalle e Impaziente di raggiungere il tanto agoniato Hangar
    Equipaggiamento/Dotazione: Tuta di ZAFT Arancio lacerata in più punti

    Mech

    Nome Unità: ZGMF-X88S Gaia Gundam

    Stato Strutturale: Perfettamente Funzionante. Appena perso lo scudo e trasformato in Mobile Armor

    Azioni: Utilizza ancora una volta lo scudo per pararsi dal nuovo raggio, ma durante l'avvicinamento viene distrutto, ma questo dovrebbe dargli la possibilità di supereil nemico una volta trasformatosi in Mobile Armor per attaccarlo sfruttando tutta la sua agilità

    Attacchi: 1 x MR-Q17X "Griffon 2" beam blade
    Coppia di lame energetiche letali che fuoriescono lungo la parte anteriore delle "Ali" del Gaia, sono in grado di tranciare in MS in due con un solo colpo.
    TIipologia: Lame a raggi [solo MA]
    Danno: 3500
    Raggio: Corto

    Riassunto Azioni:
    Dopo aver abbattuto il primo Babi, riesce a bloccare anche l'attacco della seconda unità, e dopo un'altra manovra rischiosa tenta di aggirare il Mobile Suit nemico, cercando di prenderlo alle spalle mirando all'abitacolo con una delle due Griffon 2 in dotazione al Gaia in Mobile Armor
     
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    Inorridisce lo volto mio su verità di dignità disfatte;
    Fermate codesto scempio su impervie ingrate di Carpentaria fratte.
    Recatevi d'innannzi lo specchio di le vostre origini;
    Dimandate realmente chi siete Coordinator varcando ree vertigini.
    Sforzatevi di pensare allo vostro prossimo futuro;
    Un destino mesto ed miserevole, di molto assai immaturo.
    Nessuno potrà mai rubare la mia anima regale;
    Sarò io ad estirpar la vostra cattedral morale.

    Figlio mio affrontami desso;
    Perir dovrai per spada in mio possesso.
    Calar la bruma dovrà sul nostro infausto cammino;
    Al morir del sole avrò disfatto il tuo Destino.
    E quando la spada su di me calare dovrai;
    Attento!
    Io già saprò come tu lentamente morrai.





    Location: Carpentaria Base
    Ore: 12:00 am



    * La ferocia bastarda s'aizzò veloce.
    Il Destino librò le sue ali verso il Diavolo, come un diamante nel cielo, come un'aurea spada verso l'infinito.
    La velocità crescente spinse il Cane Nero verso Tebaldo Artù suo padre.
    Shinn Asuka, pilota d'eccezione, Faith veterano del secondo San Valentino di sangue - una Camlann d'altri tempi - era pronto a debellare quell'inattesa minaccia.
    Il Diavolo, all'apice del gaudio per l'apparizione del suo nuovo giostrante, non trattenne il proprio giubilio, urlò di gioia.*

    - APPARSI DUNQUE! FIGLIO MIO! -



    * L'emozione vibrava febbricitante mentre il Destino si fiondava verso il Diavolo come la folgore, brandendo alla destra il fucile con cui dilaniò lo spazio che li separava con uno strale d'abbacinante e smeraldino lucore, mentre i Gunner Zaku Warrior della baia la bombardavano con le fiammate rossastre dei loro cannoni Orthros.

    screen17



    Devil scartò sulla destra il pernicioso dardo del Destino mentre con un altrettanto scattoso movimento laterale evitò anche gli altri colpi dei suoi nemici, ancora avulsa dalla splendente aura battagliera che il suo immaginario Mordred parea possedere. *

    - Unisciti a me nel delicato e meraviglioso gioco della guerra!
    Danziamo! Battiti come solo un campione del tuo stampo sa fare!
    Onore a te Mordred Pendragon! Onore a chi mi affronta a fronte d'un'infausta sorte! -



    * Il pilota del Destiny ripose il beam rifle nel retro del gonnellino.
    Estrasse quindi la spada "Arondight" che pesante descrisse un arco in cielo fino a dispiegarsi in tutta la sua regale bellezza tra le mani del suo possessore.
    Una bellezza effimera, sfuggevole, come i riflessi generati dalle ali del Destino, ali di fata, di fiaba, che impregnavano l'aere di ridente lucentezza, di rosato e mistico ardente splendore.*

    screen17

    - Sei forse pazza!? Chi diavolo sei!?
    Deponi le armi maledetta! -



    * Ed infine lo schianto.
    Plasma contro Lama.
    Fuoco contro Acciaio.
    Dio contro Diavolo.
    Figlio contro Padre.
    Sacro contro Profano.
    Le macchine s'infransero l'una contro l'altra opponendosi nella giostra con fermezza.
    I propulsori alla massima spinta impedivano ad entrambi di scindere le lame, accatastatesi fino quasi ad esplodere. *

    screen17

    - Lo nome mio chiedi figlio!?
    Non riconosci in me tuo padre!?
    No, mai lo facesti...
    Ebbene, ora cadrai, ma prima permettimi di farti onore del mio nome glorioso che tu mille volte hai dimenticato:
    Arthur Pendragon chiamarmi dovrai, poiché Devil per te è tuo padre, il tuo dio ed ora anche tuo carnefice.
    Il diavolo che incarna il possessore divino della spada di Excalibur!
    Colui che ti riporterà sulla retta via e che ti condurrà all'Avalon, il paradiso dei guerrieri vinti...
    Ove le anime gloriose riposano eterne.
    Il luogo dove tu, figlio, troverai la pace! -



    * Con un secco calcio alla parte centrale del torso, Tebaldo colpì il Destino scalciandolo via da sé, gesto troppo naturale ed imprevedibile perché il pilota veterano del secondo San Valentino di sangue potesse prevederlo, troppo "umano" affinché potesse pensare che un mobile suit potesse eseguirlo con tanta naturalezza.
    Shinn Asuka era stravolto dallo stupore. *

    - Che cosa!?
    Come può un mobile suit aver eseguito un movimento simile con tanta fluidità! -



    * Lo sgomento lo assaliva, chi mai era quella figura battagliera che tanto voleva distruggere Carpentaria?
    Il Destiny roteava su se stesso mentre Shinn cercava di riprenderne il controllo, cosa che non fu difficile vista la sua esperienza.
    Una volta recuperato l'assetto, però, l'asso di ZAFT si bloccò per un istante.
    Il gundam nemico si era messo in posizione di guardia...
    Lo stava aspettando?
    Quel combattimento stava prendendo una piega sempre più assurda, perché mai non approfittare di un'occasione come quella per colpirlo?
    Shinn decise di non chiederselo, se voleva un duello lo avrebbe avuto, ma di certo lui non sarebbe stato altrettanto cavalleresco nei suoi confronti.
    Così, le si scagliò nuovamente addosso con tutta la propria ferocia urlando... *

    - Tu sei completamente pazza! Ti fermerò! -



    * Nel frattempo sulla baia della base...

    Al rallentatore l'azione si svolse come programmato da un Riccardo fulgido di una nuova determinazione.
    Il plasma rosato della Griffon del Gaia affondò magmatico nella schiena del Babi che precedentemente lo aveva attaccato, il pilota di ZAFT riuscì a rimanere incredibilmente illeso dal passaggio, che divise in due la macchina di poco al di sotto del cockpit causandone lo spegnimento senza causarne la detonazione.
    Solamente un'esplosione dei sistemi idraulici inferiori, per contro, sbuffò con una fiammata rossastra che si tramutò istantaneamente in una densa fumata nera, dovuta alla combustione degli oli e dei lubrificanti del sistema idraulico.

    D'improvviso, però, alle spalle di Rucio il sensore di prossimità prese ad impazzire, come in una lenta e cadenzata litania di morte, segnalando cinque oggetti in rapido avvicinamento: due GINN, un DINN, un Gouf Ignited ed un CGUE, quest'ultimo in rapida accelerazione in testa alla formazione, leggermente distaccato dagli altri.

    Poi una comunicazione, direttamente a video. *

    screen17

    - STAI BENE!?
    A che squadra appartieni? -



    * Era una bellissima ragazza dai capelli corvini, corti, i lineamenti giovani e freschi, occhi viola ametista che sembravano rilucere di un'intensità emotiva che il pilota del Gaia Rucio non aveva mai visto, emozioni così limpide e veraci che aveva solamente rimirato negli occhi del Diavolo.
    Da quel poco che si poteva intravedere del torso della ragazza aveva forme prosperose, una terza di seno perfettamente modellata ed un fisico ottimamente allenato.
    Con indosso la tuta da pilota privata del casco, una red coat di nuova generazione.
    I suoi occhi carichi di emozione tradivano sgomento, paura ed apprensione, forse per Riccardo?
    La sua voce, disperata e quasi implorante, denotava quanto le sue parole fossero cariche di sentimento, emozione, tristezza, dolore.
    Il suo CGUE, bianco perla esattamente come in uso tra gli ufficiali al comando delle squadre della prima guerra di Bloody Valentine, si avvicinava a bordo di un Guul, mentre i suoi compagni la stavano seguendo nel vano tentativo di raggiungerla, prima che forse potesse fare qualcosa di avventato.

    Ma era troppo tardi.

    Il mobile suit di ZAFT si era già sganciato dalla formazione ed era già in prossimità del Gaia.
    Subitaneamente saltò giù dal veicolo di supporto che lo trasportava, posizionandosi ad una cinquantina di metri da Rick, immobile, con il rifle in posizione di riposo, brandito con la destra e lo scudo imbracciato sulla sinistra pronto alla difesa.

    In una situazione simile il sistema di puntamento automatico avrebbe agganciato l'obbiettivo istantaneamente, ma il Gaia di Rick era segnalato dal sistema IFF come [Friendly] e quindi nulla accadde, solamente il tempo di un secondo: ribattere a parole o passare all'azione?
    Che avrebbe scelto Riccardo? La sua dama per il ballo era ormai giunta, ora stava a lui decidere se accompagnarla in un delicato valzer o se trascinarla con sé nella frenetica danza della guerra.
    Il flamenco della morte.*


    Game Master:
    Scusandomi del ritardo ti presento il primo post che faccio dalla pausa pranzo! Dai che si continua *__*/

    Note:
    /

    Nemici:
    1znn2w0
    Nome unità:ZGMF-1000/A1 Gunner ZAKU Warrior (Z1, Z2, Z3)
    Status strutturale: Perfettamente funzionanti.
    Azioni: Sparano con i loro cannoni "Orthros" su Devil senza riuscire a colpirla.
    1znn2w0
    Nome unità:ZGMF-1017 GINN (GINN 1,GINN 2)
    Status strutturale: Perfettamente funzionanti.
    Azioni: In avvicinamento al Gaia di Rick.
    1znn2w0
    Nome unità:AMF-101 DINN
    Status strutturale: Perfettamente funzionante.
    Azioni: In avvicinamento al Gaia di Rick.
    1znn2w0
    Nome unità:ZGMF-2000 GOUF IGNITED
    Status strutturale: Perfettamente funzionante.
    Azioni: In avvicinamento al Gaia di Rick.
    1znn2w0
    Nome unità:ZGMF-515 CGUE
    Status strutturale: Perfettamente funzionante.
    Azioni: Sganciatosi dal Guul si è posizionato alle spalle del Gaia di Rick a circa 50 metri di distanza. Beam rifle imbracciato in posizione di riposo e scudo alto pronto alla difesa.
    1znn2w0
    Nome unità:AMA-953 BABI (B Distrutto 2)
    Status strutturale: Distrutto.
    Azioni: Viene diviso in due dalla Griffon beam blade del Gaia e divisosi in due cade al suolo inerme.

    Mappa:
    Mappa3
    Rick - Punto arancione 1
    Devil - Punto arancione 2
    Nemici - Punti rossi
    01 - Hangar
    02 - Hangar
    03 - Hangar
    04 - Hangar
    05 - Hangar
    06 - Hangar
    07 - Hangar
    08 - Hangar
    09 - Hangar mobile suits principale 1
    10 - Hangar mobile suits principale 2 (dove sono contenuti gli armamenti, compreso il beam rifle del Gaia)
    11 - Torre di controllo ed edificio di comando principale
    12 - Zona abitativa 1
    13 - Zona abitativa 2
    14 - Hangar manutenzione 1
    15 - Hangar manutenzione 2
    16 - Bacino di stoccaggio vascelli, contiene una classe Minerva ormeggiata




    Edited by - Temari - - 5/7/2014, 23:15
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